Che cos’è l’agricoltura di prossimità e quali sono i benefici?

Un modello per cambiare il rapporto dei cittadini con il cibo (e ridurre l'impatto ambientale)

Produrre cibo sostenibile, consapevolezza di ciò che mangiamo e minor impatto ambientale. Ecco in cosa consiste l’agricoltura di  prossimità. 

Un’alimentazione sostenibile è un’alimentazione a ridotto impatto ambientale che soddisfa le linee guida nutrizionali dal punto di vista economico, dell’accessibilità e dell’accettabilità culturale. Questa è la definizione della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

Non far viaggiare molto le merci, consumare meno CO2, rivitalizzare l’agricoltura del territorio”, afferma Carlo Petrini, ideatore e fondatore di Slow Food,  parlando di modello di agricoltura sostenibile definito come “agricoltura di prossimità”.

Per prossimità s’intende la vicinanza tra produttori e consumatori, tra spazi abitativi e produttivi, tra urbano e rurale, un modello in cui la modalità di commercializzazione dei prodotti agroalimentari avviene tramite vendita diretta dal produttore al consumatore o indiretta tramite un unico intermediario. Anche gli orti urbani sono un perfetto esempio di agricoltura di prossimità.

L’agricoltura è uno dei settori più impattanti, a livello di emissioni. L’Unione Europea si è posta l’obiettivo di passare a un’economia net zero entro il 2050, con l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Ecco perchè intervenire con nuove soluzioni più sostenibili, come l’agricoltura di prossimità, può fornire un grosso contributo.

L’agricoltura di prossimità è un modo differente di intendere l’agricoltura che non può  sostituirsi alla agricoltura tradizionale, ma che è in grado di produrre molti benefici, come adottare una modalità di produzione biologica, che riduce l’impiego di pesticidi o additivi chimici. Nel modello di agricoltura di prossimità rientrano i cosiddetti orti urbani, ad esempio.

Benefici dell’agricoltura di prossimità 

Il primo beneficio è sicuramente quello ambientale. Produrre a chilometro zero evita anche costi di logistica, riduce le emissioni e inquinamento per far viaggiare il cibo. Ma uno dei principali benefici è legato alla possibilità di autoprodurre verdura e frutta. Questo accresce la consapevolezza su cosa si mangia e diminuisce l’uso di prodotti chimici sul suolo e nell’acqua, oltre ad contributo per la rivitalizzazione delle aree rurali e delle relative tradizioni culturali.

Esempi di agricoltura di prossimità

Il modello dell’agricoltura di prossimità è promossa dalla Cooperativa agricola Co.r.ag.gio.  “Ha le potenzialità di cambiare il rapporto dei cittadini con il verde pubblico e con il cibo. – si legge sul sito dell’azienda – Un nuovo modo di vivere il contesto urbano contrastando la discontinuità ambientale ora in atto tra città e campagna e fare degli spazi verdi una nuova risorsa: una città vivibile, lontana dalla logica della speculazione edilizia,  una città di nuovo capace di produrre i beni necessari alla sua sopravvivenza, che miri all’autosufficienza” .

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