Ecovillaggi, comunità ecologiche per vivere all’insegna del rispetto della natura e degli altri

Vere e proprie piccole città immerse nel verde e attività collettive nel rispetto della natura e dell’ambiente. Ecco a cosa si ispira il modello degli ecovillaggi.

L‘ecovillaggio è “un centro abitato moderno, dove l’uomo vive in armonia e cooperazione con la natura, sperimentando nuove tecnologie e nuove abilità per creare un modo di vivere più sostenibile, pacifico e diverso”. Questa la definizione del Global Ecovillages Network  (GEN), rete mondiale di ecovillaggi fondata nel 1995.

Il termine “ecovillaggio” è la traduzione dall’inglese eco-village, coniato da Robert e Diane Gilman nel libro Eco-villages and Susteinable Communities del 1991. La Rete Italiana Villaggi Ecologici (RIVE)  li identifica come realtà comunitarie nelle quali “cinque o più persone, non tutte appartenenti alla stessa cerchia familiare, decidono di vivere e costruire delle basi comuni per portare avanti un progetto di vita sostenibile, a livello ecologico, sociale, spirituale ed economico”.

Il primo modello di ecovillaggi nasce in Francia, “écovillages“, comunità intenzionali che cercano di vivere in modo più sostenibile e armonioso con la natura, spesso ispirandosi ai principi della permacultura. Questi ecovillaggi, diffusi soprattutto nella campagna francese, rappresentano un’alternativa alla vita urbana, promuovendo la riduzione dell’impatto ambientale, l’autosufficienza e la vita comunitaria.

Il GEN suddivide gli ecovillaggi in tre tipologie generali:
1) urbano: comunità o eco-quartieri con una visione comune, con l’obiettivo di  migliorare la qualità della vita in città, diventando individui più sostenibili, collaborativi e partecipativi;

2) tradizionale: villaggi rurali e comunità esistenti che decidono di progettare insieme il proprio percorso, utilizzando processi partecipativi per combinare tradizione e innovazione;

3) intenzionale: creato da persone che si trovano e realizzano un progetto comune sulla base di uno scopo o una visione condivisa.

Le strutture dell’ecovillaggio possono essere costituite da aziende agricole dismesse, recuperate e riavviate alla produzione, oppure un’aggregazione di case e spazi comuni. L’utilizzo di materiali rispettosi per l’ambiente e delle tecniche costruttive in accordo con i principi di bioarchitettura è molto importante all’interno degli ecovillaggi: all’interno, infatti, l’architettura moderna impiega i materiali naturali utilizzando forme geometriche frattali che si avvicinano alle linee ed alle forme che esistono in natura.

Le abitazioni devono essere in armonia con il clima, in modo da accrescere il guadagno di energia termica solare nella stagione fredda, e proteggere gli edifici dal surriscaldamento nella stagione calda. Viene realizzato un sistema di raccolta dell’acqua piovana da riutilizzare per gli scarichi del wc e l’irrigazione. L’energia pulita si ottiene con i sistemi fotovoltaici o con impianti microeolici, mentre i collettori solari consentono di coprire l’intero fabbisogno di acqua calda.

Ecovillaggi in Italia

Solo in Italia esistono quasi 100 ecovillaggi, anche visitabili. Il primo, “Utopiaggia”, nacque nel 1972 in Umbria, quando un gruppo di tedeschi arrivò nelle colline umbre, acquistando circa cento ettari di terreno e tre edifici.

Un importante impulso alla diffusione di tali realtà in Italia si deve alla costituzione della Rete Italiana dei Villaggi Ecologici, nata nel 1996. Si tratta di un network permanente di collaborazione tra comunità, progetti, associazioni e singoli interessati allo sviluppo dell’idea comunitaria e della sostenibilità ambientale.

Un altro esempio è quello dell’Ecovillaggio Montale, complesso residenziale ecocompatibile progettato a Montale Rangone. Si tratta di un quartiere a basso impatto, assimilabile al concetto di ecovillaggio diffuso per quel che riguarda la pluralità di abitazioni, in contrapposizione allo stile di vita prettamente comunitario del co-housing. Si tratta di miniappartamenti a basso impatto ambientale (MINI NZEB, acronimo per Nearly Zero Enery Building) a energia quasi zero e zero emissioni.

 

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