Mobilità elettrica e Smart Economy. Intervista ad Andrea Incondi, Managing Director di Flixbus

Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia, ci racconta l’impegno di Flixbus a supporto della mobilità elettrica.

Riflessioni, progetti “su rotaia”, e un manifesto sulla Smart Economy da condividere con il Governo.

 

La vostra flotta copre tutta l’Europa con oltre 1700 destinazioni in 28 paesi. Riscontrate la stessa sensibilità ambientale ovunque? Quali sono le differenze e le attese in materia da parte dei clienti?

 

La nostra è una clientela prevalentemente giovane: il 50% dei passeggeri ha meno di 25 anni. Quindi, sono Millenials, cresciuti in un’epoca di maggiore attenzione ai temi ambientali ed al concetto di sostenibilità. In questo senso, c’è un filo rosso che unisce i nostri utenti, indipendentemente dalla loro nazionalità, che si manifesta nell’attendersi bus sempre moderni, e quindi ad alta efficienza energetica. Ormai è chiaro che la tecnologia può essere amica dell’ambiente: adottare una flotta di bus di ultima generazione è una chiara manifestazione a supporto dell’ecosostenibilità.

 

 

Quali programmi ed iniziative sostenete a favore dell’ambiente?

 

Tutti i nostri autobus garantiscono la massima efficienza ecologica in termini di carburante ed emissioni, e i nostri autisti vengono formati a tenere uno stile di guida a basso impatto ambientale. Il nostro impegno per l’ambiente si concretizza inoltre nella sensibilizzazione alla mobilità green dei nostri passeggeri: per ogni viaggio viene data la possibilità di compensare del tutto le emissioni di CO2 della propria corsa tramite il pagamento volontario, nel momento della prenotazione, di un piccolo contributo di responsabilità, che andrà a finanziare i progetti di protezione del clima certificati a livello internazionale dell’organizzazione Atmosfair. Grazie ai contributi dei nostri passeggeri nel 2016 abbiamo finanziato la costruzione e la manutenzione di pale eoliche come fonte di energia alternativa e sostenibile. Il progetto ha contribuito al consolidamento dell’economia locale grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro, e ha garantito una maggiore indipendenza dalle fonti energetiche estere. Quest’anno invece abbiamo finanziato, sempre all’interno del progetto Atmosfair Gold Standard accreditato dall’Onu, la distribuzione in Ruanda di forni ad alta efficienza energetica contribuendo alla salvaguardia delle foreste e creando opportunità di lavoro per le popolazioni locali.

 

 

Il pubblico a cui si rivolge ANTER è molto ampio e comprende anche le scuole con progetti educativi (Il Sole in classe) e concorsi (Anter Green Awards) volti a premiare gli elaborati che meglio raccontano l’ambiente e un futuro green. Se doveste partecipare raccontando il vostro sogno di sostenibilità, quali elementi non potrebbero mancare?

 

È importante cominciare proprio da quel che in questo sogno dovrebbe mancare: ossia, le auto private. Infatti, non vi può essere un futuro green con l’attuale tasso di motorizzazione dei cittadini. È una sfida che riguarda tutti i vettori di trasporto: bus, treni, aerei, trasporto pubblico locale, mobilità dolce come le bici, car sharing, ecc. Più attori interverranno nell’arena della sfida all’inquinamento, più il sogno di un futuro sostenibile potrà diventare realtà: ognuno con le sue competenze, il suo know-how, la sua offerta su diversi segmenti di trasporto.

 

 

Flixbus ha preso un impegno con i propri clienti a favore della sostenibilità ambientale. Offre loro la possibilità di compensare le emissioni di anidride carbonica comprando quote compensatorie. Si può fare di più? Come?

 

Il nostro impegno nella sensibilizzazione green è quotidiano. Ma tanto ancora può essere fatto sulla scelta dei mezzi e l’incentivazione di forme di mobilità intermodale. Secondo un’indagine di Altro Consumo emerge ad esempio che oltre il 70% degli italiani usa la macchina quotidianamente negli spostamenti da casa all’ufficio. Quando invece basterebbe prediligere mezzi di trasporto collettivi per inquinare meno. Inoltre, secondo una recente indagine ANAV (Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori) l’autobus rappresenta il mezzo di trasporto su strada con minori emissioni nocive per passeggero in quanto sostituisce il traffico di 30 vetture con effetti positivi anche sul decongestionamento del traffico. Perché un fattore che spesso non teniamo presente, ma che influisce sulla qualità della vita, è proprio dato dal tempo che perdiamo ogni giorno in coda sulla strada. Il 70% dei romani e il 67% dei napoletani, ad esempio, rimane imbottigliato nel traffico almeno una volta a settimana. E, per raggiungere la propria destinazione, gli italiani impiegano in media da un minimo di 30 a un massimo di 60 minuti ogni giorno. Per questo tra i nostri obiettivi rientra quello di fornire soluzioni di viaggio sempre più intermodali, che offrano un’alternativa economica, sostenibile e confortevole all’auto privata combinando diverse modalità di trasporto. In questa direzione si muove il recente lancio dei primi FlixTrain, i treni verdi che attualmente collegano 28 destinazioni in tutta la Germania garantendo ai passeggeri una mobilità integrata capillare, efficiente ed economicamente accessibile.

 

ANTER, allo stesso modo, ha aperto un web magazine con informazioni costanti sull’inquinamento dell’aria e le energie rinnovabili; quanto conta oggi, secondo voi, l’azione propositiva da parte di aziende e associazioni per determinare un reale cambiamento verso un futuro “sostenibile”?

 

Anche in questo caso: è importante che ogni azienda faccia la propria parte, con la propria storia. Se su ogni segmento di trasporto si spinge su concetti di ecosostenibilità, si accompagnerà ancora meglio la crescita della consapevolezza dei cittadini su questi temi. Se cresce la consapevolezza degli utenti, anche le politiche dei governi si adatteranno a questo nuovo sentimento, come in parte già avviene.

 

 

In Italia, l’attenzione agli autobus elettrici è sempre maggiore. L’ATM di Milano punta su soli bus elettrici da qui al 2030. Si può pensare ad una flotta Flixbus di veicoli elettrici? State già lavorando in questo senso? Ci può anticipare qualcosa?

 

Noi siamo convinti che l’e-mobility può rappresentare un punto di svolta non solo per il trasporto urbano, ma anche per la lunga percorrenza. La mobilità elettrica è già un’alternativa di trasporto realizzabile e noi lo stiamo dimostrando creando le prime E-lines di lunga percorrenza al mondo. I primi Flix-E-Bus, autobus elettrici al 100%, sono già stati testati in Francia ma l’obiettivo è di investire sempre di più in forme di mobilità totalmente sostenibile, coinvolgendo in futuro anche l’Italia e altri paesi del network.

 

 

Energia elettrica ed energia pulita sono due cose distinte: aziende come Flixbus hanno interesse a incentivare una maggior trasparenza sulla provenienza dell’energia (fossili, nucleare, rinnovabili)? Come e perché è importante anche per voi garantire sostenibilità ambientale non solo nella comunicazione, ma soprattutto nei fatti?

 

Quanto da voi sollevato è un grande equivoco sul quale, negli anni a venire, siamo sicuri si farà sempre di più chiarezza, poiché l’opinione pubblica presenta una sempre più spiccata attenzione su questi temi. Quando si indicano come green mezzi che funzionano con energia elettrica, quali ad esempio il treno, si dimentica spesso di evidenziare che tale energia va generata. Dunque, se il sistema energetico nazionale non è green, ma magari è basato su fonti fossili, anche il più “pulito” dei veicoli è in realtà inquinante. Per tale motivo è bene ricordare che un bus, visto tradizionalmente come un mezzo inquinante, in realtà se aiuta ad eliminare auto private dalle strade ha un saldo ambientale molto positivo. Dunque, dire sostenibile non basta: bisogna ampliare il ragionamento, e far in modo che l’energia prodotta sia realmente green.

 

 

Oltre 10 milioni di persone trasportate, più di 300 città collegate e oltre 1.500 posti di lavoro creati in soli tre anni in Italia. Adesso la proposta di un manifesto per la smart economy: di che si tratta e a chi si rivolge?

 

L’appello che rivolgiamo al Governo e al Ministro Di Maio sta nell’idea di costruire un manifesto italiano per la SmartEconomy. L’Italia ha molte potenzialità, ma queste potenzialità non devono rimanere tali, devono esplodere e creare valore perché intanto ovunque i cambiamenti della digital economy stanno travolgendo l’economia. I servizi di mobilità ovunque sono avanguardia di questo cambiamento e la nostra idea di manifesto per la Smart Economy è un modo di dire: ora o mai più. L’Italia deve diventare un Paese più facile e più veloce. Serve meno burocrazia, apertura ai nuovi modelli di business, facilitazioni per le giovani aziende che investono in tecnologia, ma per essere davvero smart servono al tempo stesso tutele per i lavoratori e correttezza fiscale. Oggi la possibilità del digitale per un’azienda, anche piccola, non è un’opzione, è una scelta inevitabile di rispetto delle esigenze dei propri clienti. Per questo il nostro appello non è rivolto solo al Ministro dello Sviluppo Economico, ma anche alle altre aziende della digital economy. Nel nostro Paese noi vediamo le potenzialità, ma vediamo anche quello che andrebbe migliorato. Però non basta chiedere più innovazione, chi può deve mettersi a disposizione per costruirla. Il manifesto per la Smart Economy è un punto di partenza, un modo per creare collaborazione e per fissare alcuni punti chiave: può essere poi la base per ragionare dell’assetto normativo, di incentivi fiscali, di mentorship per startupper, di come collegare formazione e attività imprenditoriale.

 

 

Freccialink è l’offerta Trenitalia che permette di collegare velocemente le principali città italiane con i borghi storici, immaginando una complementarità tra autobus e treno. Se Flixbus si rivolgesse alla rete ferroviaria, cosa potremmo immaginare per domani? A quale scala?

 

Lo scorso marzo, in Germania, abbiamo inaugurato il nostro servizio ferroviario, denominato FlixTrain. Attualmente, operiamo due linee: la Amburgo-Colonia, che passa per Düsseldorf, e la Berlino-Stoccarda, che collega centri come Hannover, Francoforte e Wolfsburg, oltre ad una serie di centri minori. È dunque nei piani di FlixBus affacciarsi anche al mondo delle rotaie, creando un’unica rete integrata di trasporto ferro-gomma. Tuttavia, se Freccialink, o Italo Treno, sono semplici servizi di adduzione al trasporto ferroviario, che quindi esistono solo nella misura in cui portano clienti verso i treni ad alta velocità, noi stiamo lavorando per creare un vero servizio integrato, una rete capillare sul territorio tedesco… che magari presto si estenderà anche ad esperienze in altri Paesi.

Come il digitale può sostenere ed incentivare le scelte green in materia di trasporto?

 

Sicuramente l’innvoazione tecnologica può rappresentare un incentivo per la mobilità sostenibile. Offrire alle persone una rete di collegamenti sempre più capillare e modalità di acquisto facili e veloci può supportare una propensione alla mobilità collettiva. Per questo da anni il nostro impegno è rivolto ad offrire connessioni sempre migliori con un sistema di prenotazione facile e veloce basato su un algoritmo in grado di fornire sempre la migliore soluzione rispetto alle esigenze di chi vuol mettersi in viaggio. Inoltre, sempre in ottica e-care siamo stati i primi operatori a lunga percorrenza ad essere integrati in Google Assistant: da quest’anno infatti tutti i nostri passeggeri possono ottenere informazioni e prenotare una corsa con un messaggio di testo o un comando vocale tramite l’assistente virtuale di Google.

 

 

Quali saranno le priorità e le sfide di Flixbus per i prossimi tre anni, in Italia?

 

Dall prima linea la Milano-Venezia di strada ne abbiamo fatta. In questi tre anni, come si sottolineava prima, grazie al nostro modello di business collaborativo siamo arrivati ad avere oltre 60 partner locali sul territorio, creando oltre 1.500 posti di lavoro ed un network nazionale che collega oltre 300 città italiane. E in questi tre anni ben 10 milioni di italiani hanno deciso di viaggiare con noi per piacere o per tornare a casa e questo ci spinge a fare sempre di più e sempre meglio. Per questo tra le sfide che ci attendono la principale è l’ampliamento del network, che vogliamo arrivare ad estendere ai centri urbani minori, per garantire una mobilità sempre più capillare nel territorio italiano, così come la promozione della mobilità elettrica. A nostro avviso l’e-mobility può rappresentare un punto di svolta importante anche per la lunga percorrenza. Abbiamo iniziato con i primi test in Francia, con autobus di ultima generazione 100% elettrici, e speriamo di poter continuare in questa direzione anche in altri Paesi. Un’ulteriore sfida infine sarà la promozione di forme di mobilità intermodale capaci di offrire un’alternativa di viaggio economica, sostenibile e confortevole rispetto all’auto privata. Anche su questo fronte abbiamo iniziato a muovere i primi passi con il lancio in Germania dei primi FlixTrain, che attualmente collegano 28 destinazioni in tutta la Germania, ma la strada per arrivare ad offire una rete integrata capillare, efficiente ed economicamente accessibile è ancora lunga.

 

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