Luigi Fragola e il sogno di un’edilizia illuminata

Per Luigi Fragola il sogno di un’architettura sostenibile si concretizza attraverso il legno. Laureatosi a Firenze, nel 2005 ha aperto uno studio in città e poi uno a New York. Che si parli di edilizia o di interni, l’estetica rimane un valore fondamentale, senza rinunciare alla tecnologia.

 

Una carriera in rapida ascesa. Qual è l’esperienza del suo percorso che l’ha formata di più?

Ho cominciato da Yoox, ai tempi una startup, accanto a Federico Marchetti, manager straordinario. Mi ha insegnato come ottenere quello che volevo. Dopo ho capito quanto è importante stare accanto a persone eccezionali.

 

Nel 2005 ha fondato il suo studio. Con quali punti cardine?

Volevo portare tecnologia ed efficienza in edilizia e in architettura, realtà molto arretrate, soprattutto in Italia. Un giorno lessi una frase che diceva: “le persone di successo sono persone mediocri ben organizzate”. Spesso è vero e ho capito che se non avessi unito creatività, tecnologia ed organizzazione non avrei mai realizzato le mie idee.

 

 

La sua visione di architettura sostenibile.

Un’architettura che non lasci segni sul territorio. Edifici fossero estremamente performanti durante il ciclo di vita e sostituibili in ogni momento senza lasciare ferite sul paesaggio. L’architettura va ripensata in termini meccanici, come se gli edifici fossero automobili.

 

Nel mondo eco del suo settore quanto conta il bello e quanto il funzionale?

Il mio lavoro è coniugare funzionalità, tecnologia ed estetica. In ogni progetto ognuno di questi aspetti ha un peso diverso ed è molto importante tenerlo presente durante la progettazione. L’estetica è un valore per il quale sono disposto a fare grandi sforzi. Non potrei mai accettare un edificio nel quale non mi riconosco o che peggio ancora deturpi il paesaggio.

 

Da dove nasce la sua passione per il legno?

Ho cercato a lungo un materiale che unisse tradizione ed alta tecnologia. In Giappone, dove tradizione e tecnologica convivono, ho capito che il legno sarebbe stato il materiale perfetto. Anche alla luce dell’ultimo terremoto l’incredibile resistenza antisismica del legno mi dà un ulteriore motivo per andare avanti nella mia strada.

 

 

Quali le caratteristiche più importanti di questo materiale?

Il legno che noi utilizziamo – un pannello massiccio a stati incrociati rigorosamente certificato – è altamente innovativo ma con una storia millenaria. Questo permette sapere come questo materiale si comporterà tra mille anni. E c’è un bassissimo impatto ambientale, perchè quando le foreste diventano risorsa economica sono più tutelate. Sembra incredibile ma è anche il materiale più sicuro in caso di incendio, perché conosciamo perfettamente il tempo di collasso. Quindi può essere usato per gli edifici ad alto rischio, come i palasport.

 

Il progetto più soddisfacente e il sogno per il futuro?

Costruire in Abruzzo dopo il terremoto è stato molto emozionante. E’ stata l’occasione di dimostrare come le nuove tecnologie possano essere efficienti anche in momenti così difficili.

 

Matteo Grazzini

®Eco_Design WebMagazine

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