Misurare l’impatto delle polveri sottili

Il rischio ambientale si misura concretamente

ALLARME SMOG, INQUINAMENTO ARIA, PANORAMICA DI MILANO CON SMOG

I rifiuti elettronici (cresciuti del 19% tra il 2014 e il 2018) espongono i bambini a tossine che possono implicare una diminuzione delle loro capacità cognitive, un deficit di attenzione, lesioni polmonari, tumori.
Il cambiamento climatico tende ad aumentare le temperature ed i livelli di diossido di carbonio che incrementano i pollini; così anche il tasso di bambini che soffrono di asma aumenta (tra l’11 e il 14% degli under 5, di cui il 44% sarebbero dovuti a motivi ambientali).
L’OMS, con l’appoggio di 80 scienziati, ha pubblicato nuove linee guida per la qualità dell’aria in Europa (AQGs) in modo da prendere in considerazione l’influenza crescente dell’inquinamento atmosferico sulla salute. L’auspicio è che queste linee guida siano integrate dalle legislazioni nazionali poiché non tutti i paesi ancora hanno legiferato in materia.

Polveri sottili ed inquinamento ambientale

Le polveri sottili sono particelle di piccolissime dimensioni, solide o liquide, sospese nell’aria, che respiriamo. Le più pesanti (diametro superiore a 30 micron) cadono a terra; le più sottili possono rimanere sospese nell’aria per giorni o settimane.
Vengono prodotte principalmente con la combustione dei derivati del petrolio, del carbone e della legna, anche se l’inquinamento da polveri sottili è dovuto essenzialmente al traffico autoveicolare (i mezzi con carburante diesel sono i più dannosi), dal riscaldamento domestico (soprattutto nel caso di dispositivi a gasolio o pellet).
L’andamento dell’inquinamento atmosferico varia però in funzione delle stagioni e del clima, con picchi nella stagione fredda, poco ventosa e con poche piogge.

 

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