
Per gli intervistati italiani, le auto elettriche sono ancora troppo care. Ma le cose tra qualche anno potrebbero cambiare.
Come procede la rivoluzione green sul fronte dei trasporti? Secondo un report di Bloomberg per la Federazione Europea Transport & Environment, l’affermazione definitiva delle auto elettriche potrebbe arrivare entro sei anni. Quindi, il 2027 sembrerebbe essere l’anno decisivo per il superamento degli autoveicoli alimentati da combustibili fossili, come benzina o diesel.
Si è tenuto sul Grande Raccordo Anulare di Roma “From 100% to 5%”, il più grande test comparativo di auto elettriche a livello europeo, promosso da Motor1.com e InsideEVs. Il test, promosso con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dell’Assessorato alla Mobilità di Roma Capitale e del “Centro di alta formazione Laudato si’”, ha l’obiettivo di mettere in evidenza l’efficienza delle auto nel traffico “reale”, misurando il consumo in kWh ogni 100 km e calcolando il costo di gestione di ogni singola vettura.
“Quando si parla di elettriche il primo pensiero va all’autonomia, ma per le auto più compatte e possibilmente economiche, dovremmo verificare innanzitutto il consumo di energia, esattamente come facciamo con le auto benzina o diesel dove la prima domanda che ci si pone è: quanto fa con 1 litro? L’unità di misura qui sono i kWh, ma il principio è esattamente lo stesso ed è importante sensibilizzare le persone a scegliere l’auto anche in base a questo parametro“, ha dichiarato commenta Alessandro Lago, direttore di Motor1.com e InsideEVs.it.
In questa quinta edizione sono stati messi a confronto 12 nuovi modelli selezionati fra quelli più compatti ed economici introdotti sul mercato negli ultimi mesi. Le performance registrate dalle varie auto vanno dal miglior risultato con 15,9 kWh/100 km, per un costo indicativo medio di 9,7 €), a 21,9 kWh/100 km (4,6 km/kWh). Sul fronte della dell’autonomia rilevata invece, mantenendo la necessaria divisione tra vetture cosiddette standard range e quelle long range (con batterie di capacità superiori), si va da 302 chilometri di autonomia nel risultato più basso fino a oltre 400 km in quelli più performanti.
La 13° edizione del report Global Automotive Consumer Study (GACS) di Deloitte, multinazionale britannica di servizi di consulenza e revisione, porta un aggiornamento riguardo ai trend del mercato auto nel mondo. La ricerca è il risultato di oltre 31.000 interviste a consumatori in 30 Paesi, in tema di preferenze di scelta nell’acquisto di auto, interesse per i veicoli elettrici, opzioni di mobilità e tecnologie preferite.
Per gli intervistati italiani, le auto elettriche sono ancora troppo care. In due anni l’interesse per i veicoli a combustione passa dal 19% al 32%. I consumatori italiani continuano a preferire l’ibrido (32%) alle auto elettriche (9%), per le quali spenderebbero al massimo 50 mila euro. Oltre al prezzo, altro ostacolo sono i tempi di ricarica. La maggioranza degli italiani è disponibile ad attendere al massimo 20-40 minuti.
Secondo l’associazione Codici, tra le prime quattro nazioni d’Europa dove costa di più fare il pieno all’auto elettrica c’è proprio l’Italia, con un costo di 0,65 euro ogni kWh.
A partire dal 2035, tutte le nuove auto in arrivo sul mercato devono essere a emissioni zero e non possono emettere CO2. In questo modo si potrà garantire che entro il 2050 il settore dei trasporti possa diventare a emissioni zero. Le nuove regole non impongono che entro il 2035 tutte le auto in circolazione siano a emissioni zero. Queste regole non riguardano, infatti, le auto in circolazione.
È più redditizio utilizzare veicoli elettrici, poiché i prezzi dell’elettricità sono attualmente inferiori a quelli della benzina e richiedono meno manutenzione. Quindi, una volta acquistata, il costo totale di proprietà di un’auto a batteria è uguale o inferiore a quello di un’auto a benzina o diesel. Tuttavia, al giorno d’oggi le auto elettriche sono costose. Le nuove normative dovrebbero incoraggiare una maggiore concorrenza e incoraggiare i produttori a investire nella ricerca e nell’innovazione dei veicoli elettrici, il che dovrebbe abbassare il prezzo di acquisto.
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