Chiusi ombrelloni, sdraio e lettini dopo la lunga estate Rimini si è trasformata per quattro giorni nella capitale delle green technologies con Ecomondo, la fiera dell’economia circolare dell’area euro-mediterranea. Tecnologie, startup, idee, proposte scientifiche e dibattiti che hanno acceso i riflettori sulle energie rinnovabili, con le aree dedicate all’efficienza e all’ottimizzazione energetica.
Si è parlato della Strategia Energetica Nazionale, varata a novembre dai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, che prevede la fuoriuscita dal carbone entro il 2025 e la copertura del 55% dei consumi elettrici al 2030 con le fonti rinnovabili, tra fotovoltaico ed eolico destinati alla crescita, ma i temi cardine sono stati anche la bioeconomia e soprattutto la mobilità e il trasporto nel’ambito dell’area “Città Sostenibile”, con aree dedicate ad ICT, automotive, rigenerazione urbana e trasporto intermodale.
Come si conviene ad una città balneare è stato anche affrontato il tema dei rifiuti marini: secondo uno studio della Ellen MacArthur Foundation nel 2050 il peso della plastica negli oceani sarà maggiore di quello dei pesci. Determinante quindi il ruolo del riciclo e della raccolta della plastica in mare. Tra le soluzioni tecnologiche quella di Castalia, che ha presentato un dispositivo di raccolta selettiva costituito da una barriera di polietilene che intrappola e raccoglie la plastica galleggiante e semiaffondata che arriva dai fiumi. Ma sono arrivati anche i risultati del primo studio sulla riciclabilità del beach litter promosso dall´Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo con Legambiente ed Enea: cotton fioc, frammenti, oggetti e imballaggi sanitari, pellet, tappi e cannucce da avviare a riciclo, con vantaggi sia economici che ambientali. L’anno scorso, per esempio, Procter & Gamble ha lanciato sul mercato francese una bottiglia di shampoo fatta con la plastica riciclata dai mari.
Confortanti anche i dati presentati al forum “Obiettivo: 45 su100” dal centro di coordinamento RAEE sulla raccolta differenziata dei rifiuti elettrici ed elettronici in Italia, cresciuta del 6% nel 2017. Stando alle richieste dell’Unione Europea l’Italia ha superato il primo obiettivo (4 kg pro capite di rifiuti domestici) ed ora c’è quello più ambizioso, che dal gennaio 2016 richiede che venga raccolto il 45% dell´immesso dei tre anni precedenti all´anno di valutazione. L´Italia ha chiuso il 2016 al 41% ma già nel 2019 la soglia sarà portata al 65%.
Ecomondo, con la contemporanea Key Energy, la fiera delle “Energies for Climate”, ha offerto un quadro delle soluzioni per l´economia green di una vetrina di start up: sedici realtà italiane che sviluppano soluzioni innovative per la lotta ai cambiamenti climatici che partecipano al programma di supporto internazionale Climate-KIC Startup Accelerator promosso dall´Istituto Europeo per l´Innovazione e la Tecnologia nell´ambito dell´iniziativa Climate-KIC, il più grande partenariato europeo pubblico privato che sostiene progetti per contrastare il cambiamento climatico.
Intervengono sul miglioramento dei materiali realtà come Graphene-xt, specializzata nella produzione di grafene, un innovativo materiale con molte applicazioni industriali, mentre i torinesi di Microwaste hanno progettato un macchinario in grado di trattare rifiuti composti da amianto e reinserirli nel processo di costruzione. Da Enerpaper arrivano bobine di isolante, composte da cellulosa: comunissima carta per l´isolamento termo-acustico degli edifici.
Green Idea Technologies valorizza e porta a nuova vita accessori molto usati dalle aziende come telefoni e computer, mentre la start up Cubbit si annuncia come il primo data-center al mondo che non possiede alcun server.
®Eco_Design WebMagazine