2018: Un resoconto della situazione ambientale

Come sta la terra? Analisi delle iniziative nazionali ed internazionali volte ad affrontare la questione ambientale

In merito alle questioni ambientali, il 2018 si è rivelato talvolta un anno contraddittorio e, per alcuni versi, fallimentare. Il rapporto relativo ai cambiamenti climatici, pubblicato dall’ Ipcc, rappresenta un chiaro monito: qualora si registri un ulteriore incremento del riscaldamento globale pari ad un grado e mezzo, le conseguenze saranno gravi. D’altra parte, ciò è confermato dall’ attuale situazione climatica. Da un punto di vista mondiale, negli anni compresi tra il 2015 e il 2018 si è registrata la temperatura media più alta di sempre[1]. La gravità degli effetti è manifesta, specie nelle aree geografiche più deboli, quali, per esempio, l’Artico e le regioni poste a nord dello stretto di Bering. In più, come evidenziato dal CAMS il tasso di anidride carbonica è in costante aumento. Relativamente all’ Italia, è stato rilevato che il 2018 è indubbiamente l’anno più caldo dal 1800.

Nonostante le criticità che connotano la politica ambientale mondiale (basti pensare  a quanto affiorato dalla COP 24 di Katowice): è possibile individuare numerosi dati incoraggianti.

 

In materia di inquinamento ambientale, per esempio, un segnale importante proviene dall’ Europarlamento, che ha approvato in larga maggioranza una risoluzione che ratifica, entro il 2020, il divieto totale delle micro plastiche (presenti in cosmetici e detersivi) e delle plastiche ossi degradabili (né biodegradabili, né compostabili). Per il 2021, invece, è previsto il bando delle plastiche monouso (circa il 70% dei rifiuti marini), categoria che comprende posate, bastoncini cotonati, piatti, cannucce, miscelatori per bevande e bastoncini per palloncini.

E l’Italia? La situazione ambientale del Bel Paese è di difficile lettura. Gli eventi del 2018 denotano la presenza di un elevato rischio idrogeologico. Secondo quanto riportato dall’ISPRA,  il 2,2% della popolazione italiana vive in aree esposte a rischio frane. Si tratta, in altri termini, di 1.281.970 abitanti, per un totale di 538.034 famiglie. Anche l’esposizione alle alluvioni costituisce un punto problematico della situazione idrogeologica italiana. Ben 2.062.475 abitanti (pari al 3,5% della popolazione) sono sottoposti ad un elevato rischio di pericolosità idraulica; 6.183.364 abitanti (10,4%) risiedono, invece, in zone considerate mediamente pericolose.

Inoltre, ai fini della comprensione della situazione italiana del 2018, occorre considerare quanto previsto dalla legge di bilancio. La disposizione sancisce l’istituzione di un Fondo per la gestione e la manutenzione delle foreste italiane, che prevede lo stanziamento di 14,9 milioni di euro per quattro anni, per un totale di 3,7 milioni annui. Per ciascun ettaro, dunque, è previsto lo stanziamento di soli 1,35 euro.

 

In merito alle plastiche, invece, sopraggiungono notizie positive: l’Italia, prima in Europa, bandisce i cotton fioc in plastica non biodegradabile, circa il 9% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge italiane. Al contrario, sarà legale la produzione di cotton fioc realizzati con materiale biodegradabile e compostabile. Inoltre, la legge di bilancio stabilisce il credito d’imposta del 36% riguardo alle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto dei prodotti riciclati ottenuti con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, nonché l’acquisto di imballaggi biodegradabili e compostabili o derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell’alluminio. Vige, tuttavia, un limite di 20.000 euro per ciascun beneficiario; per il 2020 e 2021 è previsto un tetto annuo di un milione di euro.

La legge prevede infine incentivi e penalizzazioni per i veicoli a seconda dell’emissione di CO2. Nella fattispecie gli incentivi sono conferiti mediante sconti sul prezzo per i mezzi che emettono meno di 70 g/km. Inoltre, I soggetti pubblici detentori di scuole, università, ospedali, qualora intenzionati a realizzare interventi d’efficienza energetica e risparmio idrico, usufruiranno dei finanziamenti a taso agevolato provenienti dal Fondo per Kyoto.

Nonostante l’ampia mole di lavoro da compiere, si tratta di segnali incoraggianti che evidenziano la tangibile volontà di invertire la rotta.

 

 

Antonio Coco

®Eco_Design WebMagazine

 

 

[1] http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/clima/2018/12/19/clima-noaa-in-europa-2018-e-anno-piu-caldo-mai-registrato_793d183d-de23-41ab-b86b-45e5daffd482.html

 

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