Agricoltura verticale o skyfarming, come funziona e quali vantaggi offre?

Rispetto all’agricoltura tradizionale, riduce drasticamente il consumo di acqua, elimina l’uso di pesticidi, consente un minor inquinamento per il trasporto dei cibi e una riduzione dello spreco alimentare. Tutti i vantaggi dell’agricoltura verticale.

L’agricoltura verticale o skyfarming è un modello di agricoltura sostenibile che sta prendendo sempre più spazio sul mercato come alternativa alle tecniche di agricoltura tradizionale. Questo metodo di coltivazione consente di produrre per 365 giorni l’anno colture fresche, senza l’uso di pesticidi e certificate nickel-free, utilizzando fino al 95% di acqua e al 98% di suolo in meno rispetto ai metodi tradizionali.

Si tratta di un sistema di coltivazione in cui le piante sono coltivate in strutture su più livelli, solitamente in torri o scaffali verticali e in ambienti chiusi, quindi, in assenza di radiazioni solari naturali. Vengono utilizzate tecnologie di produzione avanzate, come l’idroponica (coltivazione senza terra, in cui le radici sono immerse in una soluzione di acqua e nutrienti), aeroponica (coltivazione in aria, con radici sospese e nebulizzate con i nutrienti ) e  luci LED. La fattorie verticali sono dei veri e propri centri urbani per l’autoproduzione di cibo, garantiscono cibi di base più sicuri e controllati, prodotti con energia pulita e con un basso dispendio di risorse idriche.

Dickson Despommier, professore di Scienze della salute ambientale alla Columbia University, nel 1999 progettà con i suoi studenti la prima vertical farm pensata per sfamare circa 50.000 newyorkesi. Il progetto non è andato in porto, ma il concetto di skyfarming si è diffuso rapidamente. Secondo le analisi di settore, il mercato globale del vertical farming è in espansione, con 7 miliardi di dollari nel 2023 e con previsioni di crescita fino a 24 miliardi entro il 2029.

Nonostante i numeri positivi, esistono ancora alcune problematiche da risolvere. Gli investimenti per coprire i costi di avviamento sono ingenti, oltre questo anche il discorso della scalabilità, sia in termini di dimensioni produttive, sia in termini di tipologie di colture, e bisogna anche considerare il modo in cui i consumatori percepiscono questa tecnica di coltivazione, se sono disposti a pagare un prezzo più alto per la qualità e l’aspetto salutare di questi prodotti.

I progetti di skyfarming in Italia

In Italia oggi sono attive diverse startup focalizzate esclusivamente sulla produzione di cibo con il vertical farming. Tra queste spiccano Planet Farms Kilometro Verde.

Planet Farms è stata fondata nel 2018 a Milano. Con i suoi 10.000 mq di superficie netta di coltivazione, si tratta della più grande e avanzata vertical farm europea, dotata di tecniche di coltivazione integrate e innovative, con un sistema che consente un controllo preciso su tutti i parametri essenziali per la crescita delle piante. Dopo oltre sei anni di ricerca e sviluppo, finalmente nel settembre del 2021 le insalate prodotte da Planet Farms sono arrivate sul mercato e oggi riforniscono oltre 300 supermercati.

Kilometro Verde è una startup che opera nell’ambito del vertical farming fondata nel 2021 a Manerbio (BS), da Giuseppe Battagliola, fondatore de “La Linea Verde” e storico imprenditore nel settore ortofrutticolo della IV gamma. Kilometro Verde ha abbracciato una filosofia basata sull’economia circolare e la sostenibilità, per proporre sul mercato un prodotto distintivo e salubre, utilizzando innovativi sistemi di illuminazione a Led ad ampio spettro, sistemi produttivi altamente automatizzati e partnership strategiche con diversi fornitori.

Related Post