Agrovoltaico, Ue approva nuovi aiuti per sostenere gli impianti in Italia

Secondo uno studio l’agrovoltaico potrebbe da solo superare gli obiettivi fissati dall’Ue sull’energia solare

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Rendere più verde il settore agricolo e favorirà la transizione verso la neutralità climatica.  Ecco come i sistemi agrovoltaici possono accelerare le rinnovabili.

Secondo i dati forniti dal report del Joint Research Centre (JRC), una direzione generale della Commissione europea, se si coprisse l’1% della superficie agricola con sistemi agrovoltaici, si potrebbero produrre 944 GW di corrente continua, superando i 720 GW della capacità prevista per il 2030 dalla EU solar energy strategy.

Lo studio fornisce un’analisi e delle raccomandazioni sul sistema agrovoltaico, che potremmo definire tra le applicazioni più promettenti per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili.

Quali sono i vantaggi? Rispetto al fotovoltaico posizionato a terra, questi impianti non prevedono lo sfruttamento dei terreni per generare energia, e non intaccano il suolo o la produzione di cibo. Oltre questo, consentono anche la creazione di zone volte a proteggere le colture dagli eventi estremi climatici, sempre più frequenti.  Sicuramente sono, invece, maggiori i costi relativi alla progettazione e al montaggio dei pannelli.

La Commissione europea, proprio lo scorso 10 novembre, ha dato il via libera al regime di aiuti di Stato dell’Italia da 1,7 miliardi di euro, finanziato in parte attraverso i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per sostenere la realizzazione di impianti agrivoltaici. La misura rientra nella strategia italiana per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la quota di energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi strategici dell’UE relativi al Green Deal europeo.

Il regime di aiuti durerà fino al 31 dicembre 2024 e riguarda, nello specifico, la costruzione e la gestione in Italia di nuovi impianti agrivoltaici per una capacità totale di 1,04 GW e una produzione di energia elettrica di almeno 1 300 GWh/anno.

“Questo regime da 1,7 miliardi di euro, parzialmente finanziato dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, consente all’Italia di sostenere un uso più efficiente dei terreni combinando l’agricoltura con la produzione di energia rinnovabile”, ha affermato il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, responsabile per la concorrenza.

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