
Supportare le aziende nel percorso di decarbonizzazione. I punti principali del Clean Industrial Deal.
Accelerare la transizione verso le energie rinnovabili, promuovere la decarbonizzazione e garantire una capacità manifatturiera adeguata alle tecnologie verdi in Europa. Questi sono gli obiettivi del Clean Industrial Deal (CID), ovvero il Piano per l’industria pulita, presentato il 25 febbraio 2025 dalla Commissione europea, un piano rivolto ai 27 stati membri per trasformare la decarbonizzazione in un’opportunità di crescita e che mobiliterà, secondo le previsioni, oltre 100 miliardi di euro.
L’obiettivo del Clean industrial deal è, di fatto, attuare il green deal. La priorità sono le misure volte alla sostenibilità, andando incontro anche alle esigenze delle aziende, abbassare i prezzi dell’energia, valorizzare la circolarità e creare posti di lavoro.
Come ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen nella conferenza di presentazione del piano, entro giugno “togliamo freni alle imprese”, che, considerando la concorrenza globale e i costi hanno bisogno, di supporto “urgente”.
A strong economy, competitiveness, and a clean future—we’re making it happen.
Europe’s rich industrial heritage has a bright future ahead.
The #CleanIndustrialDeal is our plan to support 🇪🇺 industry to make it sustainable, competitive, and future-ready ↓ pic.twitter.com/urBRMFsNej
— European Commission (@EU_Commission) February 26, 2025
Il patto presenta misure volte a dare impulso a tutte le fasi della produzione, concentrandosi in particolare sui settori seguenti:
–settori ad alta intensità energetica (siderurgia, metallurgia, industria chimica, ecc) che hanno urgente bisogno di sostegno per decarbonizzarsi, passare a fonti energetiche pulite e per far fronte ai costi elevati, alla concorrenza sleale a livello mondiale e alla complessità del quadro normativo;
–settore delle tecnologie pulite, che sarà centrale per la competitività futura, oltre a essere necessario per la trasformazione industriale, la circolarità e la decarbonizzazione;
–circolarità, che punta a ridurre i rifiuti e prolungare la vita dei materiali promuovendo il riciclaggio, il riutilizzo e la produzione sostenibile.
Il Clean Industrial Deal individua sei fattori trainanti per le imprese: 1) energia accessibile, (2 mercati guida, 3) finanziamenti, (4 circolarità e accesso ai materiali, (5 mercati globali e partenariati internazionali e (6 competenze. A ciò si aggiungono anche ulteriori interventi che dovrebbero rendere l’economia ancora più competitiva, tra cui la semplificazione normativa, il potenziamento della digitalizzazione e la promozione di lavori qualitativamente migliori.
In particolare, la disponibilità di energia a prezzi accessibili è alla base della competitività, per ridurre le bollette energetiche delle industrie, delle imprese e delle famiglie e promuovere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Con il Clean Industrial Deal, quindi, l’Ue conferma il suo interesse verso gli obiettivi climatici, offrendo incentivi alle imprese affinché adottino processi industriali per la decarbonizzazione. Il nuovo accordo potenzierà ogni fase della produzione, focalizzandosi, in particolare, sulle industrie ad alta intensità energetica, le stesse che hanno urgentemente bisogno di un sostegno per decarbonizzare, passando così ad una produzione “pulita”.
Le tecnologie pulite si collocano quindi al centro della competitività futura, mostrandosi necessarie per operare la transizione ambientale e industriale, in un percorso di circolarità e decarbonizzazione.
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