Creme solari bio: cosa sono, e quali effetti hanno sull’ambiente?

Cosa sono le creme solari bio?

Una crema solare bio è un prodotto cosmetico che impiega materie prime di origine vegetale contemplate nel disciplinare dell’AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) nonché prodotti agricoli certificati dall’ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale).
Un altro importante organismo di certificazione e controllo è il CCPB, il Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici.
I prodotti biologici, creme solari comprese, riportano indicazioni quali Bio cert, Eco cert oppure Prodotto non testato sugli animali.
Grazie a queste certificazioni, il consumatore è sicuro di acquistare prodotti sicuri, efficaci, provenienti da agricoltura bio e non inquinanti.
Nei cosmetici “tradizionali”, invece, sono presenti diverse sostanze derivanti dal petrolio, i petrolati; i più comuni sono la paraffina, gli oli minerali, il petrolatum (vaselina) e la cera microcristallina. Altre sostanze nocive (o comunque sospette) sono i siliconi, i parabeni, la cocamide ecc. Questi ingredienti non sono biodegradabili, o lo sono in minima parte, e notevole è il loro impatto ambientale.

 

Creme solari bio e INCI

INCI è un acronimo dei termini inglesi International Nomenclature of Cosmetic Ingredients; si tratta della nomenclatura che viene impiegata internazionalmente per indicare in etichetta gli ingredienti presenti nei prodotti cosmetici (creme solari bio comprese); l’INCI viene utilizzato in tutti gli Stati che fanno parte della Comunità europea e in diversi altri Paesi del mondo (USA, Russia, Brasile, Canada ecc.).
Scopo precipuo dell’INCI è quello di consentire a coloro che soffrono di determinate allergie di essere informati preventivamente, in uno qualsiasi dei Paesi che adottano tale nomenclatura, della presenza di una sostanza che potrebbe recar loro danno in caso di impiego.
In base all’INCI, gli ingredienti di un prodotto cosmetico sono indicati in ordine decrescente di concentrazione (il primo prodotto indicato nella lista degli ingredienti è quindi quello contenuto nella più alta percentuale).

Nella formulazione delle creme solari bio c’è una particolare attenzione agli ingredienti utilizzati; se nelle creme solari tradizionali si utilizzano di solito i filtri chimici (impediscono alle radiazioni solari di penetrare nella pelle; di fatto, le catturano e le rendono innocue), nelle creme solari bio si ricorre invece a filtri fisici (non agiscono trasformando le radiazioni, bensì riflettendole).
I filtri fisici maggiormente utilizzati sono il biossido di titanio (Titanium Dioxide) e l’ossido di zinco (Zinc Oxide).

Un breve cenno va al fattore di protezione; è un numero riportato sui cosmetici contenenti filtri solari che indica la capacità di protezione di tali prodotti. Esistono diverse scale, la più nota è la SPF (Sun Protection Factor); il numero che segue la sigla indica il livello di protezione (bassa, media, alta, molto alta); i prodotti con protezione bassa hanno un SPF che va da 6 a 10; quelli con protezione media un SPF di 15, 20 e 25, quelli ad alta protezione un SPF di 30 e 50, mentre quelli con protezione molto alta hanno un SPF >50.

 

Creme solari bio e biodizionario

Nella scelta delle creme solari bio può essere d’aiuto il biodizionario; si tratta di un sito Internet che da quasi vent’anni si propone come il punto di riferimento per quei consumatori che hanno maggiormente a cuore le tematiche green ed ecosostenibili.
La consultazione del biodizionario è decisamente semplice; è infatti sufficiente inserire il nome di una determinata sostanza nella casella di ricerca e attendere la risposta che consisterà in un giudizio espresso con una simbologia a semaforo:
• due bollini verdi: benefico – certamente innocuo
• un bollino verde: innocuo
• due bollini gialli: da verificare
• un bollino rosso: dannoso
• due bollini rossi: inaccettabile.

 

Cosmetici e impatto ambientale

L’impatto negativo dei prodotti cosmetici sull’ambiente è, a detta di molti esperti, una delle forme di inquinamento che destano maggiori preoccupazioni; in particolare è l’ambiente marino quello sottoposto ai rischi più alti; gli effetti biologici di molti ingredienti di sintesi contenuti nei prodotti per la cosmesi (creme, oli, gel, rossetti, prodotti per l’igiene personale ecc.) sono infatti molto pesanti, anche a basse concentrazioni.

 

Non è però facile dare dati precisi sulla portata del fenomeno; come spiega M. Vighi (dipartimento di Scienze dell’ambiente e del territorio dell’università di Milano Bicocca): “Noi abbiamo conoscenze forse per il 10%. Per il 90% non abbiamo ancora conoscenze adeguate. Le emissioni di questo genere di sostanze che arrivano soprattutto attraverso le acque di scarico urbane, e che in gran parte i sistemi di depurazione urbani non trattengono, è un problema enorme che si sta studiando, ma le conoscenze sono ancora poche e vanno indagate sostanze per sostanza”.
Che fare dunque? Il ricorso a prodotti bio ed ecosostenibili, il cui impatto ambientale è decisamente più ridotto, consente di limitare al momento i danni all’ecosistema. Molto è sicuramente ancora da fare ma lo spostamento delle scelte individuali verso prodotti bio può aiutare a gettare la luce su un aspetto ancora trascurato, ma importante per la sostenibilità del pianeta.

 

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