Cibo e sostenibilità, in Toscana la prima comunità mondiale del settore

gusto toscano

E’ possibile fare del cibo di qualità rispettando l’ambiente? La risposta è sì. Lo dimostra la collaborazione tra Slow food, Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus (associazione che difende la biodiversità e la promuove la sostenibilità in agricoltura) e Cosvig (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) che insieme hanno dato vita a La Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili (Ccer). Si tratta della prima comunità al mondo del cibo ad energia pulita, composta da imprenditori che hanno a cuore la sostenibilità.

L’obiettivo dell’associazione è di ridurre le emissioni di Co2 valorizzando le eccellenze locali prodotte con metodi ecocompatibili e le imprese che sfruttano energie rinnovabili.  Nata nel 2009, negli anni ha ottenuto importanti riconoscimenti e prestigio internazionale.

Fra tradizione e innovazione

Non è un caso che l’associazione sia nata nel distretto dell’energia geotermica, una zona a cavallo delle province di Pisa, Siena e Grosseto, dove nei primi del Novecento si è sperimentata questa nuova fonte. Lì la tradizione agricolo-contadina va avanti da generazioni, con piccole e medie imprese che lavorano a contatto con la natura. Insomma un territorio dove la sostenibilità è una tematica molto sentita. Il presidente della Comunità del cibo a energie rinnovabili  è Edo Volpi, birraio artigianale pisano, che nel 2017 è stato premiato per il processo di produzione della sua azienda, totalmente green. Negli anni i soci della Ccer sono aumentati, allargandosi anche ad altre città della Toscana. Si tratta di un’importante iniziativa nel segno del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.  Ancora oggi, infatti, nell’agricoltura e negli allevamenti si attuano pratiche che danneggiano la biodiversità e che contribuiscono notevolmente all’inquinamento dell’aria; è un dato ormai noto, difatti, che negli ultimi anni il settore agricolo sia stato responsabile del 95 % di tutte le emissioni di ammoniaca nell’Unione europea impattando inevitabilmente sulla qualità dell’aria respirata.

Filiera corta ma sguardo globale

In una società dove l’industria ha aggredito ogni aspetto della nostra vita, il ritorno alle origini è un valore aggiunto. La Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili non si ferma ad una concezione localistica, ma si anche al di dà dei propri confini. D’altronde si tratta di una realtà unica al mondo, dove l’eccellenza è protagonista non solo per i prodotti ma anche per le azioni ecosostenibili. Infatti nel 2015 è risultata tra le prime 10 proposte in graduatoria nella sezione “Buone pratiche” presentate ad Expo Milano 2015 dalla Regione Toscana. Nel 2016 ha portato i suoi prodotti e i suoi aderenti a  Food Expo Herning, la più importante fiera del settore agroalimentare della Scandinavia dedicata al B2B.

prodotti agroalimentari della toscana

Il valore educativo del cibo sostenibile

L’attenzione alle buone pratiche di Ccer ha anche una valenza socio-educativa. Ogni anno organizza la manifestazione “Gusto pulito” che ha come scopo la valorizzazione del cibo biologico e sostenibile. L’evento è rivolto agli studenti di scuole primarie e secondarie che possono visitare le aziende aderenti per comprendere il valore dei prodotti tipici realizzati senza inquinare.

 

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