Cosa pensano i bambini della crisi climatica? Il report di Save the Children

I giovani provano ansia e rabbia dovuta all’inazione degli adulti

Cosa gli Stati dovrebbero fare per affrontare la crisi climatica che stiamo vivendo? La risposta data con più frequenza è stata “collaborare”.

Dovrebbero riunirsi per parlare dei problemi economici e aiutare prima i Paesi che sono in difficoltà, successivamente aiutare la gente povera che vive nei Paesi più ricchi”. Queste le parole di Giulio, un ragazzo di 17 anni, che, insieme a tanti altri ragazzi, è stato intervistato durante una indagine condotta da Save the Children tra maggio e agosto di quest’anno, che ha coinvolto oltre 42.000 bambini e ragazzi di 15 Paesi, tra cui anche l’Italia.

I bambini hanno condiviso le loro osservazioni e le loro esperienze sul degrado ambientale e sulle catastrofi naturali: ben l’83% delle bambine e dei bambini di 15 Paesi, ovvero 4 su 5, afferma di essere testimone del cambiamento climatico o della disuguaglianza, o di entrambi.

“In realtà questo questionario è stato parte di una consultazione più ampia che ha visto il coinvolgimento di 41 Paesi per un totale di più di 54mila ragazzi coinvolti”. – spiega in un’intervista rilasciata per TeleAmbiente, Veronica Lari, Advocacy Officer di Save the Children – I ragazzi riferiscono di aver avvertito le conseguenze perché hanno vissuto disastri naturali o perché la crisi climatica ha avuto conseguenze sul loro benessere mentale. Per questo è necessario supportarli. E noi ci stiamo facendo portavoce di questa loro voglia di mobilitarsi per il clima e contro le disuguaglianze”. 

In particolare, aggiunge Veronica Lari, “ i ragazzi italiani hanno dichiarato che cambiamento climatico e disuguaglianze economiche hanno effetti su di loro a causa del peggioramento del clima, del degrado ambientale e del loro benessere psicologico. I giovani provano ansia e rabbia dovuta all’inazione degli adulti”

Alla domanda “cosa gli Stati dovrebbero fare?” La risposta data con più frequenza è stata: “collaborare”. Seguita dal bisogno di fare di più e agire concretamente, e di supportare le famiglie e minori più poveri.

Tra le altre risposte più significative fornite dai 317 partecipanti italiani compresi tra i 10 e i 25 anni, quelle che i 2/3 vedono di loro vedono chiaramente un peggioramento nella condizione delle famiglie di accedere a beni essenziali, quali vestiti e carburante e il 53% un peggioramento nell’accesso ad acqua pulita. Il 91% ha dichiarato di notare un peggioramento in Italia per quanto riguarda i cambiamenti meteorologici e l’84% per il degrado ambientale.

Avete mai provato a chiedere ai vostri figli cosa pensano dell’ambiente? I vostri ragazzi temono per il loro futuro e per quello del pianeta? Provate a parlare con loro di quali sono le loro preoccupazioni, cosa fanno e vorrebbero fare loro stessi per affrontare questa crisi climatica che stiamo vivendo.

Agisci per l’ambiente di oggi e di domani, con la tessera anter.

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