L’aria che respiriamo negli ambienti interni potrebbe non essere così salubre, soprattutto per i bambini e le donne in gravidanza. Lo dimostra la ricerca condotta dall’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, promossa da ANTER, finanziata da NWG ENERGIA Società Benefit, pubblicata recentemente sulla rivista scientifica internazionale Atmosphere.
Quando si parla di inquinamento e di qualità dell’aria la maggior parte delle persone pensa allo smog, alle emissioni delle auto, agli spazi aperti, senza immaginare che anche all’interno delle mura domestiche si possono nascondere sostanze inquinanti pericolose che possono arrecare gravi danni alla salute.
Parliamo di inquinamento indoor in casa, in ufficio, a scuola, nei confronti del quale negli ultimi anni l’OMS e la comunità scientifica internazionale ha dedicato una grande attenzione, soprattutto per l’impatto che le polveri aereodisperse possono avere sui bambini, una “popolazione vulnerabile” per svariati motivi anatomici e comportamentali, non ultimo il loro alto tasso di inalazione.
ANTER – da sempre attenta alle tematiche legate alla qualità dell’aria che respiriamo – ha promosso questa ricerca sperimentale svolta dall’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e finanziata da NWG Energia Società Benefit.
Attraverso il monitoraggio di circa 60 bambini e ragazzi fra gli 8 e i 12 anni (dotati di contatori portatili di particelle) nelle città di Parma, Roma e Salerno, si è dimostrato che l’esposizione maggiore alle particelle ultrafini – le più pericolose proprio per la loro dimensione – avviene proprio fra le mura domestiche, sia perché vi si passa la maggior parte del tempo e sia perché negli ambienti indoor le concentrazioni sono alte, soprattutto durante e dopo la preparazione e la consumazione dei pasti.
La dottoressa Stefania Russo, presidente Comitato scientifico ANTER, medico e pediatra, coinvolta nella ricerca, ci spiega:
“Ad oggi non esistono leggi relative all’inquinamento indoor che ci aiutino a capire come tutelarci. E lo studio in questione nasce dall’idea di colmare questo gap. Il nostro stile di vita è fondamentale per ridurre questo rischio indoor, specie a carico dei bambini. Sono i più vulnerabili perché hanno un’immaturità del sistema di difesa e disintossicazione e potrebbero subire danni nel loro sviluppo e nella loro crescita, quindi avere ripercussioni in futuro che oggi non possiamo immaginare”.
Che aria tira nelle nostre case?
“Non è di certo delle migliori. Le particelle ultrafini sono le più pericolose in quanto, viste le piccole dimensioni, possono facilmente raggiungere attraverso il sangue i vari distretti del corpo e arrecare danni irreversibili anche con rischio cancerogeno”.
Quali sono i rischi?
“I rischi immediati possono verificarsi soprattutto a carico dell’appartato cardio-respiratorio con un aumento di forme asmatiche, bronchiti e polmoniti nonché ictus e infarto. Quelli più tardivi, anche se sono ancora un’incognita, possono essere malattie del neuro sviluppo, metaboliche e neoplastiche che il bambino potrà presentare quando sarà grande”.
Cosa possiamo fare per difenderci dall’inquinamento indoor?
Il nostro stile di vita è fondamentale sia per ridurre il rischio di esposizione agli inquinanti che per rafforzare il proprio sistema immunitario attraverso una corretta alimentazione.
Aldo Morrone, infettivologo e direttore scientifico dell’Ospedale San Gallicano di Roma: “Questo tipo di danno legato all’inquinamento indoor è ancora poco conosciuto ma è estremamente importante, come dimostrano i dati emersi da questa ricerca. Occorre partire da qui per approfondire ulteriormente il rischio legato alla qualità dell’aria, alle polveri fini ed ultrafini, che respiriamo nelle nostre case o nelle scuole per tutelare i soggetti più a rischio”.
Educare e informare le famiglie sui pericoli legati all’inquinamento indoor è fondamentale per ridurre il rischio di esposizione alle polveri ultrafini e per tutelare i soggetti più a rischio. Seguendo una serie di buone abitudini, come ad esempio arieggiare adeguatamente gli ambienti indoor e ridurre le fonti di combustione, è possibile ottenere un netto miglioramento della qualità dell’aria interna. Seguiteci, e insieme scopriremo nel dettaglio come difenderci da questo nemico invisibile.
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Foto copertina credit: https://medium.com/
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