Auto elettrica, istruzioni per l’uso: quando conviene comprarla usata

Le quattro ruote amiche dell’ambiente sono troppo care? Meglio puntare sui modelli economici più accessibili

Scambio di chiavi tra proprietari di auto

Chiamatela pure ‘di seconda mano’, se preferite. Ecologica, economica e, perché no, di tendenza: nel futuro della mobilità sostenibile c’è sempre più posto per l’auto elettrica… usata. Che è tutto fuorché di serie B. E’ l’alternativa giusta, invece, per aggirare i blocchi del traffico nelle città avvelenate dallo smog soprattutto se gli incentivi statali lasciano a desiderare.

In Italia le quattro ruote a batteria rappresentano un modestissimo 0,1% delle vendite: nel 2017, su un totale di 2 milioni di immatricolazioni, sono stati venduti quasi 1945 mezzi. Il problema è che l’auto elettrica non è alla portata di tutte le tasche: per questo motivo, può convenire comprarne una usata.

 

Cosa controllare prima di acquistare un’auto usata

Pensateci bene prima di comprare un’auto usata: valgono le stesse regole di quando si compra un’auto a benzina o Diesel. Occhi aperti innanzitutto sui pneumatici che non devono essere ‘lisci’, al di sotto dei 1,6 mm, e sulla documentazione che rappresenta la ‘carta d’identità’ del mezzo e dovrà essere perciò completa: libretto di circolazione, certificato di passaggio al Pra e targhe ben leggibili. Prestate molta attenzione alle batterie, il vero cuore del motore: è necessario che si ricarichino completamente e mantengano la carica. Fa fede la garanzia che viene rilasciata dalla concessionaria o da un rivenditore professionale, sempre che l’auto elettrica non venga acquistata da un privato. Altrimenti, si può sempre ricorrere alla diagnosi delle batterie dall’elettrauto con i sistemi Texa disponibili per molti modelli.

I modelli di auto elettriche usate più convenienti

 

Tesla Model SListino nuovo: da 88.200 euro
Listino usato (40mila km): 50mila euro
Perché sì: quasi full-optional, elegante e sportiva, potenza elevata, si viaggia senza rumore.
Perché no: autonomia sensibile all’uso del climatizzatore, rete di vendita limitata.

 

BMW i3BMW3.0Listino nuovo: da 39.150 euro
Listino usato recente: 20-25mila euro
Perché sì: abitacolo moderno e raffinato, raggio di sterzo contenuto
Perché no: divano arretrato rispetto alle porte, porte posteriori con vetri non apribili

 

Renault ZoeRENAULT ZOEListino nuovo: da 22.500 euro
Listino usato recente: 14mila euro
Perché sì: capacità del baule, pronta risposta all’acceleratore
Perché no: mancano airbag posteriori a tendina, plastiche rigide

 

Citroën C-Zero CITROEN C-ZEROListino nuovo: da 30.690 euro
Listino usato  recente: 10mila euro
Perché sì: abitabilità, costi di gestione, maneggevolezza
Perché no: autonomia (150 chilometri), baule piccolo

 

Nissan LeafNISSAN LEAFListino nuovo: da 33.070 euro
Listino usato  recente: 13-15mila euro
Perché sì: ottima insonorizzazione, sistema di trazione elettrica ben studiato,
Perché no: posizione di guida, accesso al baule

Come ricaricare

Il modo più semplice per ricaricare le batterie è quello domestico, collegando l’auto alla rete di casa. Occhio però a non surriscaldare troppo la presa: occorre un cavo con control box che mantiene la ricarica a 2,3 kilowatt con corrente alternata monofase a 230 volt. Per approvvigionarsi invece alle colonnine pubbliche standard è bene dotarsi di cavo connettore a sette poli che consente di immettere un’energia fino a 43kilowatt alla vettura. Altro discorso per le colonnine fast charge a 400 volt a corrente continua che hanno il pregio di collegare direttamente l’energia alle batterie: giusto 2-3 minuti e vengono iniettati 50 kilowatt di energia. Troppo poca? In futuro queste colonnine potranno viaggiare fino a 350 kilowatt!

Colonnine elettriche, queste sconosciute

Si fa presto a dire auto elettrica. Da una parte, dobbiamo fare i conti con l’autonomia delle batterie ancora troppo limitata (mediamente, da 170 – 200 km a carica), dall’altra le colonnine di ricarica si trovano spesso con il contagocce. Le stazioni non sono più introvabili come tanti anni fa perché, ad esempio, oggi tanti centri commerciali mettono a disposizione la ricarica gratuita per la clientela. Fare il pieno di energia a prezzi ‘low cost’ si può grazie alle tariffe vantaggiose proposte dai gestori della rete. Impossibile, insomma, rimanere a piedi date le numerose App per i telefonini che servono a scovare meglio i punti di ricarica pubblici. La più utilizzata è ChargeMap che contiene una mappatura di oltre 55mila prese per ricaricare l’auto elettrica in tutta Europa.

 

 

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