Secondo lo studio di Deloitte i dispositivi digitali che usiamo, a partire dagli smartphone, solo nel 2022 genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2 (o CO2e, emissioni equivalenti) a livello globale.
Produrre, usare e smaltire gli smartphone, Il dispositivo digitale di cui non possiamo fare a meno, ha un costo che si paga anche in termini di inquinamento ambientale. Secondo un nuovo studio realizzato da Deloitte il 94% dei consumatori dichiara di possederne uno. In media, abbiamo nelle nostre case oltre quattro dispositivi digitali a testa (tablet, smartwatch, e-reader e console per videogames). Tutti in qualche modo contribuiscono ad aumentare le emissioni globali di CO2 ma gli smartphone, essendo i dispositivi più diffusi, hanno l’impatto maggiore.
Lo studio riporta la stima sulla quantità di CO2 prodotta a livello mondiale entro il 2022. Secondo la società di analisi, entro l’anno la base installata di smartphone toccherà quota 4,5 miliardi, una mole di dispositivi che produrrà circa 146 milioni di tonnellate di CO2 – o CO2e, emissioni equivalenti. Rapportata alle 34 giga tonnellate di CO2 emesse complessivamente in tutto il mondo, la percentuale riconducibile agli smartphone è contenuta, ma ciò non toglie che si tratti di un fenomeno da tenere in considerazione nell’ambito delle iniziative che mirano a preservare il pianeta da forme di inquinamento prodotte dall’attività umana.
La maggior parte delle emissioni riconducibili agli smartphone (l’83% per l’esattezza) si verifica durante le fasi iniziali del loro ciclo di vita. Molto più contenute sono le emissioni durante l’utilizzo e in particolare dopo il primo anno dall’acquisto (l’11% del totale); l’ultima quota di inquinamento prodotta dagli smartphone (5%) è quella imputabile alle attività di recupero e ripristino dei dispositivi arrivati alla fine del ciclo di vita.
Come smaltire il vecchio smartphone in modo ecosostenibile
Focalizzando l’attenzione sulla fase più inquinante, Deloitte evidenzia come per ridurre l’impatto ambientale del settore i produttori stiano puntando su due strategie:
Ci sono alcuni aspetti che anche chi acquista uno smartphone può tenere conto per ridurre il suo impatto ambientale:
Aumenta la vita media dei dispositivi è una tendenza che inizia – secondo i dati della ricerca – a prendere piede anche in Italia, dove i consumatori, come accade anche nel resto d’Europa (in prima fila Belgio, Olanda, Germania e Regno Unito nel Vecchio Continente, e Australia su scala globale), manifestano la scelta di ritardare l’acquisto di nuovi dispositivi: nel 2016 infatti quasi 2 consumatori su 3 in Italia dichiaravano di aver acquistato nell’ultimo anno e mezzo uno smartphone, la percentuale si è dimezzata nel 2021.
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