Mobilità elettrica: cosa fanno le amministrazioni locali per incentivarla

Un italiano su tre pensa di comprare un'auto elettrica ma gli incentivi ancora scarseggiano. Il caso virtuoso della provincia di Bolzano

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Pensa di acquistarla un italiano su tre. Automobilisti disposti a orientarsi verso la mobilità elettrica con un mezza a emissione zero. Secondo un recente sondaggio effettuato da Lorien Consulting, restano da sciogliere alcuni nodi per convincere un automobilista di casa nostra a scegliere una vettura ecologica al 100%: autonomia, infrastrutture e incentivi. Sono anche questi ultimi a fare la differenza. Così, se il 33% dei soggetti intervistati si convertirebbe a un mezzo trainato da batteria se la ricarica avesse un costo più modesto, il 29% l’acquisterebbe solo in presenza di incentivi fiscali pari al 15 o 20% del valore dell’automobile. Ma cosa fanno le amministrazioni pubbliche locali a più livelli, comunali e regionali, per incentivare la sostituzione del parco mezzi in un Paese in cui girano 38 milioni di auto private? Provvedimenti che incentiverebbero l’acquisto di motori con alimentazioni alternative per convincere i consumatori ad acquistare le auto elettriche e ibride.

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Perché la provincia di Bolzano dà il buon esempio sulle auto elettriche

Nel settembre 2017 la giunta provinciale di Bolzano ha approvato i criteri con cui assegnare incentivi all’acquisto di auto elettriche, confermandosi  all’avanguardia in Italia nel sostegno alla mobilità intelligente. L’obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 derivate dai mezzi di trasporto a 1,9 tonnellate entro il 2020, contro le 4,9 del 2008, triplicando il parco di auto elettriche circolante, oggi quantificato in 600 unità. Viene incentivato l’acquisto di veicoli elettrici e veicoli ibridi plug-in per il trasporto di persone e merci, tutti nuovi di fabbrica. Per l’anno 2018 possono essere presentate domande fino al 31 dicembre e, per accedere ai contributi il richiedente deve essere residente in Alto Adige oltreché possessore di un veicolo immatricolato in provincia di Bolzano.

 

Le agevolazioni per i privati

  1. Incentivo auto elettriche: riduzione di 4.000 euro sul prezzo d’acquisto di un’auto elettrica pura, 2.000 euro all’acquisto di un’ibrida plug-in. Una metà è un contributo della Provincia, l’altra metà è uno sconto del produttore.
  2. 5 anni di esenzione dalla tassa automobilistica: in seguito si pagherà il 25 % della tassa automobilistica normale che è stata ulteriormente ridotta del 10 % (dunque per l’auto elettrica, dopo 5 anni, si pagherà solo il 22,5 % della normale tassa).
  3. Incentivo per stazione di ricarica a casa: per la stazione di ricarica a casa esiste un incentivo di massimo 1.000 euro (dall’estate 2018)

 

Le agevolazioni per le aziende

  1. Incentivo auto elettriche: riduzione di 4.000 euro sul prezzo d’acquisto di un’auto elettrica pura, 2.000 euro all’acquisto di un’ibrida plug-in. Una metà è un contributo della Provincia, l’altra metà è uno sconto del produttore (da maggio).
  2. 5 anni di esenzione dalla tassa automobilistica: in seguito si pagherà il 25 % della tassa automobilistica normale che è stata ulteriormente ridotta del 10 % (dunque per l’auto elettrica, dopo 5 anni si pagherà solo il 22,5 % della normale tassa).
  3. Incentivo scooter (30% fino ad un massimo di 1.000 euro) e bici cargo (30 % fino ad un massimo di 1.500 euro) da maggio.
  4. Per una stazione di ricarica interna all’azienda esiste un incentivo di massimo 1.000 euro (dall’estate 2018).

Dove non si paga il bollo quando si acquista un’auto ibrida o elettrica

Acquistare un’auto ibrida o elettrica non è solo una scelta ecologica ma anche un modo per risparmiare sul bollo auto. In Italia la normativa di riferimento è regionale, spesso non omogenea nei confronti di chi possiede un’auto elettrica. Generalmente, quest’ultimo viene esonerato dal pagamento del bollo per cinque anni in quanto l’auto è a emissioni zero.  In quasi tutte le regioni (eccetto che in Calabria e in Friuli Venezia-Giulia) gli autoveicoli, i motocicli e i ciclomotori con motore elettrico sono esentati dall’imposta sull’auto per cinque anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione. Alla fine di questo periodo viene fissata una tassa pari a un quarto dell’importo previsto per i corrispondenti veicoli a benzina, mentre per i motocicli ed i ciclomotori deve essere pagata per intero.
Capitolo diverso per i motori ibridi. Si segnalano i casi delle regioni Lazio e Campania dove, a partire dal 2014, è prevista l’esenzione temporanea di 3 anni a partire dalla data di immatricolazione per gli autoveicoli di nuova immatricolazione con alimentazione ibrida. Va meglio in Liguria dove le auto nuove con alimentazione ibrida/elettrica, immatricolate per la prima volta a partire dal 1° gennaio 2016, sono esentate dal pagamento del bollo  ben cinque anni. Alla luce di questo quadro non omogeneo, si consiglia di leggere con attenzione il portale della regione di appartenenza in cui è immatricolato il veicolo, prima di  essere sicuri dell’esenzione del bollo auto.

 

Piccoli segnali da Venaria e Udine per il futuro della mobilità elettrica

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Veduta dall’alto di Udine

 

Realtà piccole, come esempio il Comune di Venaria in provincia di Torino, hanno deciso di aprire la zona blu e rendere gratuiti i parcheggi a strisce blu per le auto elettriche dagli inizi di quest’anno. Il parcheggio gratuito vale anche per chi non abita in città ed è proprietario di un mezzo elettrico; per quelli ibridi è necessario invece abitare a Venaria. Non solo. Qui scadeva il 30 aprile scorso un avviso con cui l’amministrazione locale cercava operatori interessati a rendersi disponibili per l’installazione in tutta la città delle colonnine elettriche, quelle che servono ad alimentare i veicoli ad energia pulita. Puntare sulla mobilità elettrica significa dunque creare nuove opportunità per l’economia e il mondo dell’occupazione.
Spostiamoci in Friuli Venezia-Giulia. Dove una città come Udine si scopre sempre più elettrica. Avanti tutta con le colonnine di ricarica. La nuova tecnologia sbarcata alla fine del 2017 – la prima colonnina di ricarica elettrica  ‘fast charge’ – richiede circa mezz’ora per rifornire di energia elettrica un’auto dotata di batterie da 22 kilowattora. Ma il nuovo punto di ricarica si inserisce in una rete regionale che comprende le colonnine già installate a Trieste (dieci dal 2015 a oggi) e Gorizia dove è stato inaugurato il primo impianto nell’ottobre 2017. Udine, tuttavia, è una delle prime in Italia a poter vantare il servizio ‘fast charge’ grazie a due prese di corrente continua.

 

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