Qualche settimana fa l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha comunicato un aumento per il quarto trimestre 2019 del costo per l’energia elettrica e il gas per gli utenti in regime di tutela. Nonostante la parola “rincari” non prometta mai nulla di buono è bene specificare subito che non ci saranno stangate. Per la famiglia tipo 1(La famiglia tipo ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW; per il gas i consumi sono di 1.400 metri cubi annui), la variazione della spesa complessiva per l’elettricità sarà del +2,6% rispetto al trimestre precedente e del +3,9% per il gas.
Per l’energia elettrica l’aumento finale è il risultato di una crescita dei costi di acquisto dell’elettricità, attenuato però da una riduzione degli oneri generali. Per il gas naturale, invece, l’andamento è sostanzialmente determinato dall’aumento della spesa per la materia prima.
Tale aumento, considerando la spesa complessiva annuale del 2019, si tradurrà in un aggiustamento finale di circa il +1% (+1,35% per l’elettricità, +1% per il gas).
Per fare un esempio pratico dell’effetto del rincaro (al lordo delle tasse), l’Arera indica una spesa di 559 euro per l’elettricità per la famiglia-tipo, nell’anno compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019).
“Le variazioni tariffarie di questo ultimo trimestre ci consegnano un 2019 in cui i costi energetici hanno mantenuto una sostanziale stabilità nel medio periodo – spiega il Presidente dell’Arera, Stefano Besseghini – anche a fronte degli interventi sugli oneri che hanno caratterizzato la prima parte dell’anno. Nel complesso quindi uno scenario positivo che però conferma, ancora una volta, l’importanza di un sistematico lavoro di revisione degli oneri generali per recuperare tutti gli spazi possibili a vantaggio di consumatori e aziende”.
Fine del mercato di tutela. Come regolarsi
L’Arera ha annunciato la fine del mercato di tutela a partire dal luglio 2020. Il passaggio al mercato libero non sarà brusco e gli utenti in regime di tutela avranno a disposizione alcune alternative come la Tutela Simile e le offerte PLACET. Si tratta di soluzioni pensate per permettere a clienti che non hanno mai dovuto scegliere e confrontare le offerte del mercato libero di abituarsi in modo graduale. In seconda battuta l’iter prevede comunque la scelta di un fornitore del libero mercato. Scelta che sarà facilitata da uno strumento già messo a disposizione dall’Arera dal 2018, ovvero il portale delle offerte, che consente di confrontare in modo semplice i contratti dei vari fornitori e di valutare di aderire a offerte che prevedono la produzione esclusiva da fonti rinnovabili.
Questa evoluzione può essere altresì colta dagli utenti come occasione per valutare un passaggio all’autoproduzione domestica di energia elettrica, che risulta essere sempre più competitiva e abbordabile.
Alice Zampa