Monitorare le concentrazioni dei principali inquinanti è utile per tutelarci e capire quali azioni vanno intraprese per il risanamento dell’aria che respiriamo. Grazie all’uso di app scaricabili sul proprio smartphone e mappe online aggiornate in tempo reale è possibile conoscere gli indici di qualità dell’aria e sapere a quali rischi siamo esposti giornalmente. Ecco le migliori.
Con quasi 60 mila decessi prematuri correlati all’esposizione al PM2.5, oltre 3 mila per l’esposizione all’ozono e circa 22 mila per il diossido di azoto, l’Italia è il Paese con il maggior numero di morti per inquinamento ambientale. Se da un lato le emissioni di molti inquinanti atmosferici sono diminuite notevolmente negli ultimi decenni, le concentrazioni di inquinanti atmosferici nel nostro paese sono ancora troppo elevate e i problemi di qualità dell’aria persistono.
“Questo accade anche perché il rapporto tra emissioni (ciò che esce dai tubi di scappamento delle automobili o dai camini di case e industrie) e concentrazioni in atmosfera degli inquinanti (che descrivono la qualità dell’aria che effettivamente respiriamo) non è generalmente diretto e lineare. – spiega l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) – La concentrazione osservata e la sua variabilità nel tempo e nello spazio dipendono infatti, oltre che dal carico emissivo, da altri fattori, legati alla meteorologia e alla reattività chimica delle specie emesse. Questo vale ad esempio per PM10, O3, NO2 che, in parte o interamente, si formano in atmosfera a partire da altre sostanze dette precursori“.
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L’inquinamento dell’aria che respiriamo è dato dalla contaminazione dell’ambiente indoor o outdoor da parte di agenti chimici, fisici o biologici che modificano le caratteristiche naturali dell’atmosfera (apparecchi per il riscaldamento delle abitazioni, veicoli a motore, impianti industriali, combustione delle biomasse, incendi boschivi).
Con lo scoppio della pandemia da Covid-19 abbiamo assistito ad un netto miglioramento della qualità dell’aria nei mesi di lockdown, quando si sono fermate tutte le attività. E’ stata anche dimostrata, attraverso uno studio condotto dalla Sima, la Società italiana di Medicina Ambientale e pubblicato sulla rivista British Medical Journal, l’esistenza di un legame tra la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2 e l’inquinamento atmosferico analizzando i dati della Pianura Padana.
Una ricerca realizzata dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica dell’Università di Cassino, promosso da ANTER e finanziato da NWG ENERGIA Spa Società Benefit, mostra l’impatto che le polveri aereodisperse possono avere sui bambini, una “popolazione vulnerabile” per svariati motivi anatomici e comportamentali, non ultimo il loro alto tasso di inalazione
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Per misurare le concentrazioni dei principali inquinanti al fine di valutare la qualità dell’aria che respiriamo esistono una serie di strumenti (app e mappe fornite da istituti specializzati) che consentono da un lato di tutelare la nostra salute e dall’altro di studiare i fenomeni e pianificare una serie di misure e azioni da intraprendere mediante dei piani e programmi di risanamento della qualità dell’aria.
Attraverso una serie di app per misurare la qualità dell’aria è possibile rilevare il cosiddetto AQI (World Air Quality Index), l’indice di qualità dell’aria. Gli inquinanti solitamente inclusi nella definizione degli indici di qualità dell’aria sono quelli che hanno effetti a breve termine, quali il monossido di carbonio (CO), il biossido di azoto (NO2), l’ozono (O3), il biossido di zolfo (SO2), il particolato (PTS, PM10 o PM2.5 a seconda delle dimensioni).
Il servizio AirVisual è tre le app più utilizzate. Si tratta di uno strumento che, oltre a mostrare i livelli di AQI, suggerisce consigli di salute per prevenire eventuali patologie polmonari e respiratorie: ad esempio, se il livello di inquinamento è alto indossare una mascherina prima di uscire, chiudere le finestre di casa, evitare di fare sport all’aperto. Si può fissare il widget sulla schermata principale del proprio smartphone per avere le informazioni sempre visibili. E’ possibile anche scattare una fotografia col filtro AirVisual, condividerla sui social e comunicare la qualità dell’aria della propria città agli altri utenti. L’applicazione si può scaricare su Android e iOS.
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Plume Air Report è l’app che si basa sui dati di migliaia di stazioni di monitoraggio dell’inquinamento, in particolare quelli su biossido di azoto (NO2), ozono (O3) e particolato (PM2,5 e PM10). Attualmente è in funzione in 150 città di tutto il mondo, è gratuita e scaricabile su Android e iOS. L’app permette di vedere come l’inquinamento si evolverà nelle prossime 24 ore. I risultati sono raccolti in un grafico ed una volta impostata la città che si desidera è uno strumento adatto per capire quando è più utile uscire per una passeggiata o per fare attività fisica all’aperto.
L’applicazione Sh**! Io fumo non mostra cifre e statistiche legate ai livelli di AQI ma l’equivalente in sigarette dell’aria respirata. Viene subito mostrato il numero di sigarette corrispondenti e la scritta “Spara! Oggi fumerai X sigarette”. Si possono comunque controllare specifiche metriche selezionando “altri dettagli”. Per migliorare l’esperienza l’app riproduce anche un’animazione di fumo sul bordo destro dello schermo.
Se non desideri installare un’app di misurazione AQI dedicata, puoi anche controllare la qualità dell’aria dal tuo browser che forniscono risultati in gran parte accurati, come BreezoMeter o Aqicn.
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Oltre alle app scaricabili su smartphone o pc, esistono una serie di mappe online che mostrano i livelli di inquinamento atmosferico anche in tempo reale.
La mappa World Air Quality esprime un indice di qualità dell’aria in corrispondenza di oltre 10.000 stazioni nel mondo. I crediti del progetto vengono attribuiti all’EPA (Enviromental Protection Agency), Agenzia per la protezione dell’ambiente del governo federale Usa.
Una mappa interattiva che consente ai cittadini di monitorare la qualità dell’aria in tempo reale nelle città dell’Ue è stata lanciata dall’Agenzia dell’Ambiente e dalla Commissione europea. Gli utenti possono cercare o ingrandire qualsiasi città o regione in Europa per verificare la qualità dell’aria e le misurazioni per ognuno degli inquinanti più pericolosi (particolato fine -Pm10 e Pm2,5, ozono, diossido di azoto e diossido di zolfo).
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