15 Agosto 2018 3 min di lettura
15 Agosto 2018 3 min di lettura
E’ possibile fare del cibo di qualità rispettando l’ambiente? La risposta è sì. Lo dimostra la collaborazione tra Slow food, Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus (associazione che difende la biodiversità e la promuove la sostenibilità in agricoltura) e Cosvig (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) che insieme hanno dato vita a La Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili (Ccer). Si tratta della prima comunità al mondo del cibo ad energia pulita, composta da imprenditori che hanno a cuore la sostenibilità.
L’obiettivo dell’associazione è di ridurre le emissioni di Co2 valorizzando le eccellenze locali prodotte con metodi ecocompatibili e le imprese che sfruttano energie rinnovabili. Nata nel 2009, negli anni ha ottenuto importanti riconoscimenti e prestigio internazionale.
Non è un caso che l’associazione sia nata nel distretto dell’energia geotermica, una zona a cavallo delle province di Pisa, Siena e Grosseto, dove nei primi del Novecento si è sperimentata questa nuova fonte. Lì la tradizione agricolo-contadina va avanti da generazioni, con piccole e medie imprese che lavorano a contatto con la natura. Insomma un territorio dove la sostenibilità è una tematica molto sentita. Il presidente della Comunità del cibo a energie rinnovabili è Edo Volpi, birraio artigianale pisano, che nel 2017 è stato premiato per il processo di produzione della sua azienda, totalmente green. Negli anni i soci della Ccer sono aumentati, allargandosi anche ad altre città della Toscana. Si tratta di un’importante iniziativa nel segno del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Ancora oggi, infatti, nell’agricoltura e negli allevamenti si attuano pratiche che danneggiano la biodiversità e che contribuiscono notevolmente all’inquinamento dell’aria; è un dato ormai noto, difatti, che negli ultimi anni il settore agricolo sia stato responsabile del 95 % di tutte le emissioni di ammoniaca nell’Unione europea impattando inevitabilmente sulla qualità dell’aria respirata.
In una società dove l’industria ha aggredito ogni aspetto della nostra vita, il ritorno alle origini è un valore aggiunto. La Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili non si ferma ad una concezione localistica, ma si anche al di dà dei propri confini. D’altronde si tratta di una realtà unica al mondo, dove l’eccellenza è protagonista non solo per i prodotti ma anche per le azioni ecosostenibili. Infatti nel 2015 è risultata tra le prime 10 proposte in graduatoria nella sezione “Buone pratiche” presentate ad Expo Milano 2015 dalla Regione Toscana. Nel 2016 ha portato i suoi prodotti e i suoi aderenti a Food Expo Herning, la più importante fiera del settore agroalimentare della Scandinavia dedicata al B2B.
L’attenzione alle buone pratiche di Ccer ha anche una valenza socio-educativa. Ogni anno organizza la manifestazione “Gusto pulito” che ha come scopo la valorizzazione del cibo biologico e sostenibile. L’evento è rivolto agli studenti di scuole primarie e secondarie che possono visitare le aziende aderenti per comprendere il valore dei prodotti tipici realizzati senza inquinare.
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