Orti didattici nelle scuole, il progetto di Slow Food e “l’orto in condotta”

L’ “Orto in Condotta” prevede percorsi formativi per gli insegnanti, attività di educazione alimentare e di educazione ambientale per gli studenti.

Il progetto di SlowFoodOrto in condotta” dal Nord al Sud conta oggi più di 400 orti didattici. Ha una durata triennale e come obiettivo la valorizzazione dei prodotti locali.

Da oltre 20 anni Slow Food realizza orti scolastici in tutta Italia per costruire una cultura alimentare basata su una forte coscienza ambientale e sensibilizzare i bambini ad aver cura della Terra e del pianeta.

Come aderire al progetto Orti Slow Food, leggi QUI

Gli Orti Slow Food a scuola prevedono la formazione degli insegnanti, la realizzazione dell’orto, l’educazione in classe degli studenti e la partecipazione alla Festa degli Orti. Il terreno deve essere coltivato per tutta la durata del progetto e deve essere preferibilmente all’interno della scuola. Inoltre,  le varietà coltivate devono essere anche quelle tipiche del territorio e devono essere privilegiati i prodotti che possono essere raccolti e consumati durante l’anno scolastico.

“Oggi fare un orto è un atto fortemente poetico e gioiosamente rivoluzionario, che ci fa sperimentare l’autoproduzione e cambia il nostro modo di concepire il cibo. – afferma Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. – Siamo convinti che nell’orto si possa disegnare un futuro diverso, migliore: fare un orto, infatti, significa coltivare la terra, capire il mondo, comprendere che cosa sia la biodiversità, e ci permette anche di cambiare il modo in cui concepiamo il nostro cibo quotidiano. Nelle scuole, gli orti sono aule verdi a cielo aperto, nelle quali abbiamo fatto educazione alimentare ed educazione ambientale. Siamo orgogliosi di aver coinvolto, fino a oggi, più di mille scuole e formato oltre tremila insegnanti“.

Fare l’orto permette di avvicinarci ai temi della biodiversità, della stagionalità, della ciclicità degli esseri viventi, della cura del suolo, degli sprechi. QUI per saperne di più.

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