La Toscana consuma bio: crescono i produttori

Una svolta profonda sul territorio, dalla produzione vitivinicola ai prodotti agroalimentari. L'esperienza del Biodistretto nel Chianti

Con 83.642 ettari adibiti a vigna, l’Italia da sola vanta il 22% dei filari bio di tutto il mondo. Molti di questi sono concentrati in Toscana, regione che può vantare la nascita di un Biodistretto nel Chianti, grazie alla volontà di un gruppo di produttori di diffondere le pratiche e i principi dell’agricoltura bio come elemento di sviluppo delle esperienze già esistenti. 

Badia a Coltibuono

Badia a Coltibuono

 

“Occorre favorire lo sviluppo delle produzione biologiche del territorio e delle relative filiere collegate – racconta il presidente del Biodistretto del Chianti, Roberto Stucchi Prinetti – valorizzarne la produzione al fine non solo di tutelare il territorio stesso ma anche preservarne le tradizioni culturali locali, l’agro-biodiversità e l’ambiente naturale e favorire lo sviluppo di una proposta turistica legata alla naturalità”. Un presidente che è anche titolare con la sua famiglia di una delle aziende più ‘bio’ della Toscana, Badia a Coltibuono. “Dal 1990 produciamo olio biologico – spiega Emanuela Stucchi Prinetti – poi è arrivato anche il vino. È una sfida importantissima per il pianeta e per l’equilibrio tra uomo e natura: noi siamo fortunati perché in questo territorio non c’è un’agricoltura intensiva ma molta naturalità tra bosco e parte coltivata”.  E’ la voglia di tornare all’antico, alla terra, al rispetto della natura come si faceva fino alle metà del secolo scorso. In vigna e in cantina non si usano additivi, solo lavorazioni manuali e in più si seminano solo piante che possano arricchire il terreno di materiale organico o piante che allontanino gli insetti nocivi per la vite.

Oliveti a Rosignano Marittimo_ph. Aurelio Candido

Oliveti a Rosignano Marittimo

La Toscana del biologico: non solo vino

Questa forma di coltivazione ha subito un incremento esponenziale negli ultimi anni riconoscendo all’agricoltura biologica di fatto lo status di vero e proprio stile di vita, improntato al consumo di alimenti sani e non trattati con sostanze chimiche o sottoposti a produzione intensiva. Un bisogno crescente di genuinità che ha coinvolto anche la grande distribuzione, dove sempre più spesso si trovano isole dedicate ai prodotti agroalimentari biologici. Pensiamo all’olio extravergine di oliva, di cui è ambasciatrice la Fattoria Il Pino di Rosignano Marittimo, nata nel 1920 e da circa vent’anni paladini dell’agricoltura bio con circa 100 ettari adibiti a produzione e 800 piante di olivo. Miele, polline, propoli e marroni bio è invece la produzione che caratterizza da otto anni l’offerta dell’Azienda Agricola Pan di Sole a Vicchio (FI)È infine legata a pasta, farine e cereali bio la produzione dei Fratelli Guasconi di Villamena a Sovicille (SI), azienda biologica al 100% a ciclo completo da oltre dieci anni.

Campo di grano biologico

Campo di grano biologico

 

Marzia Morganti Tempestini
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