La mappa delle città italiane dove l’aria è più pulita

Respirare aria pulita in città non è un’impresa facile.

Sono molte le cause che concorrono alla riduzione della qualità dell’aria nei centri urbani: principalmente il traffico pubblico e privato su gomma, ma anche gli stabilimenti industriali e gli impianti di riscaldamento domestico, molto spesso vecchi e inefficienti, contribuiscono a ridurre la qualità dell’aria con l’emissione di agenti inquinanti pericolosi per la salute.

Ossidi di zolfo (SOx), ossidi di azoto (NOx), particolato atmosferico (PM10 e 2,5), ozono (O3) e benzene (C6H6) sono i principali inquinanti presenti, causa diretta di malattie acute e croniche soprattutto tra i bambini e gli anziani.

Per ridurre la loro incidenza, buone pratiche e scelte politiche possono aiutare a migliorare l’aria che respiriamo nelle nostre bellissime città, contrastando la loro presenza e riducendo gli effetti di tali sostanze.

Se da un lato sono molte le zone critiche in Italia, soprattutto in Pianura Padana, esistono tuttavia nicchie, piccole città che si distinguono per qualità e pulizia dell’aria.

Scopriamo insieme quali sono e perché.

 

Nuoro, dal centro della Sardegna la città regina dell’aria pulita

Per quanto riguarda la concentrazione di polveri sottili (PM10) nell’aria, nessuna città italiana batte in qualità Nuoro.

Con una concentrazione media annuale di soli 12 microgrammi per metro cubo di PM10, e senza mai aver superato nel corso dell’anno la quota limite oraria di 120 microgrammi per metro cubo di ozono (O3), Nuoro risulta in tutte le classifiche come una fra le città più “respirabili” d’Italia.

Leggendo i dati raccolti e pubblicati da ISPRA Sardegna, anche gli altri agenti inquinanti risultano ampiamente sotto i limiti di legge.

Limitata concentrazione di stabilimenti industriali, un’estensione geografica ridotta ed una bassa densità abitativa sono tra i fattori che concorrono a rendere Nuoro la regina dell’aria pulita in Italia.

 

Con Sassari e Oristano, la Sardegna ha tutto il podio

Sembra un caso ma non lo è.

Città come Oristano e Sassari, alla pari di Nuoro, hanno caratteristiche molto simili a livello di densità abitativa, estensione, dimensione e concentrazione di stabilimenti industriali.

Questi elementi in comune sembrano quindi quelli ideali a favorire un clima salubre in cui l’aria esente in buona parte da agenti inquinanti è una costante e non un’eccezione.

A Sassari, ad esempio, il benzene (C6H6) ha tenuto una media annua di 1,2 microgrammi per metro cubo, valore ampiamente entro il limite di legge di 5 microgrammi per metro cubo.

Oristano brilla invece per i valori obiettivo di azoto (O3): dai dati raccolti dalle centraline dislocate in città risulta un solo superamento triennale.
Un dato che stupisce ancora di più se confrontato al limite imposto di 120 µg/m3 sulla massima media mobile giornaliera di otto ore da non superare più di 25 volte in un anno.

Aosta, dati in costante miglioramento sugli inquinanti atmosferici

Per quanto riguarda la presenza in atmosfera di biossido di zolfo (SO2), biossido di azoto (NO2) e monossido di carbonio (CO), i dati storici presentati da Arpa Valle d’Aosta sono più che incoraggianti.

Essi dimostrano come negli ultimi dieci anni il capoluogo regionale sia riuscito a mantenersi ben al di sotto dei limiti consentiti dalla legge, sia per quanto riguarda le concentrazioni medie che per le giornate di “non-superamento” dei valori massimi.

Una tendenza positiva frutto di un’attenta gestione della mobilità urbana.
A ciò va aggiunta una presenza non massiccia di stabilimenti industriali e le caratteristiche geo-climatiche dell’area che favoriscono un ricambio costante dell’aria grazie alle correnti alpine.

Fattori che, messi insieme, fanno di Aosta una meta ideale per respirare aria fresca e pulita.

Belluno, aria frizzante fra le montagne venete

Nessun superamento della soglia di allarme nel 2017 per ozono, ossidi di azoto, ossidi di zolfo e monossido di carbonio.

Valori sotto la media per PM10 e PM 2,5.

Possiamo dire che il fresco delle Alpi faccia bene all’aria di Belluno e della sua valle, nonostante fenomeni di inversione termica ed una urbanizzazione diffusa potrebbero incidere più profondamente nella condizione dell’aria.

Gli aumenti più consistenti di tutti gli inquinanti si concentrano maggiormente nel periodo invernale, a causa dell’aumento di utilizzo di fonti fossili per il riscaldamento domestico e non solo.

Le scelte attente in fatto di efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili per le abitazioni mitigano comunque gli effetti delle necessità stagionali.

 

Pordenone

Sempre sul fronte prealpino, un po’ più a est, anche Pordenone se la cava bene.

I dati previsionali elaborati ogni giorno dal centro High Performing Computing dell’Arpa Friuli Venezia Giulia dimostrano come l’unico inquinante sottoposto ad attenzione sia l’ozono concentrato nell’aria. Il superamento del limite giornaliero di ozono nei centri urbani è comunque una situazione abituale durante la stagione estiva.

Tutti gli altri agenti, dalle PM10 al monossido di carbonio, sono stimati a livelli prossimi allo zero.

L’esempio di Pordenone, e con lui di Arpa FVG, dimostra anche il fatto che una dettagliata mappatura della situazione dell’aria, provincia per provincia, possa essere di aiuto a capire meglio cosa respiriamo e di stimolo ad intervenire per migliorare la vita, e l’aria, di cittadini e cittadine da parte delle istituzioni.

 

Macerata, una boccata d’aria in Centro Italia

Più conosciuta per la sua Università, da oggi anche Macerata può entrare a buon diritto nella nicchia delle città che si distinguono per salubrità e qualità dell’aria.

Secondo il rapporto Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente, che utilizza per le sue elaborazioni dati aggregati da diverse fonti, Macerata si posiziona tra le migliori microzone d’Italia.

I dati elaborati da Arpa Marche lo confermano: nessun superamento dei limiti per il particolato PM10 e 2,5, valori decisamente nella norma anche per tutte le altre sostanze inquinanti, compreso l’ozono (in crescita stagionale ma comunque sotto la soglia di attenzione).

La posizione preminente, le dimensioni ridotte, un tessuto urbano compatto possono essere tra gli elementi che fanno la differenza rispetto alle grandi città nella qualità dell’aria. Macerata sembra averli tutti.

 

Verbania, la nuova entrata dove l’aria è pulita

Verbania è il classico esempio di come, a volte, uno stabilimento industriale possa decidere le sorti dell’aria che respiriamo.

Fin dal 1928 Verbania è stata infatti la sede di un’importante azienda legata al settore della chimica plastica, nylon soprattutto.

Dopo anni di lavoro ed emissioni, nel 2010 lo stabilimento chiuse.
Ora la cittadina sulle sponde del Lago Maggiore rivive come perla tra le perle del Piemonte.

Ed anche l’aria ne ha tratto beneficio.

Inoltre la presenza di aree pedonali e piste ciclabili, che posizionano Verbania tra le città più vivibili d’Italia, abbattono fortemente le quantità di particolato e polveri sottili in sospensione nell’aria.

Il vento delle valli fa il resto nelle giornate di calura.

 

Molte città italiane in difficoltà a livello europeo

Parlando di aria pulita, e dei suoi effetti benefici sulla salute umana, non possiamo non pensare alla situazione generale in Italia: il nostro paese si trova attualmente sotto stretta osservazione da parte della Comunità Europea e rischia una procedura di infrazione per non aver ottemperato alle disposizioni in materia di abbattimento delle emissioni inquinanti.

L’emergenza smog è una costante in molte aree densamente abitate ed industrializzate, come potete leggere nel nostro articolo sulle 10 città più inquinate d’Italia.

Ma possiamo fare molto, con le nostre scelte personali e con la spinta al cambiamento da rivolgere alle istituzioni perché mettano in atto scelte lungimiranti sulle questioni ambientali, per tutelare la salute di tutti.

Con il progetto SalviAmo il Respiro della Terra, anche noi vogliamo dare il nostro contributo al cambiamento. Scopri questa nostra iniziativa e, se ti va, contribuisci anche tu a dar voce alla Terra per rendere consapevoli le istituzioni e tutta la popolazione.

 

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