Mobilità urbana alternativa: le proposte in Italia

L’esperimento inizia a Milano nel 2001, con l’attivazione del servizio GuidaMi, e si estende l’anno successivo negli altri principali centri italiani. Di lì a poco, Torino, Bologna, Brescia, Genova, Savona, Venezia, Padova, Palermo (2002) e Parma (2007) attivano il servizio IoGuido[1]. Si tratta di iniziative di car sharing (ICS[2]) che si avvalgono della collaborazione fra comuni e enti locali, sostenute dai finanziamenti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e hanno come scopo quello di promuovere una mobilità sostenibile, soprattutto in quelle realtà in cui le offerte del mercato non risultano adeguate.

 

Da qualche anno però, con l’interesse crescente delle aziende per questo tipo di mobilità la domanda che molte amministrazioni locali si pongono è se investire direttamente su privati o puntare a un rinnovo dei servizi pubblici già esistenti. La seconda ipotesi sembra essere stata già tentata dal comune di Torino dal 2014, dove il servizio IoGuido ha iniziato a offrire anche auto ad alimentazione elettrica nonché un servizio di free floating (flusso libero), cioè la possibilità per l’utente di non essere più vincolato alla riconsegna del veicolo al parcheggio prestabilito. Le offerte della rete civica torinese sono ispirate a quelle lanciate nel frattempo da servivi privati, che hanno puntato proprio sull’ agilità di utilizzo del mezzo per il proprio successo; basta scaricare l’app del servizio, registrarsi e sbloccare l’auto tramite il QR code fornito. Ma ad attirare gli utenti non è solo l’efficienza, quanto soprattutto l’abbattimento dei costi di spostamento; basti considerare il prezzo del mantenimento di un mezzo di proprietà rispetto alla comodità di un veicolo prenotabile tramite un’applicazione e che l’utente può prendere e lasciare dove preferisce. Alla testa dell’innovazione si è trovata Milano, seguita a breve dalle maggiori città italiane.

Proprio per mettere in contatto proficuo mercato e istituzioni, nel 2015 è stato fondato l’Osservatorio nazionale shared mobility, non solo per analizzare, ma anche per promuovere la mobilità condivisa, in una cooperazione che coinvolga privati e enti pubblici. Proprio su alcuni servizi di car sharing, il primo rapporto dell’osservatorio[3] offre informazioni interessanti: secondo uno studio fatto in Nord America, le emissioni di gas serra diminuirebbe in media del 10,6% per ogni membro di una piattaforma di car sharing. Unica pecca di alcuni servizi è l’offerta, per ora piuttosto limitata, di auto elettriche. Ed è proprio sulla mobilità elettrica che ha puntato il comune di Bologna che, dopo aver visto arrivare servizi privati concorrenziali, lancia Corrente. Dal 27 ottobre 2018 sono in circolazione 120 Renault ZOE elettriche (240 entro i primi mesi del 2019), con servizio free floating e speciali prezzi lancio.

 

Ad ancora minore impatto ambientale e sicuramente da promuovere soprattutto in centri urbani di media grandezza sono le nuove modalità di bike sharing. Da Firenze sono arrivate le novità, seguita subito da Milano e Bologna; è infatti da poco approdato nel capoluogo emiliano un servizio di ciclabilità condivisa che ha subito riscosso grande successo per economicità e semplicità. Sono mille le biciclette utilizzabili presenti nelle strade dal 19 giugno 2018, ma dal sito della Rete civica di Bologna è stato già dato l’annuncio dell’aumento dei mezzi a duemilacinquecento entro la fine dell’anno. Come per i servizi di car sharing, all’ utente basta iscriversi all’ app e attivare tramite il QR code fornito una delle bici disponibili, localizzabili tramite gps.

A prescindere dal fatto che la gestione ricada su pubblici o privati, riducendo drasticamente il numero di veicoli in circolazione, la mobilità condivisa non solo diminuisce inquinamento atmosferico e acustico, decongestiona il traffico urbano determinando cali nei tempi di percorrenza e nella frequenza degli incidenti, ma cambia drasticamente il modo che gli utenti hanno di percepire il mezzo di trasporto, spingendoli a optare sempre più per soluzioni efficienti e a basso consumo.

 

 

Sara Montanari

®Eco_Design WebMagazine

 

 

[1] https://play.google.com/store/apps/details?id=it.mobilesoft.ics&hl=it

[2] https://www.icscarsharing.it/

[3] https://www.icscarsharing.it/wp-content/uploads/2018/02/Rapporto-Nazionale-SM_DEF_23_11_2016.pdf

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