Troppi mesi senza scuola. Cosa succede alla memoria dei bambini?

Le vacanze possono compromettere le competenze didattiche. Ecco i consigli degli esperti per non mandare in vacanza la memoria dei più piccoli

estate bambini compiti

Che belle le vacanze, ma tutto quello che hanno imparato i bambini a scuola durante l’anno lo ricorderanno al loro rientro? Ecco cosa ne pensano gli esperti. 

Tre mesi di vacanza lontani da scuola. E cosa succede alla memoria degli studenti? C’è chi ritiene che i bambini abbiano bisogno di riposo dopo un anno affrontato tra quaderni e sussidiari e c’è chi, invece, ritiene sia giusto assegnare i compiti per le vacanze per tenere allenata la mente dei giovani allievi.

Ma cosa ne pensano gli esperti?

Una ricerca pubblicata su Sage Journals iniziata nel 1996, ha posto in relazione 39 studi, evidenziando come gli alunni tendano, durante la pausa estiva, a dimenticare con più facilità come si facciano le operazione matematiche, e quali siano le regole ortografiche. Ad essere maggiormente suscettibili a queste perdite di memoria sembrerebbero essere soprattutto gli studenti provenienti da contesti economico-sociali e culturali maggiormente sfavorevoli

Un’altra ricerca pubblicata dall’American Educational Research Journal afferma che più della metà degli studenti possono arrivare a perdere nel corso dei mesi estivi fino al 39% delle capacità di lettura e scrittura acquisite sui banchi di scuola.

Si tratta di un fenomeno chiamato “summer slide”. Ma quali sono i consigli degli esperti per contrastare?

Ai più piccoli possono essere di aiuto le attività all’aria aperta, la cosiddetta “outdoor education”, che permettono di stimolare fantasia e creatività, oltre a passare del tempo immersi nella natura. L’importanza della “outdooor education” come opportunità di apprendimento e occasione di sviluppo di quelle competenze che durante questo periodo di chiusura delle scuole non è stato possibile sostenere è confermata anche da una ricerca dell’American Academy of Pediatrics (AAP).

Trascorrere del tempo all’aria aperta incrementa il benessere socio emotivo e lo sviluppo delle competenze relazionali nei bambini. Altri effetti benefici sono:

  • riduzione dello stress
  • della rabbia
  • dell’aggressività
  • della competitività
  • aumento della possibilità di sviluppare il pensiero critico e creativo
  • aumentare la capacità di problem solving
  • l’attenzione del bambino
  • l’amore verso l’apprendimento.

A parlare dell’importanza dell’educazione outdoor anche Federica Pepe, conosciuta su Instagram come @mammainsvezia, una mamma di origine italiana che vive da 4 anni in Svezia, autrice del libro “Educazione nordica, il segreto dei genitori svedesi per crescere bambini consapevoli e sereni”.

Per i bambini delle elementari è fondamentale, in questo periodo, incentivare l’utilizzo delle competenze letterarie e scientifiche individuando un argomento appassionante per il bambino e sviluppando, attorno ad esso ricerche e progetti. Oltre questo, è fondamentale leggere ogni giorno anche poche pagine di un libro che li appassioni. Tenere, inoltre, un diario di bordo delle vacanze estive può essere una soluzione pratica per motivare alla scrittura e la memoria.

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