Proteggere il 30% della biodiversità del Pianeta entro il 2030 e sostenere con 30 miliardi di dollari in aiuti annuali la conservazione nei Paesi in via di sviluppo.
Raggiunto uno storico accordo alla COP15, la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sulla Biodiversità. I delegati mondiali riuniti a Montreal, in Canada, hanno sottoscritto un’intesa per proteggere il 30% del pianeta Terra entro il 2030. Tra gli altri punti dell’Accordo, ci sono 30 miliardi di dollari all’anno per aiutare i Paesi più poveri a conservare la biodiversità, il ripristino del 30% dei terreni degradati entro il 2030 e la riduzione dei pesticidi.
“Il mondo ha concordato obiettivi di protezione e di ripristino della natura senza precedenti. E investire sulla natura significa anche combattere il cambiamento climatico“, Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea.
#COP15: Nations adopt four goals, 23 targets for 2030 in landmark UN Biodiversity Agreement🌿
By 2030:
➡️Protect 30% of Earth’s lands, oceans, coastal areas, inland waters
➡️Reduce by $500 billion annual harmful government subsidies
& morePress release: https://t.co/hyc160h5qM pic.twitter.com/gBalZOIeTX
— UN Biodiversity (@UNBiodiversity) December 20, 2022
Il “Global biodiversity framework” si articola in 4 goal generali con l’obiettivo di arrivare al 2050 a una nuova visione della biodiversità, “l’integrità, la connettività e la resilienza di tutti gli ecosistemi sarà mantenuta, potenziata o ripristinata”.
Un vero e proprio “patto di pace con la natura” che mira a proteggere terre, oceani e specie dall’inquinamento, dal degrado e dalla crisi climatica. Si tratta di misura considerata l’equivalente per la biodiversità dell’obiettivo dell’Accordo di Parigi, limitare il riscaldamento globale a un aumento dell’1,5 C.
“L’accordo finale approvato a Montreal a conclusione della COP15 rappresenta un primo passo per proteggere la biodiversità nel mondo, ma non è sufficiente. – ha commentato però Legambiente – Per garantirne l’efficacia, serve un’azione forte e decisa da parte dei governi che dovranno attuare l’Accordo a livello nazionale. Ai singoli Paesi è stata, infatti, lasciata troppa discrezionalità, per questo sarà fondamentale che i singoli Stati implementino politiche specifiche a breve e a lungo termine per garantirne l’efficacia in tempi brevi e raggiungere gli obiettivi di conservazione della natura”.
L’Italia è il Paese europeo con maggiore biodiversità. “Ci aspettiamo un’azione politica seria e decisa in questa direzione. Non sono ammessi più ritardi, è ora di agire” afferma il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani.
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