“SalviAmo il Respiro della Terra”, un titolo intrigante per l’evento organizzato da Anter all’inizio di maggio a Parma e poi replicato a Salerno e Roma. Un incontro in cui spettacolo, informazione, divulgazione e comunicazione scientifica si sono intrecciati fornendo una panoramica insieme allarmante e costruttiva. Significativa è stata l’analisi della realtà in cui viviamo in gran parte delle nostre città e in molte zone, come la val padana, sfavorite dal punto di vista geografico e meteorologico. Così come altrettanto importante è stata la sottolineatura di come le polveri sottili siano un pericolo per la salute anche all’interno delle nostre case. In questo incontro ho cercato di portare una testimonianza su come dobbiamo essere più coscienti delle problematiche legate a costi e all’utilizzazione dell’energia per essere sempre più responsabili anche nelle nostre scelte quotidiane.
Ecco in sintesi i punti del mio intervento.
Il costo dell’energia in Italia è particolarmente rilevante anche perché per oltre il 70% del fabbisogno energetico è coperto da fonti che dobbiamo acquistare all’estero e si tratta soprattutto di fonti fossili (petrolio e gas) che sono anche le fonti maggiormente inquinanti. E’ quindi decisiva la capacità di sfruttare fonti interne, di sviluppare l’impiego di fonti rinnovabili, di adottare strategie, sia nella domanda sia nei consumi, che riducano la dipendenza dall’estero. Tenendo conto peraltro che le fonti rinnovabili hanno di gran lunga un minor, spesso quasi nullo, impatto sull’ambiente e hanno un costo, come hanno dimostrato gli ultimi anni, progressivamente in calo grazie alle innovazioni tecnologiche. Il prezzo del petrolio e del gas è comunque destinato a salire per tanti fattori come le tensioni geopolitiche, le oscillazioni delle valute, il forte aumento della domanda nei pesi emergenti. E se è vero che l’Italia ha ancora una delle più alte dipendenze dall’estero per gli approvvigionamenti energetici, è altrettanto vero che negli ultimi anni l’utilizzo delle fonti rinnovabili è aumentato in misura significativa.
La sensibilità verso i problemi ambientali è sicuramente in crescita anche perché è ormai evidente come non solo l’innalzamento della temperatura media, ma anche fenomeni metereologici eccezionali, derivino dai cambiamenti climatici provocati dall’attività umana. E cresce anche la convinzione che a fianco delle strategie degli Stati, derivanti anche dagli impegni sottoscritti in sede europea, siano importanti anche le scelte individuali, scelte che sommate le une alla altre, possono moltiplicare gli effetti dei comportamenti virtuosi. E nelle scelte individuali non pesano solo i pur importanti calcoli economici, ma anche quella che potremmo chiamare una sensibilità etica: avere la coscienza di aver dato un contributo a migliorare l’ambiente e la qualità della vita non solo nostra, ma anche e forse soprattutto, dei nostri figli e nipoti. Proprio per sviluppare questa coscienza etica è importante conoscere, anche delle basilari indicazioni scientifiche, i fattori che sono alla base dei grandi cambiamenti climatici così come di quell’inquinamento dell’aria che costituisce un pericolo nascosto troppo spesso sottovalutato.
L’educazione è quindi fondamentale, come dimostrano le iniziative di NWG Energia e Anter nelle scuole, ma importanti sono anche gli incentivi che da una parte lo Stato, dall’altra le aziende possono garantire. Dobbiamo ricordare come il cosiddetto ecobonus, in pratica una consistente detrazione fiscale per i lavori di riqualificazione e ristrutturazione, sia stato confermato e ampliato per quest’anno. In pratica se teniamo conto dei vantaggi fiscali e dei risparmi che si possono ottenere nei costi energetici abbiamo un vantaggio concreto da parte di chi decide di migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione. E questo può riguardare la sostituzione degli infissi o della caldaia così come l’installazione di pannelli solari o di pompe di calore. Le tecnologie in questo settore continuano peraltro a fare passi in avanti. E non dimentichiamo le iniziative e le promozioni delle aziende che operano nel settore che stimolano comportamenti coerenti e lungimiranti (oltre che economicamente favorevoli).
Gianfranco Fabi, per ANTER
Gianfranco Fabi, giornalista, è stato per vent’anni vice-direttore del Sole 24 Ore, di cui ora è editorialista oltre che collaboratore di Radio24. Ha sviluppato le proprie competenze nella storia economica e nei rapporti tra economia e società. Partecipa regolarmente a incontri e convention sia come relatore, sia come moderatore
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