Linda, mamma blogger e scrittrice: “Così spiego ai miei figli il riscaldamento climatico”

Immaginate che sia sopravvissuto un solo albero. Il pianeta invaso dagli eserciti di guerra è sull’orlo di un disastro: quando arriverà il momento di aprire gli occhi sarà troppo tardi. Non è solo la trama di un romanzo fantasy per bambini che nasce dalla penna di Linda Maggiori, dal titolo Occidoria e i Territori Ribelli (Dissensi Edizioni, fascia d’età 8-12 anni), ma anche un manifesto di denuncia contro il riscaldamento climatico del mondo che lasciamo in eredità a nostri figli.
Blogger a impatto zero de Il Fatto Quotidiano, Famiglie Rifiuti Zero e Famiglie Senz’auto, Linda vive con la sua famiglia a Faenza, dove da alcuni anni sperimenta uno stile di vita familiare nel segno della sostenibilità. Ha scritto anche Anita e Nico di Tempo dal Delta del Po alle Foreste Casentinesi Anita e Nico dalle Foreste Casentinesi alla Vena del Gesso di Tempo al Libro Editore, Salviamo il Mare di Giaconi Editore, e Impatto Zero, vademecum per famiglie a rifiuti zero di Dissensi edizioni.  

Come le è venuta in mente l’idea di scrivere un romanzo fantasy come Occidoria e i territori ribelli per spiegare le conseguenze dei cambiamenti climatici alle nuove generazioni?
La storia mi è venuta in mente anni fa quando ero in Messico come volontaria con Manitese. Mentre giocavo con i bambini poveri delle favelas e osservavo la natura meravigliosa del Chiapas, capivo quanto fosse ingiusto il mondo. I cambiamenti climatici, l’inquinamento, sono tutt’uno con l’ingiustizia sociale. C’è un mondo ricco che depreda e vuole mantenere i propri privilegi e un mondo povero, che viene derubato di materie prime. Volevo spiegare ai miei figli questa ingiustizia, spiegando loro anche il tema dei rifiuti, dei trasporti, della deforestazione, del consumo di suolo e appunto del riscaldamento globale. Negli anni ho rielaborato la storia, caratterizzando meglio i personaggi. Due mondi si contrappongono, e tutto si regge sull’unico albero rimasto in vita, l’ultima colonna del cielo, che è anche il narratore.

 

Educatrice, ambientalista, madre di quattro figli. Qual è la sua paura più grande quando pensa al loro futuro e a quello del nostro pianeta?
Non voglio pensarci. Temo che le speranze siano ridotte al lumicino, ma non per questo si deve smettere di lottare. Secondo il Wmo, i gas serra nell’atmosfera terrestre non fanno che aumentare e non c’è inversione di tendenza. Mi viene molta rabbia, soprattutto quando la gente dice “c’è bisogno di riforme graduali”, oppure “sei estremista”. Estremista io? A volte mi sembra di essere una Cassandra, appunto come la protagonista del mio libro, la regina Amtreci, che metteva in guardia sul pericolo ma tutti la deridevano. Purtroppo la gente non capisce che il tempo è poco, o forse è già scaduto. Gli scienziati ci dicono che continuando così i cambiamenti climatici saranno disastrosi, oltre alle malattie da inquinamento in aumento, che colpiscono soprattutto i bambini. Davanti a tutto questo rabbrividisco, non posso pensare a che mondo stiamo lasciando ai nostri figli. Mi viene in mente la frase di Tomatis (noto oncologo, ndr), “le nuove generazioni non ci perdoneranno per il danno che stiamo loro facendo“. Ma come diceva Gramsci, occorre avere pessimismo dell’intelligenza e ottimismo della volontà. Nostro dovere è cercare di cambiare la rotta del disastro, in ogni azione che compiamo, trasmettere ai bambini la speranza e l’impegno, la passione a cambiare questo stato di cose. Ai miei figli dico: “Le lotte si combattono non perché si sa che si vincono, ma perché sono giuste”.

 

Qual è la scintilla che ha innescato in lei l’impegno per l’ambiente?
Eravamo una famiglia già abbastanza sensibile al sociale e all’ambiente ma la “scintilla” è stato un brutto incidente stradale 8 anni fa: ci salvammo tutti, per miracolo, ma da allora decidemmo di non ricomprarci la macchina, inizialmente per paura e per motivi economici, ma poi anche per motivi etici e ambientali. Passato il primo inverno senz’auto abbiamo capito che potevamo vivere senz’auto! Ma ci sentivamo soli… pressati da tutti come marziani. Allora abbiamo fatto rete, in tutta Italia, abbiamo fondato il gruppo Famiglie senz’auto. Passo dopo passo, abbiamo cercato di rendere la nostra vita più sostenibile, riducendo i rifiuti (un chilogrammo di indifferenziata a testa all’anno), mangiando biologico, locale, quasi sempre vegetariano. Ho sempre amato scrivere e mi sono impegnata come scrittrice, blogger e giornalista a parlare di tematiche legate alla mobilità sostenibile e riduzione rifiuti.

 

Cosa pensa dell’utilizzo delle energie rinnovabili per ridurre le emissioni di Co2 e salvaguardare l’ambiente, in linea con la mission di ANTER?
E’ fondamentale abbandonare i combustibili fossili. Noi per ora siamo in affitto e non possiamo mettere pannelli solari sopra ai tetti, ma ci riforniamo di energia rinnovabile. Presto abbiamo intenzione di comprarci un appartamento (vecchio, da ristrutturare, sempre vicino alla città) dove poter mettere pannelli solari, termici, ed essere totalmente indipendenti dai combustibili fossili. Siamo stati recentemente a Friburgo, nel quartiere di Vauban, dove abbiamo visitato dei condomini “passivi” che producevano più energia di quella che consumavano. Questa è la strada del futuro!

 

Cinque azioni quotidiane, nel nostro piccolo, per salvaguardare il pianeta e ridurre il riscaldamento globale. Quali sono i suggerimenti di Linda Maggiori?
1. Andare in bici, piedi, o coi mezzi pubblici
2. Ridurre i rifiuti comprando il più possibile alimenti sfusi oppure alla spina (ci sono negozi sfusi oppure direttamente dal produttore)
3. Comprare frutta e verdura nei mercatini locali e biologici direttamente dal produttore
4. Ridurre consumo di carne e latticini
5. Usare energia rinnovabile per elettricità e riscaldamenti

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