Nature Restoration Law, a che punto siamo con la legge sul ripristino della natura

Punto cardine del Green Deal per il recupero delle aree naturali degradate

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Il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’UE. Ecco cosa c’è alla base della Nature Restoration Law. 

Lo scorso 27 febbraio il Parlamento Europeo ha approvato la Nature Restoration Law, una decisione storica che potrebbe segnare un punto di svolta nel rapporto fra uomo e biodiversità. Si tratta di uno dei punti cardini dell’European Green Deal per il recupero delle aree naturali degradate.

La Nature Restoration Law pone degli obiettivi vincolanti per gli Stati membri: ripristinare almeno il 30% degli ambienti naturali degradati (praterie, zone umide, fiumi, laghi e fondali corallini, foreste) portandoli da condizioni mediocri a buone entro il 2030.  Questa percentuale dovrebbe essere del 60% nel 2040 per arrivare al 2050 con il ripristino della quasi totalità degli habitat compromessi (90%).

Il 25 marzo il Consiglio Europeo avrebbe dovuto approvare definitivamente la Nature Restoration Law, ma molti Paesi hanno votato a sfavore.  Il no è arrivato dall’Italia, dall’Ungheria, dai Paesi Bassi, dalla Svezia e dalla Polonia, a cui si è aggiunta l’astensione di Austria, Belgio e Finlandia. Per questo motivo, il voto conclusivo sul regolamento per il ripristino della natura è  stato rimandato a “data da destinarsi”, complicando nuovamente il suo percorso.

Dopo l’approvazione del Parlamento europeo, ora è fondamentale che il Consiglio confermi l’impegno a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’UE, a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare. In gioco c’è la sicurezza di tutti i cittadini europei”, scrive WWF Italia in un comunicato.

L’associazione ambientalista ha lanciato una petizione e l’appello “Un sì per la Nature Restoration Law” che rivolge in primis al Governo italiano, chiedendo che riveda la sua posizione, un appello firmato da 147  scienziati e naturalisti a dimostrazione del valore e dell’importanza di questa legge.
In Italia l’85% dei cittadini è a favore della Nature Restoration Law. Il sondaggio

Secondo un sondaggio condotto da Savanta su 6190 intervistati nei sei Stati membri rivela che la maggior parte delle persone nei paesi che non sostengono la legge ritiene che il declino della natura e della biodiversità avrà effetti negativi a lungo termine su persone, agricoltura e ed economia.

Il maggiore sostegno arriva proprio dall’Italia con l’85% dei cittadini a favore. Segue l’Ungheria con l’83% e la Polonia con il 72%. Solo il 6% degli intervistati non è d’accordo con l’adozione della legge.

Questi risultati dimostrano che alcuni Stati membri ignorano la preoccupazione dei cittadini per la natura. Nonostante il 75% delle popolazioni olandesi, finlandesi, ungheresi, italiane, polacche e svedesi sostengano la legge sul ripristino della natura, i loro governi continuano a negare loro i benefici del ripristino della natura, inclusa la protezione da eventi meteorologici estremi, il miglioramento della salute e del benessere, e guadagni finanziari a lungo termine. Questi numeri confermano quanto sia cruciale per l’UE adottare la legge e dovrebbero essere un campanello d’allarme per i governi che non sostengono questa legislazione vitale, sostenuta dai cittadini. Nessuno vince quando la nostra natura si deteriora, mentre tutti possono vincere quando lasciamo che la natura si riprenda”, afferma la coalizione #RestoreNature.

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