Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione per le vetture elettriche. Sono usciti nuovi modelli; sono nate case automobilistiche; sono aumentati i possessori.
Ma la Storia della mobilità sostenibile parte da lontano, quando ancora le persone viaggiavano sui cavalli o a piedi. La prima invenzione infatti risale ai primi anni Trenta dell’Ottocento e porta la firma di Robert Anderson, imprenditore scozzese che mise a punto una carrozza a batteria elettrica. Sempre in quegli anni il professore olandese di chimica, Sibrandus Stratingh (già collaudatore del primo mezzo di trasporto a vapore), progetta un veicolo a trazione elettrica che poi viene costruito nel 1835. Nessuna delle due idee ha avuto riscontri commerciali, ma nei decenni successivi sono state fonte di ispirazione per inventori e scienziati.
Si deve aspettare la seconda metà dell’800 per vedere la svolta, quando l’accumulatore elettrico creato dal fisico francese Gaston Planté viene adottato da molti degli sperimentatori di auto. L’accumulatore da 12 Volt infatti conserva più energia rispetto alle batterie più vecchie. I primi anni del Novecento risultano assai fruttuosi per lo studio, i miglioramenti e la diffusione delle automobili elettriche. Nel 1905 nasce in Italia la STAI Società Torinese Automobili Elettrici, prima fabbrica italiana del settore che attrae investitori anche dall’estero. Il modello più venduto è il “Duc-de-dame”, con una potenza di 10 cavalli, una velocità di 30 km/h (la concorrente americana Detroit Electric arrivava a 30km/h) e un’autonomia di 80-90 km. La gente compera auto elettriche perché sono più pratiche e più economiche rispetto a quelle a benzina. Così come per le imprese, dato che un mezzo a vapore all’epoca impiegava anche fino a 45 minuti per accendersi. La favola però è destinata a finire e, complici l’abbassamento del prezzo del petrolio e l’avanzata delle prime automobili a marchio Ford, ormai si va verso i mezzi a combustione.
Il sogno di una mobilità sostenibile però non viene archiviato del tutto; nel 1974 la Fiat presenta City Car, prototipo a controllo elettrico. Negli anni Novanta le coscienze iniziano a prendere sul serio l’idea di uno sviluppo a basso impatto ambientale e anche le case automobilistiche si allineano. Dal 1996 al 1999 General Motors ha prodotto la serie di autovetture a noleggio EV1 nelle versioni a gas naturale, ibride (gas e benzina) e a trazione elettrica. Sulla scia si è mossa anche Citroen, convertendo all’elettrico i modelli Saxo e Berlingo. Viaggiare senza inquinare non è più un’utopia, ma una realtà. Nel 2008 si vede la diffusione di vetture elettriche anche per la vita di tutti i giorni. Tesla diventa sempre più un marchio di riferimento nel mercato e con il lancio della Roadster si conferma fra le più coraggiose del mondo. Il coraggio del fondatore Elon Musk è stato ripagato dai modelli che negli anni ha venduto e, secondo una classifica di Forbes del 2015, Tesla è l’azienda più innovativa del mondo.
Oggi i prezzi delle auto elettriche sono diventati accessibili, tanto che la più economica (Smart For Two) costa 23.920 € e quelle di valore medio-alto (Hyundai Ioniq, BMW i3, Volkswagen e-Golf) dai 37.000 ai 39.000 €.
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