Il via ai trasporti green: ecco il bonus mobilità

Con l’emergenza sanitaria Covid-19 è emersa la necessità di rivedere la mobilità all’interno delle città al fine di garantire una maggior sicurezza e il rispetto del distanziamento sociale. Grazie al bonus mobilità, inserito nel Decreto Rilancio, chi acquista bici elettriche o monopattini avrà diritto ad un rimborso. Si tratta di un incentivo per indirizzare i trasporti e la mobilità verso un percorso più green.

Il decreto attuativo per il bonus mobilità è stato registrato il 5 settembre in Gazzetta ufficiale e sarà operativo dal 3 novembre. Per lo stanziamento del bonus mobilità erano previsti inizialmente 120 milioni di euro mentre adesso si è passati a 210 milioni di euro.

Nonostante qualche intoppo amministrativo che, lavorando a pieno ritmo per tutto il mese di agosto, abbiamo superato, chi ha acquistato una bicicletta o un altro mezzo di trasporto individuale potrà finalmente essere rimborsato nelle modalità previste”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.  

Il bonus copre il 60% della spesa effettuata per comprare biciclette, anche con pedalata assistita, monopattini anche elettrici, segway e hoverboard, così come per i servizi di sharing mobility (autovetture escluse) per il periodo che va dal 4 maggio scorso e arriva a fine anno (31 dicembre 2020). Può essere utilizzato anche per comprare mezzi usati, ma non per acquistare gli accessori (come il casco, il cestino, i lucchetti).

Tale incentivo consente una maggior gestione degli assembramenti sui mezzi pubblici ancora vietati nella fase 2 dell’emergenza sanitaria Covid-19.

Ecco il testo integrale del decreto attuativo sul “Programma sperimentale buono mobilità-anno 2020”.

La prima bicicletta che si ricarica pedalando

 

Chi può richiedere il Bonus mobilità e cosa riguarda?

Non sono previsti tetti di reddito e per ottenere il bonus bici bisogna avere più di 18 anni, risiedere in un capoluogo di regione o provincia, in una città metropolitana o in un comune con più di 50mila abitanti.

Sono inclusi i pendolari che invece abitano i comuni della cintura delle grandi città metropolitane, ma rimangono esclusi coloro che come tanti studenti e lavoratori fuori sede, hanno il domicilio in città mentre la residenza è rimasta nel luogo di provenienza che non rientra fra quelli previsti.

Il buono mobilità può essere richiesto una sola volta e per l’acquisto di un solo bene o servizio tra quelli di seguito elencati:

  1. biciclette nuove o usate, sia tradizionali che a pedalata assistita;
  2. handbike nuove o usate;
  3. veicoli nuovi o usati per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, di cui all’articolo 33- bis del DL 162/2019, convertito con modificazioni dalla legge 8/2020 (es.  monopattini, hoverboard, segway);
  4. servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture.

I buoni mobilità saranno emessi secondo l’ordine temporale di arrivo delle domande e fino all’esaurimento delle risorse disponibili per l’anno 2020. Una volta ottenuto, il buono mobilità va utilizzato entro trenta giorni.

L’istanza di rimborso per chi ha già acquistato mezzi o servizi va presentata entro il 3 gennaio 2021  ma bisogna ricordarsi di registrarsi al portale entro la fine dell’anno.

Come si riceve il Bonus bici?

Dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sono partiti i 60 giorni necessari al completamento del portale tramite il quale, caricando la fattura o scontrino parlante, si potrà essere rimborsati fino a 500 euro e per il 60% del costo.

Per accedere è necessario disporre delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), un sistema che  consente  ai cittadini di accedere ai servizi della pubblica amministrazione con una sola password. Per chi non è in possesso ecco come fare richiesta.

Il Ministero dell’Ambiente che sta lavorando a questa applicazione e vi si potrà accedere anche dal suo sito.

Fino a che l’applicazione web non sarà operativa, le operazioni di acquisto verranno divise in due fasi:

  • Fase 1, dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web: è previsto il rimborso al beneficiario per cui è necessario conservare il documento giustificativo di spesa (fattura e scontrino parlante) e allegarlo all’istanza da presentare mediante l’applicazione web;
  • Fase 2, dal giorno di inizio operatività dell’applicazione web: è previsto lo sconto diretto da parte del fornitore del bene/servizio richiesto, sulla base di un buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. Gli interessati dovranno indicare sull’applicazione web il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa digitale da consegnare ai fornitori autorizzati per ritirare il bene o godere del servizio individuato.

Nella prima fase sarà il cittadino a ottenere come rimborso il 60% della spesa; nella seconda fase invece il cittadino paga al negoziante aderente direttamente il 40% e sarà il negoziante aderente a ricevere il rimborso del 60%.

Una volta che la piattaforma web sarà attiva, sarà pubblicato l’elenco di tutti i negozianti aderenti all’iniziativa. E’ possibile sfruttare il bonus bici anche acquistando su un sito online di un’azienda straniera, purché venga rilasciata una fattura, anche in lingua inglese, che abbia tutte le voci di una fattura italiana.

 

Mobilità sostenibile e crescita del bikesharing in Italia

La necessità di contenimento della pandemia Covid-19  ha prodotto negli ultimi mesi nuove esigenze di mobilità al fine di garantire il distanziamento fisico, una tra le misure previste per limitare la diffusione dei contagi.

Questo nuovo scenario rischia di portare a un ritorno massiccio di forme di mobilità non sostenibili: viaggiare da soli in auto è ritenuto più sicuro rispetto all’uso dei mezzi pubblici che inevitabilmente comportano una maggiore attenzione alle norme di sicurezza e al distanziamento sociale.  Ma la stessa pandemia consente di rilanciare e rinnovare in ambito green i trasporti, come testimonia anche l’incentivo fornito con il bonus mobilità e lo sviluppo delle forme di mobilità innovativa, come i servizi di sharing (condivisione) di biciclette, e-bike, scooter e monopattini elettrici, mezzi che riducono l’inquinamento e che consentono il distanziamento tra le persone.

Mobilità sostenibile, elettrico e sharing alla riscossa

Sia per quanto riguarda il numero di città coinvolte e di bici a disposizione degli utenti, sia per quanto riguarda la diversificazione in termini di tipologia dei veicoli e di modelli operativi (“free-floating”, cioè a flusso libero e “station-based”, cioè con stazioni definite), il bikesharing in Italia è in netta crescita, come emerge dal 4° Rapporto Nazionale della Sharing Mobility. 

I dati del rapporto annuale sul bikesharing – ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – ci confortano perché dimostrano che le città italiane stanno rapidamente evolvendosi verso un modello di green city che vede la mobilità condivisa al centro del progetto”.

Dalla ricerca emerge come il bike sharing sia il servizio di sharing mobility più diffuso in Italia e con i monopattini in condivisione, ha registrato la ripresa più elevata dopo l’emergenza coronavirus. Rispetto al 2015 la flotta di biciclette in sharing è più che triplicata con un +15% e-bike in condivisione e +60% cittadini iscritti ai servizi di bikesharing.

In occasione della Settimana Europea della Mobilità di quest’anno è stato  realizzato una nuova scheda informativa contenente le 10 lezioni apprese dal blocco COVID-19 su una migliore mobilità urbana.

Settimana Europea della Mobilità 2020

Tra i punti indicati:

  • lo spazio pubblico è prezioso e quindi le città dovrebbero essere costruite per le persone non per le automobili;
  • restituire fiducia nel trasporto pubblico soprattutto per le persone che ne hanno più bisogno;
  • porsi l’obiettivo di venire incontro al desiderio dei cittadini di vivere in spazi urbani con aria pulita e senza rumore;
  • l’impatto che lavorare da casa e acquistare beni online ha sul nostro ambiente e sui modelli di mobilità;
  • maggiori opzioni sostenibili per andare a scuola;
  • disponibilità per tutti di strumenti digitali per fruire del sistema dei trasporti;
  • rendere accessibile la città anche alle persone con limitata capacità motoria.

Questa emergenza sanitaria potrebbe essere la giusta occasione per un cambiamento positivo e sostenibile nella nostra quotidianità, dagli spostamenti ad uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente che ci circonda.

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