I ricercatori potrebbe ridisegnare il futuro della produzione di cibo. Come? Grazie alla fotosintesi artificiale.
Un team scientifico dell’Università della California ha sviluppato una tecnica per far crescere piante anche in assenza di luce solare. Il risultato dello studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Nature Food”
Questo metodo permette di coltivare organismi come lieviti, alghe e funghi, utilizzati nella produzione di cibo, e una serie di piante, come riso, fagioli, pomodori e piselli. Per coltivare le piante senza luce, i ricercatori hanno adoperato uno metodo di fotosintesi bioingegnerizzato. I vantaggi? Grazie ad un’esposizione solare limitata si potrebbe produrre più cibo o persino coltivare piante nello spazio.
Il sistema di fotosintesi artificiale, come spiegano gli studiosi americani, si serve dell’elettricità generata attraverso pannelli fotovoltaici, con l’idea di convertire acqua e Co2 in ossigeno e acetato, ovvero una molecola organica, ricca di carbonio e comune negli organismi viventi. Lo stesso acetato è stato utilizzato come ingrediente fondamentale per consentire alle piante di crescere al buio o in modo indipendente dalla fotosintesi naturale.
Aumentando l’efficienza energetica della fotosintesi ciò porta anche a produrre più cibo utilizzando meno risorse. La fotosintesi che utilizza l’acetato potrebbe essere usata come supplemento alle colture tradizionali, aumentandone la resa. In più consentirebbe anche di coltivare in luoghi con poco sole o con disponibilità ridotta di terra.
I ricercatori hanno sottolineato come, se la maggior parte delle piante coltivate può convertire luce solare e Co2 in cibo con un’efficienza di circa l’1% o inferiore, con questo nuovo sistema è possibile arrivare al 25%.
Piante di fagioli e pomodoro cresciute completamente al buio: questo il futuro del cibo? Staremo a vedere.
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