“Questo rapporto è un chiaro invito ad accelerare in modo massiccio gli sforzi per il clima da parte di tutti i Paesi”. Il commento di António Guterres sul nuovo e atteso report sul clima del IPCC.
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— IPCC (@IPCC_CH) March 20, 2023
“Le attività umane hanno inequivocabilmente causato il riscaldamento globale”, bisogna “agire ora o sarà troppo tardi” perché le azioni poste in essere fino ad oggi non sono state sufficienti: con gli attuali tassi di emissioni di carbonio rischiamo di raggiungere i 3,5°C di aumento medio delle temperature rispetto al periodo pre-industriale.
Questo è l’avvertimento che arriva dal nuovo e attesissimo report dell’IPCC, il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, approvato a conclusione di una sessione di una settimana a Interlaken, in Svizzera.
È l’ultima tappa del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6) e può essere considerata la sintesi di quanto (già sapevamo) il cambiamento climatico causato dall’uomo influenza il nostro pianeta. “Questo rapporto è un chiaro invito ad accelerare in modo massiccio gli sforzi per il clima da parte di tutti i Paesi, di tutti i settori e in tutte le scale temporali“, ha affermato António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite.
Nel nuovo rapporto si conferma che sono le emissioni di gas serra di origine umana alimentate dalla nostra dipendenza dai combustibili fossili il problema. Ma è ancora possibile invertire la rotta? Si, il rapporto non è totalmente drastico in questo ma, piuttosto, drastici devo essere invece gli interventi da fare. Il rapporto propone decine di azioni, ma su quelle da mettere in pratica e quanto impegnarsi spetta ai politici e alle istituzioni.
“Nonostante i progressi ci sono lacune nelle misure di adattamento che agli attuali tassi di attuazione aumenteranno“. E ancora restano “divari tra le emissioni previste dalle politiche in atto e gli impegni assunti a livello nazionale” e “i flussi finanziari non raggiungono i livelli necessari“, si legge nel rapporto.
Il lavoro conclude la pubblicazione del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6) del Gruppo di studio delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici. Trenta pagine, firmate da oltre mille scienziati, con le quali gli stessi hanno voluto avvertire e ricordare (se ancora fossimo così cechi da non accorgercene) che gli effetti di quegli 1,1°C di riscaldamento globale che abbiamo già raggiunto sono evidenti. Lo dimostrano l’aumento di eventi meteo sempre più estremi che mettono a rischio la vita di miliardi di persone.
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