Come cucinare in modo sostenibile ed ecologico con Lisa Casali

L’eco foodblogger più famosa d'Italia c'insegna a recuperare gli avanzi (e non solo) per una cucina all’insegna del riciclo creativo

Lisa Casali ai fornelli

Dalla scelta dei prodotti al modo di cuocerli senza buttare via niente. Ecco la nuova frontiera di una cucina che si propone di ispirare l’intera filiera del mangiare quotidiano (mercato-cucina-tavola) con principi e pratiche ecofriendly. Attraverso il suo blog ecocucina.org Lisa Casali, la fondatrice di questo nuovo modo di vedere i fornelli, sintetizza la sua formazione scientifica con una sensibilità e una passione verso la cucina e i suoi derivati.

 

Sei laureata in Scienze Ambientali,  il  tuo blog è  ispirato da una sensibilità tesa a un disegno più ampio di sostenibilità, dove la cucina è solo una piccola parte di questo progetto. Come ti trovi però nel ruolo di chef, promotrice di una nuova frontiera della cucina?

Mi diverte molto giocare all’eco-chef. Diciamo che ho applicato l’attitudine della ricerca e della sperimentazione – che ho appreso con i miei studi scientifici – al mondo della cucina, e ho scoperto come per alcune persone si tratti di abbattere un muro enorme mentre per altri sia assolutamente naturale. In realtà il mio libro La Cucina a impatto (quasi) zero come il blog Ecocucina non sono pensati per gli addetti ai lavori ma per un pubblico di non professionisti.

Eco cucina… come dire ‘non si butta via nulla’. Come nasce l’idea di utilizzare creativamente gli scarti della cucina e quali sono i risultati più interessanti?

L’idea mi è venuta circa 6 anni fa in cucina, a casa. Ricordo ancora l’istante in cui, nel gesto di buttare via lo scarto di un’insalata di carciofi, mi sono detta: “ma che spreco, sono così sicura che non si possa fare niente con tutte queste foglie?”. In quell’istante ho realizzato di voler cominciare una seria sperimentazione sugli scarti. I risultati più interessanti si hanno a mio avviso con ortaggi e frutti con cui la percentuale di scarto va dal 10% fino al 55% circa.

 

Quali sono le regole per una cucina a impatto zero?

Prestare molta attenzione a quello che si acquista cercando sempre prodotti di qualità, salutari e freschi, possibilmente biologici o biodinamici. I GAS  in questo senso sono la soluzione migliore. E poi evitare i take-away e i loro imballaggi, bere acqua del rubinetto, limitate il più possibile il consumo di carne rossa.

 

L’eco-cucina inizia dal mercato? Ci sono alcuni prodotti più indicati di altri per essere utilizzati al 100%?

Tutti gli ortaggi e i frutti possono essere utilizzati al 100% purchè biologici. Tutte le bucce possono essere consumate, se non ci sono idee migliori è sempre possibile farne una chips: penso ad esempio alle bucce più coriacee come quelle di rapa rossa o sedano rapa.

 

La cosa migliore e la cosa peggiore che una persona può fare in cucina in termini di ecosostenibilità?

La cosa migliore: senza che diventi un’ossessione far proprie alcune buone abitudini e imparare a gustare e cucinare al meglio le materie prime. La cosa peggiore: cambiare radicalmente il proprio stile di vita per poi stancarsi e ritornare a quello che si faceva prima azzerando ogni sforzo.

 

I tuoi consigli sono utili non solo in termini ambientali e di sostenibilità ma anche di portafogli, la maggior parte delle tue ricette ha un costo che non supera i 2 euro, come è possibile?

Perché la materia prima delle ricette sono gli scarti. Gli altri ingredienti impiegati sono prodotti normalmente presenti in una dispensa come farina, zucchero, sale, spezie, olio, ecc.

 

Leggendo il tuo blog scopriamo che la lavastoviglie diventa polifunzionale: oltre al suo tradizionale utilizzo ma può diventare uno strumento di cottura.

Mentre si lavano i piatti si produce del vapore che può essere sfruttato per cucinare, a patto che gli alimenti siano perfettamente sigillati in vasetti di vetro o sacchetti per il sottovuoto. Nel mio blog consiglio delle ricette in base al tipo di lavaggio che si fa (Normale, Intensivo o Eco) perché ad ogni lavaggio corrisponde una diversa temperatura “di cottura”. Uova, carni, pesci, molluschi e crostacei danno risultati entusiasmanti in lavastoviglie. Di fatto si tratta di una cottura a bassa temperatura che sarebbe difficilmente praticabile in una cucina non professionale.

La tua ricetta ‘recyled’ preferita?

Le foglie esterne o i gambi dei cavoli frullati e montati con olio extravergine oltre ad avere una naturale piccantezza che adoro sono un vero elisir di lunga vita.

 

®Eco_Design WebMagazine

 

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