Addio ai motori diesel e benzina: dal 2035 l’auto sarà (quasi) solo elettrica

L’Italia segue quanto già fatto da diversi Paesi europei dicendo addio ai motori diesel e benzina dal 2035.

Stop alle automobili nuove con motore a combustione interna entro il 2035, mentre per i furgoni e i veicoli da trasporto commerciale leggeri l’uscita dai motori più inquinanti dovrà avvenire entro il 2040. L’Italia si adegua alla norma Ue. 

La Commissione Europea, con la pubblicazione nel 2019 dell’ European Green Deal, ha proposto un  sistema di indicazioni per attuare le misure necessarie a rendere l’Unione un’area ad impatto climatico zero (carbon neutral). I trasporti, compresi i trasporti/spedizioni internazionali e l’aviazione, hanno prodotto nel 2019 il 32% delle emissioni ad effetto serra, valore che era del 24% solo all’inizio del secolo. Gli scenari proposti dal progetto Decarbonising Transport in Europe tengono conto oltre che del trasporto civile passeggeri anche di quello delle merci, arrivando a comprendere anche l’attività di trasporto urbano e non urbano delle vaste aree metropolitane.

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Nel corso della quarta riunione del Comitato interministeriale per la Transizione ecologica (Cite) avvenuta prima della fine dell’anno, un passo importante verso il taglio delle emissioni inquinanti nel percorso delle politiche nazionali contro il riscaldamento globale e il cambiamento climatico, in linea con le indicazioni dell’Unione europea che chiede di tagliare i gas serra del 55% entro il 2030.

Sono state “definite le tempistiche di sostituzione dei veicoli con motore a combustione interna, decidendo, in linea con la maggior parte dei paesi avanzati, che il phase out delle automobili nuove con motore a combustione interna dovrà avvenire entro il 2035, mentre per i furgoni e i veicoli da trasporto commerciale leggeri entro il 2040“, rende noto il ministero della Transizione ecologica.

L’Italia così segue quanto già fatto da diversi Paesi europei, Spagna, Francia e molti altri, che hanno definito una data limite al 2030, 2035, 2040 dopo la quale non sarà più possibile commercializzare mezzi a combustione interna anche se parziale.

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In tale percorso, spiega il Mite, “occorre mettere in campo tutte le soluzioni funzionali alla decarbonizzazione dei trasporti in una logica di ‘neutralità tecnologica’ valorizzando, pertanto, non solo i veicoli elettrici ma anche le potenzialità dell’idrogeno, nonché riconoscendo, per la transizione, il ruolo imprescindibile dei biocarburanti, in cui l’Italia sta costruendo una filiera domestica all’avanguardia. Per quanto riguarda i costruttori di nicchia, misure specifiche potranno essere eventualmente valutate con la Commissione europea all’interno delle regole comunitarie“.

 

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