15 Giugno 2018 5 min di lettura
Cosa e come funziona l’energia prodotta dal vento. Il dettaglio della situazione in Europa
15 Giugno 2018 5 min di lettura
La pala eolica è una macchina che permette di convertire l’energia cinetica del vento (ovvero una massa d’aria che si sposta) in energia meccanica. L’energia del vento non produce né emissioni dannose per la salute, né gas serra, ed è inesauribile.
Paesi come la Danimarca producono un quarto del fabbisogno elettrico grazie all’eolico.
Il principio è semplice: il vento fa girare le pale, come una girandola, che, a loro volta, fanno girare il generatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica grazie ad una dinamo.
Esistono due tipologie di parco eolico, differite dall’installazione delle stesse sulla terraferma o sul mare.
La prima viene detta on-shore e vede prevalentemente la sua progettazione ed installazione su zone terrene all’aperto, rilievi collinari, zone montuose. Molto diffusa, racchiude impianti posizionati su località distanti circa 3 km dalla più vicina costa. Le potenze prodotte arrivano fino ai 20 MW.
La seconda, chiamata off-shore, viene posta sull’area marina nei pressi di zone costiere o in alto mare. Questi parchi sono realizzati con turbine eoliche, montate su di una piattaforma galleggiante e vengono utilizzate per la dissalazione dell’acqua marina, la produzione di energia elettrica, la produzione di vettori energetici quali metanolo e idrogeno. Le turbine possono essere installate anche in siti marini ad elevata profondità, in mare aperto e ad ampio sfruttamento dei venti costieri. L’eolico off-shore è più stabile, fornisce più energia e possiede un minor impatto visivo, tuttavia i costi di realizzazione e manutenzione sono notevolmente più alti.
Vi sono degli impianti eolici adatti alla produzione domestica di energia elettrica, sia per case singole, sia per condomini.
Esistono due tipologie principali di generatori eolici, che potremo utilizzare per l’installazione del nostro impianto eolico domestico: impianto eolico domestico ad asse verticale (può essere una soluzione per chi abita in condomini, edifici di città con tetti piani, a falda o con piccoli terrazzi) e impianto eolico domestico ad asse orizzontale.
Entrambe le tipologie di generatori richiedono una velocità minima del vento di 3–5 m/s e, in caso di elevate velocità si bloccano per ragioni di sicurezza. Per questo motivo, prima di scegliere se installare un impianto eolico domestico, occorre valutare bene le condizioni meteorologiche del luogo in cui si trova l’abitazione.
Tutto dipende dalla velocità (e dalla frequenza) del vento nel luogo di residenza. Per verificarlo, un sito gratuito può essere molto utile per accertarsi della ventosità (il limite minimo è di prassi 5m/s): http://atlanteeolico.rse-web.it/
Se ci sono i presupposti, il mercato offre diverse soluzioni: i prezzi variano in base alla potenza. Soluzioni miste (eolico + solare) possono anche essere valutate, soprattutto in condizioni poco ventose.
Tra le varie soluzioni proposte, l’utente potrà scegliere tra due tipologie: un eolico ad asse orizzontale o un impianto ad asse verticale. Quest’ultimo, rispetto all’asse verticale, permette di sfruttare il vento a prescindere dalla sua velocità ed in condizioni di bassa velocità, garantendo però una maggior resistenza in caso di venti forti e turbolenze; è più compatto, più silenzioso. Durata di vita dell’impianto: circa 20 anni.
L’energia eolica è utilizzata da migliaia di anni per spostare le barche (velieri), ma venne sfruttata sin dall’antichità (I° sec. d.C.) con la ruota a vento inventata dal matematico ed ingegnere greco Erone d’Alessandria. Tra il VII e il IX secolo d.C. compaiono i primi mulini a vento in Medio Oriente e in Asia centrale. In Sicilia, sin dal X secolo i mulini a vento vennero utilizzati per pompare l’acqua di mare ed estrarne il sale, merce estremamente preziosa che consentiva la conservazione degli alimenti e veniva, sin dal Trecento, sottoposta a dazio ed imposta (la gabella). Già nel medioevo la forza del vento viene utilizzata nei mulini per macinare il grano e produrre farina, mentre le pompe a vento permettevano di drenare l’acqua sui terreni più aridi. I mulini olandesi sono passati alla storia per dimensioni (erano i più grandi) e tutt’ora qualcuna di queste imponenti costruzioni con telai costituiti da grandi vele girevoli si scorgono nelle campagne dei Paesi Bassi.
Nel 1881, Kelvin propone di utilizzare la forza energetica del vento come alternativa all’esaurimento del carbone: pochi anni dopo sarà uno scozzese ad inventare la prima turbina eolica, brevettata nel 1891. Solo negli anni 70 del Novecento, la NASA svilupperà una tecnologia tutt’ora sfruttata dalle pale eoliche odierne.
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