Il vento batte il gas e nel 2023 l’energia prodotta da combustibili fossili è scesa per la prima volta sotto un terzo della produzione complessiva nei 27 Stati membri. Ecco come le rinnovabili stanno accelerando il passo.
Nel 2023, per la prima volta, l’energia elettrica in Europa è stata prodotta più grazie all’eolico che al gas fossile. In particolare, le fonti fossili sono scese sotto un terzo della produzione complessiva nei 27 Stati membri, con un calo record del 19% rispetto al 2022. In più, eolico e fotovoltaico insieme hanno prodotto più di un quarto (27%) dell’energia elettrica. Questi i dati emersi dal rapporto European electricity review 2024 del think tank inglese Ember.
Per quanto riguarda il carbone e il gas, questi hanno subito invece una flessione, con il primo. in particolare, che è sceso al livello più basso di sempre, con appena il 12% della produzione di energia elettrica nell’UE.
“Il settore energetico europeo si trova nel mezzo di un cambiamento epocale. – afferma Sarah Brown, direttrice del programma Europa di Ember – I combustibili fossili stanno giocando un ruolo sempre più ridotto, mentre si va delineando un sistema che ha come spina dorsale l’energia eolica e solare“.
Secondo gli analisti, anche il calo della domanda complessiva ha contribuito al crollo senza precedenti della produzione da carbone e gas. La crisi energetica continua infatti a ridurre la richiesta da parte di famiglie e aziende.
Con l’UE che punterà a una riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra entro il 2040, le energie rinnovabili stanno accelerando il passo. Ma gli esperti di energia avvertono che la transizione ha ancora molta strada da fare. “L’UE ha bisogno di un’attenzione estrema per la rapida diffusione dell’eolico, del solare, e flessibilità per creare un sistema libero dai combustibili fossili“, afferma Brown di Ember.
Il piano REPowerEU che punta a mantenere in vita l’obiettivo degli 1,5°C di riscaldamento globale dipende dal fatto che il 55% dell’elettricità provenga proprio da eolico e solare entro il 2030. Si tratta di una percentuale quasi doppia rispetto a quella attuale, che si attesta al 27% per le due principali fonti rinnovabili.
“Mentre alcuni Paesi si stanno affrettando a diffondere più energia eolica e solare, cogliendo anche un’opportunità sociale ed economica, altri, in particolare nell’Europa centrale e orientale alcuni Stati sono in ritardo e rischiano di perdere terreno“, afferma Martin Hojsík, vicepresidente del Parlamento europeo (Renew Europe, Slovacchia progressista).
Come si sta procedendo per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili? Ecco QUI tutte le ultime novità.
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