Ecco perché non dovremmo premiare i bambini con dolcetti e caramelle

Alimentazione sana e dolci quando serve. Ma attenzione: che non diventi un’abitudine.

Chi sono i più ghiotti di dolciumi? Sicuramente i bambini. Rispetto al passato, visto lo stile di vita molto più frenetico, spesso si utilizzano come merenda alimenti pre-confezionati, già ricchi di per sé di coloranti, additivi, sale e zuccheri aggiunti. Se in più questi vengono dati ai più piccoli come “premio”, l’assunzione di dolci diventa un rischio per la salute.

Secondo la dietista Orla Walsh, esperta nel campo dell’alimentazione infantile, l’assunzione quotidiana di dolci per i bimbi diventerebbe poi un’abitudine più che un’eccezione gratificante.  Questo, a lungo andare, influisce sul loro stile di vita. Il risultato? I bambini, abituati ad assumere eccessivi quantitativi di dolci, rischiano patologie come l’obesità, il diabete giovanile e sviluppano una sorta di dipendenza dallo zucchero.

Molto spesso si esagera col cibo, soprattutto quello dolce, per colmare delle carenze affettive o, semplicemente, per noia. Premiare i bambini per un buon comportamento offrendo loro un dolce trasmette un messaggio sbagliato a livello emotivo. Mi annoio? Mangio un dolce. Sono stato bravo o brava? Mangio un dolce.

È invece importante educare i piccoli al cibo, ad un’alimentazione sana, all’assunzione di cibo in base al naturale senso di fame ed alle richieste fisiologiche del proprio organismo. Certamente ogni tanto il dolce è concesso, l’importante è che si dia a questo il giusto valore, ossia quello di una cosa buona da mangiare, ma di cui non bisogna abusare.

In Inghilterra è stata lanciata la campagna Change4Life con la quale i funzionari sanitari nel Regno Unito hanno invitato i genitori a cercare spuntini da 100 calorie e ad abbandonare merendine confezionate, dolcetti e cioccolatini.  Per primi i genitori devono dare l’esempio: se non c’è cibo spazzatura in casa i bambini non ne avranno il desiderio.