Panoramica
Prima di entrare nel dettaglio dei dati, si può sintetizzare definendo il primo semestre 2024 ancora in chiaroscuro rispetto ad elettrificazione e decarbonizzazione italiana, poiché l’ottima crescita delle fonti rinnovabili che si è concentrata nel solo settore elettrico, ha avuto un effetto limitato sulla riduzione totale delle emissioni di CO2 italiane, a testimonianza della necessità di accelerare nella diffusioni di soluzioni e fonti energetiche pulite anche nei fabbisogni di calore e trasporti nonché di una maggiore penetrazione dell’utilizzo dell’energia elettrica anche in questi ultimi due settori.
Domanda primaria italiana nei primi sei mesi 2024
Nel primo semestre del 2024, i consumi energetici finali del nostro Paese hanno registrato un lieve aumento, inferiore all’1%, continuando la crescita osservata nel quarto trimestre del 2023, dopo cinque trimestri consecutivi di calo. Inoltre, le FER (fonti energetiche rinnovabili) confermano i trend di crescita per cinque trimestri consecutivi, elemento di novità dopo un triennio 2020-2022 di stagnazione dell’apporto delle fonti rinnovabili ai consumi finali.
Il trend positivo per le FER a partire dalla fine 2023, si è confermato nella prima metà del 2024 e, seppure trainato in gran parte dalla ripresa dell’idroelettrico, è anche testimone dei primi positivi risultati dovuti all’accelerazione delle nuove installazioni di impianti a fonti rinnovabili che nel biennio 2022-2023 hanno fatto registrare valori ben al di sopra del quinquennio precedente (in media nel biennio sono stati installati più di 4GW/anno rispetto alla media del quinquennio precedente di circa 1GW/anno).
Tornando ai consumi finali di energia, la maggiore crescita del primo semestre 2024 è stata registrata nei trasporti e nella domanda elettrica, rispettivamente con +2% per entrambi i primi due trimestri, grazie principalmente ai carburanti per trasporto stradale e aereo (+2% e +17% rispettivamente), e del 1,1%, per l’elettricità spinta dal settore dei servizi. I consumi di gas, invece, sono leggermente diminuiti (-1%).
Come procede la penetrazione dell’uso dell’energia elettrica nei consumi finali?
L’elettrificazione del sistema energetico resta in stagnazione su livelli del 22% circa, confermando la media degli ultimi tre anni (post-covid), seppure in un contesto di crescita della domanda nel primo semestre 2024, dopo il calo del 2023, con cinque mesi di aumento consecutivi.
La produzione di fonti NON-rinnovabili è diminuita drasticamente (-17%), mentre l’idroelettrica ha registrato un balzo del 15% e le fonti rinnovabili intermittenti (eolico e fotovoltaico) sono aumentate del 10%.
Considerazioni sulla congiuntura
Gli elementi parzialmente positivi dell’andamento della domanda energetica in contenimento e del contemporaneo aumento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili sono indeboliti dalle evoluzioni dei mesi estivi in tema di politiche per la transizione energetica. In particolare, diverse regioni a partire dalla Sardegna hanno dichiarato la propria intenzione di rallentare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, anche retroattivamente, per fare un’analisi dettagliata sulle aree ritenute idonee ad ospitare nuovi impianti. Tale rallentamento rende ancor meno alla portata l’obiettivo di aggiungere entro il 2030 tra i 73 e 84GW di nuovi impianti da fonti rinnovabili (oggi il totale degli impianti elettrici italiani ammonta ad una potenza di circa 110 GW). Moratorie o rallentamenti di uno-due anni da parte delle Regioni sulle nuove installazioni richiederebbero di dover raggiungere lo stesso obiettivo in soli 5 anni, il che si tradurrebbe in una installazione annua di impianti da fonti rinnovabili compresa tra +12 e +14GW rispetto alla media degli ultimi due anni di +4GW/anno.