Autonomia, ricarica e incentivi: tutto quello che c'è da sapere
Il futuro della mobilità sostenibile? La pandemia non ha fermato la vendita delle auto elettriche definite come la migliore e più concreta soluzione per ridurre le emissioni nocive per l’ambiente. Autonomia, ricarica e incentivi: facciamo chiarezza su cosa c’è da sapere prima di acquistare un veicolo elettrico.
Con quasi 600 mila veicoli ecologici venduti, Bmw, Daimler e Volkswagen hanno triplicato lo scorso anno le loro vendite e hanno superato in Europa il leader del mercato green Tesla.
Se siete intenzionati all’acquisto di un auto elettrica occorre prima di tutto informarsi per capire cosa comporta dotarsi di un veicolo di questo tipo, come funziona, quanto si risparmia e i reali vantaggi. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
L’autonomia di un’auto elettrica è influenzata da diversi fattori e varia a seconda del modello e della casa automobilistica, ma diminuisce se si percorrono strade molto dissestate o ripide, è legata al tipo di guida, al traffico intenso, all’uso di aria condizionata o a frenate brusche che contribuiscono a ridurre i chilometri di percorrenza disponibili con una singola ricarica.
In elettrico si percorrono in genere meno km di un’auto a gasolio o a benzina: si va da un minimo di 150 a oltre 500 km. Le case costruttrici dichiarano, per i modelli equipaggiati con batterie al litio, delle autonomie nell’ordine di 200–400 Km. Alcuni tra i modelli più recenti arrivano fino a 600 Km.
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In ogni caso nella scelta del veicolo dobbiamo esaminare i nostri spostamenti quotidiani e quindi la percorrenza di cui abbiamo bisogno: se percorro mediamente 30 km giornalieri acquisterò un’auto che mi garantisca almeno 150 km di autonomia, tenendo conto che le condizioni di utilizzo possono variare in base alla strada che si percorre o alle condizioni al contorno.
E’ importante che un auto elettrica abbia come dotazione un display che fornisca l’autonomia chilometrica istantanea, in modo da adattare lo stile di guida in base all’autonomia chilometrica reale dell’auto: se sono in riserva di energia guiderò in maniera dolce, se ho il pieno di energia potrò permettermi di guidare con meno preoccupazioni.
Risulta energeticamente più valido e vantaggioso acquistare un’auto elettrica la quale sia in grado di recuperare l’energia in frenata (frenata rigenerativa) e nelle strade in pendenza: questo perché un’auto con un rendimento maggiore aumenta l’autonomia chilometrica. Durante la guida di un veicolo con un sistema di frenata rigenerativa, il motore elettrico assorbe energia dalla batteria per fare girare le ruote, creando l’energia cinetica di cui ha bisogno per muoversi. Ma quando si frena il processo passa alla modalità inversa: l’energia cinetica che inizialmente veniva utilizzata per spingere il veicolo, fa ruotare il motore elettrico, trasformandolo in un tipo di generatore, così invece di consumare elettricità, il motore/generatore inizia a produrla, utilizzando l’energia cinetica del veicolo.
Ricaricare l’auto durante la notte consente di evitare sovraccarichi di tensione all’impianto elettrico e consente di sfruttare periodi di inattività come le ore notturne in cui normalmente si lascia l’auto ferma nel parcheggio o in garage. I tempi di ricarica variano in base alla potenza espressa dalla stazione di ricarica e a quella accettata dalla batteria dell’auto: si calcolano circa 3 ore per una ricarica a 7,4 kW, mentre il tempo si raddoppia ricaricando alla metà della potenza.
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Online è possibile trovare informazioni sulla diffusione dei punti di ricarica pubblici presenti nel proprio comune o provincia di residenza. Guarda QUI
Per chi ha un’abitazione individuale la ricarica dalle prese di corrente di casa rimane la soluzione ideale ma con attenzione: le prese comuni non sono strutturate per sopportare un carico di corrente così intenso come quello necessario per ricaricare un’auto e per questa esigenza sarebbe preferibile installare una presa CEE industriale ricorrendo all’intervento di un elettricista.
Installare nel proprio garage o nel posto auto una colonnina di ricarica accorcerà di gran lunga i tempi di ricarica, proteggerà l’impianto elettrico domestico ed inoltre l’utente potrà prendere la colonnina elettrica in comodato d’uso e pagare un canone mensile fisso così da non avere limiti di ricarica.
La manutenzione è ridotta al minimo perché non c’è da sostituire oli e filtri vari, così come minimo è il consumo dei freni. Occorre, in ogni caso, prima dell’acquisto verificare i costi annuali da dover sostenere per mantenere l’auto, come il bollo, l’assicurazione e le manutenzioni programmate, di base minori rispetto ad un’auto tradizionale. L’acquisto di un’auto elettrica risulta molto più oneroso rispetto ad un’auto con motore a combustione interna, ma la differenza da versare in più rispetto ad un’auto tradizionale si recupera in un paio di anni se si tengono in considerazione i normali costi dei combustibili tradizionali.
Altre cose di cui tener conto al momento dell’acquisto di un auto elettrica:
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Tra i vantaggi derivanti dall’acquisto di un’auto elettrica, oltre alla riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente, ci sono i costi di gestione decisamente più bassi rispetto a quelli tipici di una vettura con motore termico. Il costo di ricarica dell’auto elettrica è irrisorio se paragonato a quello di un pieno di carburante e guidare un’auto elettrica offre la possibilità di accedere alle ormai sempre più numerose ZTL presenti sul territorio nazionale.
La diffusione delle colonnine di ricarica è in costante crescita ma acquistare una vettura elettrica, al momento comporta l’obbligo di pianificare con attenzione ogni viaggio per sapere quando e dove poter ricaricare la batteria.
Se è vero che i listini delle comuni utilitarie alimentati con motore elettrico partono da ben sopra i 20.000 euro, con gli incentivi auto elettriche stanziati dal governo già dal 2019 è possibile ottenere degli sconti.
Gli incentivi auto elettriche sono stati introdotti dal Governo già a fine 2019 e sono stati confermati anche per il 2021. Lo sconto può arrivare fino a 10mila euro, aggiungendo la rottamazione, e a 6mila euro senza.
Sono stati previsti due differenti scaglioni in base al valore delle emissioni della vettura che si andrà ad acquistare:
In caso di rottamazione di un veicolo che abbia almeno 10 anni d’età, però, per le auto elettriche si arriva a 10.000 euro mentre per le ibride a 6.500 euro.
Chi appartiene a un nucleo familiare con Isee inferiore a 30mila euro potrà usufruire di un contributo del 40% delle spese per l’acquisto, anche in leasing, di automobili nuove ad alimentazione esclusivamente elettrica, purché di potenza inferiore o uguale 150 kW, destinata al trasporto di massimo 8 persone oltre al conducente (categoria M1) e che abbiano un prezzo di listino inferiore a 30mila euro, al netto dell’Iva
Per poter usufruire degli incentivi auto elettriche è però fondamentale avere presente che questi sono disponibili per vetture con un prezzo di acquisto fino a 61.000 euro IVA inclusa. Oltre questo valore non si potrà godere degli incentivi governativi.
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