Vita nuova a giocattoli vecchi per rimetterli sul mercato, per donarli e per condividerli. Ecco cosa fanno i volontari di “Rigiocattolo”.
Il gioco? “Molto di più che una cosa da bambini“. Sono queste le parole di Daniele Leo, da sempre dedito ad attività sociali con i più giovani, che nel 2014 ha deciso di dare vita ad una realtà territoriale, “Rigiocattolo“, che ha come obiettivo quello di recuperare i giocattoli prima che diventino rifiuti.
Così, a Campobasso, si fa strada questa iniziativa nata inizialmente come attività di volontariato rivolta agli adolescenti e con l’idea di raccogliere giocattoli usati per ripararli e metterli a disposizione delle famiglie più povere. Da qui, però, in tanti hanno cominciato ad interessarsi alla realtà di Rigiocattolo.
Un sistema davvero efficace per rimettere in circolo giocattoli vecchi, rotti o che non servono più. Si riparano giocattoli per donarli a chi non ne ha, oppure per rivenderli e donare il ricavato ai poveri.
Un progetto di economia circolare che rigenera in modo creativo giocattoli rotti, combinando e recuperando pezzi di ricambio. L’obiettivo del laboratorio “Rigiocattolo” è anche quello di educare i bambini a questo tipo di mentalità, spiegando che da un oggetto rotto può nascerne un altro, magari ancora più bello. In estate c’è stata anche una prima edizione del “Repair café”, un’iniziativa rivolta ai piccoli dove si può portare qualcosa da riparare e rimanere a osservare come si fa ad aggiustare quel giocattolo.
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