Cristina Gabetti, con un ‘occhio allo spreco’ si può sperare in un ambiente migliore

Pratici consigli per un vero stile di vita ecosostenibile, secondo l’inviata di Striscia la Notizia che ha condotto una rubrica dedicata ai temi ambientali

È uno dei volti legati alla filosofia green più famosi della televisione. Il merito è di Occhio allo Spreco, la rubrica settimanale di Striscia La Notizia da lei curata e condotta con successo per cinque anni. Una lunga carriera giornalistica alle spalle, inviata dei tg Mediaset e autrice di libri, abbiamo incontrato Cristina Gabetti per scoprire qualche segreto in più delle sue eco-abitudini quotidiane.

 

Oggi la parola ‘ecosostenibile’ è sempre più inflazionata. Ci riporta alla sua corretta definizione?
Ecosostenibile è poter rendere tutto ciò che noi usiamo e facciamo digeribile dalla natura. È un processo di abitudini di consumo circolare, non lineare, basato sui principi della natura stessa, una realtà inscindibile dal nostro stile di vita.

 

Risparmio, riciclo, attenzione all’ambiente: lei come li concretizza nella vita di tutti i giorni?
In tanti modi, senza estremismi: meno ‘usa e getta’ possibile, risparmio energetico, riutilizzo, mezzi pubblici, bicicletta, meno aerei… Nel quotidiano abbraccio il cambiamento come un’avventura creativa, e così anche la routine quotidiana è meno ripetitiva. Investito un po’ di tempo nell’avviamento di pratiche sostenibili, il resto è un appassionante viaggio a passo leggero. Occorre solo la volontà di cercare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze.

cristina gabetti

Quali sono gli errori più comuni che facciamo?
Ce ne sono tanti. Nel mio primo libro, Tentativi di Ecocondotta, mi sono divertita a esplorare usanze e abitudini del nostro tempo e li ho descritti attraverso nove personaggi insostenibili, che sono un po’ tutti noi: distratti, ingordi, indifferenti… Capitolo per capitolo, col sostegno di dati scientifici resi compatti e digeribili, ci sono tanti ‘menu’ per una eco-conversione

 

Alimentazione: i consigli da tenere sott’occhio al supermercato?
Prediligere i prodotti locali. Acquistare i prodotti ‘sfusi’. Scegliere in base alla qualità del contenuto e del contenitore, chiedendosi dove finirà una volta gettato. Meno cibi pronti, più fantasia e manualità nel preparare pasti freschi. Eliminare le sostanze chimiche pesanti in casa, utilizzando panni in microfibra o detersivi certificati Ecolabel.

ortaggi

Situazione italiana in materia di energia: cosa manca e cosa invece apprezza?
È fondamentale investire in riqualificazione energetica e rendere gli edifici più efficienti. Calcoliamo futuri fabbisogni includendo sprechi abnormi. Metà dell’energia primaria che entra negli edifici vecchi, in classe G, viene dispersa. Dell’Italia apprezzo le infinite risorse: viviamo in uno dei Paesi più belli del mondo ma non lo valorizziamo abbastanza.

 

Lei ha un blog ed è presente su diversi social network. I nuovi media aiutano la green economy?
Sì, fanno massa critica, uniscono e connettono persone distanti in base alle loro affinità elettive. La transizione verso la sostenibilità parte dal basso, e la massa critica è il fenomeno più promettente.

 

È nata a New York ma cresciuta a Torino. Quanto differiscono in ambito green la cultura italiana e quella americana?
Sono due realtà incomparabili che insieme si completano. Gli americani sono pragmatici e svelti nel cambiamento, l’Italia è un Paese ricco e vario, che potrebbe essere leader nel cambiamento se sapesse mettere a frutto le sue potenzialità.

 

Il suo sogno eco?
Il tramonto dell’usa e getta, degli imballaggi indigesti per il pianeta, e delle sostanze chimiche micidiali, ancora troppo usate da tante persone, tutti i giorni.

®Eco_Design WebMagazine

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