Buone notizie dal Consiglio dei Ministri: Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente, ha varato il disegno di legge “Salva mare”, che dichiara la guerra alla plastica. Con questa iniziativa i pescherecci potranno recuperare la plastica che rimane impigliata nelle loro reti, senza più essere accusati di traffico illecito di rifiuti. I rifiuti raccolti casualmente verranno trattati al pari di quelli prodotti dalle navi.
Ai pescatori sarà rilasciato un certificato ambientale per valorizzare la loro attività e la filiera del pesce da loro venduto o pescato. I rifiuti saranno raccolti nei porti. Il decreto, inoltre, prevede meccanismi premiali a favore dei pescatori, nonché sgravi per gli oneri economici sostenuti. I costi di gestione saranno coperti dal servizio integrato dei rifiuti.
Le stime dei ricercatori evidenziano che l’ingestione di plastica riguarda, per il solo mar Mediterraneo, 134 specie animali: 60 specie di pesci, 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini. Tutte le specie di tartarughe marine presenti nel Mediterraneo presentano plastica nello stomaco. L’indagine condotta da Beach litter, nel corso del 2018, ha permesso il recupero di 48.388 rifiuti, in 78 spiagge italiane per un’area complessiva di 416.850 mq e una media di 620 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (lineari) campionata. L’80% sono rifiuti in plastica, di cui il 42% usa e getta (imballaggi di alimenti, carte di dolciumi, pannolini, cotton fioc…).
Il Ministro dell’Ambiente ha dichiarato la propria soddisfazione: “È una grande vittoria per il nostro mare, finalmente iniziamo a ripulire il mare dalla plastica e lo facciamo con degli alleati eccezionali – i pescatori – che conoscono il problema meglio di tutti perché ogni giorno tirano su le reti raccogliendo spesso altrettanta plastica rispetto al pescato […] Quella della plastica in mare è un’emergenza planetaria, dobbiamo affrontarla adesso, non si può rinviare.”
Anche la Deputata Rossella Muroni, esprimendosi in merito all’iter della sua proposta di legge contro i rifiuti marini, ha sottolineato che “l’inquinamento marino da plastica è ormai un’emergenza planetaria, alimentata ogni anno secondo le stime dell’ONU da 8 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica. Oltre ad inquinare, la plastica si scompone in pezzi sempre più piccoli che vengono ingeriti e bioaccumulati da pesci e specie marine, entrando così nella catena alimentare. Proprio pensando a queste criticità lo scorso luglio ho depositato una proposta di legge per consentire ai pescatori di raccogliere i rifiuti che incontrano in mare e di portarli a terra. Senza per questo dover sostenere loro i costi dello smaltimento. Come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo la proposta, di cui sono anche relatrice in Commissione Ambiente, approderà in Aula alla Camera a giugno”.
Antonio Coco
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