Pneumatici e freni inquinano più dei gas di scarico

Pneumatici e freni usurati inquinano più dei gas di scarico. Questa la conclusione del Seminario Internazionale RespiraMi 3: Air Pollution and our Health, svoltosi lo scorso gennaio a Milano. Al convegno sono stati presentati studi sull’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute.

La relazione esposta Sergio Harari, co-presidente del Seminario e Direttore Unità Operativa di Pneumologia Ospedale San Giuseppe di Milano, spiega che le pasticche dei freni e gli pneumatici contribuiscono al 57% nella formazione delle polveri sottili, contro il 43% del fumo proveniente dalla marmitta. I motivi sono da ricercare nella fabbricazione. Infatti nei processi di produzione degli impianti frenanti e degli pneumatici vengono usate sostanze tossiche come il benzene o la nafta, oppure metalli pesanti come zinco, ferro e rame che dopo un certo periodo di tempo (quando il battistrada è consumato o i freni strisciano) si sbriciolano e si disperdono nell’aria. Gli anziani e i bambini che vivono in aree a traffico intenso- ha detto Pier Mannuccio Mannucci, co-presidente del seminario, professore emerito di Medicina interna dell’Università di Milano – sono più vulnerabili alla comparsa di problemi respiratori come gli attacchi di asma. Le particelle presenti nei polmoni poi influiscono anche sul sistema cognitivo, peggiorando il funzionamento del cervello e avanzando la comparsa dell’Alzheimer.

Gli spazi verdi rappresentano una soluzione contro i rischi causati dall’inquinamento dei veicoli. Le piante infatti riescono a trattenere la Co2 e, per la salute umana, significa una diminuzione del rischio di problemi respiratori e cardiovascolari. Per i più piccoli invece, gli alberi rappresentano un aiuto nella attività di concentrazione e di apprendimento. Una ricerca dell’Institute for Global Health di Barcellona effettuata su 2600 studenti tra i 6 e gli 11 anni ha dimostrato che gli spazi verdi nella scuola e nell’ambiente circostante aiutano l’apprendimento, portando a un miglioramento dello sviluppo cognitivo. Il colore verde poi, come ha ricordato Sergio Harari, infonde un senso di tranquillità che stimola l’intelligenza.

 

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