Tradizione, innovazione e sostenibilità. “Laviamo i tessuti per tingerli, non facciamo greenwashing”, Gruppo Beste

“Non solo tessuti ma anche idee che si fondano sui concetti di economia circolare e sostenibilità ma quella vera e concreta”, Matteo Santi, CEO Gruppo Beste.

Tradizione e innovazione. Sono questi gli elementi che segnano il cammino del Gruppo Beste, fondato nel 1992 da Giovanni Santi, puntando su un nuovo modello di azienda tessile e un luogo dove non si producono solo tessuti e capi finiti ma soprattutto idee.

L’azienda ha partecipato all’evento realizzato per la presentazione del Manifesto per l’Ambiente di ANTER.

“Si fabbricano idee a partire dalla sostenibilità.spiega Matteo Santi, CEO Gruppo BesteStiamo per lanciare un sistema di recupero e riciclo degli scarti tessili cotonieri e non solo per quelli che produciamo noi ma anche per quelli dei nostri clienti. L’obiettivo è quello di riutilizzare la materia prima che viene scartata e conferita in discarica. Attraverso uno studio fatto all’interno dell’azienda, con ingegneri e chimici assunti ad hoc, siamo riusciti a concretizzare questo progetto. Prato sulla parte degli scarti lanieri ha fatto da apripista già dagli anni ’70, riutilizzando la lana, ma sul cotone non c’è niente di simile oggi”.

E aggiunge: “Parlando di sostenibilità, disponiamo di un impianto di cogenerazione elettrica  che determina l’abbattimento del 40% dei prelievi dal gestore elettrico. Quindi, vantaggio economico e minor impatto ambientale, oltre ad una parte dell’energia che produciamo in proprio. Questo impianto ci permette di riscaldare e raffreddare gratuitamente tutti gli ambienti dei nostri uffici”.

L’azienda verso la certificazione B-Corp

Non solo tessuti ma anche idee che si fondano sui concetti di economia circolare e sostenibilità ma quella vera e concreta, come spiega Santi: “Non quella delle certificazioni che ormai quasi tutti ottengono. Noi siamo sempre stati molti critici a riguardo. Un bollino teoricamente ambientale è solo il frutto di una verifica fatta da un terzo che viene in azienda, vede dei documenti e basta. Noi siamo sostenibili perché siamo tracciabili. Se qualcuno viene in azienda e mi chiede di far vedere come gestisco i rifiuti e come smaltisco i reflui io lo mostro direttamente”.

E aggiunge: “Uno dei passi che stiamo facendo e che stiamo portando avanti, e che vorremmo chiudere entro il 2022, è quello di diventare azienda B-Corp. Ci siamo appassionati a questo concetto e stiamo conducendo una serie di azioni finalizzate ad arrivare a richiedere la verifica da parte di B-Lab. Adotteremo le modifiche statuarie necessarie per diventare società benefit”.

Parlando del lavoro di formazione nelle scuole portato avanti da ANTER, Matteo Santi aggiunge: “Ci piace parlare di sviluppo sostenibile, rispetto per l’ambiente, oltre che per le generazioni future. Quello di ANTER è un progetto lodevole perché è fondamentale partire dalla transizione culturale. I risultati più sbalorditivi, come afferma uno studio, vengono proprio dall’attività di formazione fatta sui bambini riguardo alla sostenibilità. La loro ricettività sul tema è tale da essere trasmessa subito agli altri”.

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