Efficientamento e risparmio energetico, i fattori chiave per la transizione energetica

“Occorre puntare sull’informazione delle famiglie e sulle fonti rinnovabili”, dottoressa Stefania Russo

Le abitazioni italiane continuano ad essere fortemente energivore. Ecco perché occorre diffondere tra le famiglie la cultura del risparmio, dell’efficienza e dell’efficientamento energetico.

Quando si parla di risparmio energetico si fa riferimento ad un insieme di azioni finalizzate a risparmiare energia puntando soprattutto sul contenimento degli sprechi. L’efficienza energetica è la capacità di ottimizzare i risultati utilizzando meno energia e aumentando il rendimento generale, sempre nell’ottica di una tutela ambientale e di adeguata prestazione, mentre l’efficientamento energetico corrisponde all’adozione di tecniche presenti sul mercato e di un comportamento consapevole e responsabile nei confronti degli usi energetici.

Le politiche energetiche rivestono un ruolo di primo piano nella lotta al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico. Il sistema energetico alla base delle attività produttive è, infatti, responsabile della quota più rilevante di emissioni nazionali di gas ad effetto serra derivanti dalla combustione, ancora oggi molto preponderante, di combustibili fossili.

I dati ambientali del 2022 diffusi sia da ISPRA che ISTAT evidenziano come nel 2020 il 79,6% delle emissioni di gas a effetto serra sono dovute al settore energetico. In particolare, il settore residenziale e servizi è responsabile della produzione del 60% di PM10. “Partire dai dati statistici relativi all’aspetto energetico rappresenta uno strumento importante per cercare di riequilibrare la situazione attraverso interventi specifici e mirati”, spiega la dottoressa Stefania Russo, presidente del Comitato scientifico di ANTER.

Se da una parte l’intensificarsi dei disastri climatici in tutto il mondo conferma che le emissioni di gas serra devono diminuire rapidamente, secondo l’Emission Gap Report 2022 – The Closing Window, ovvero “la finestra si sta chiudendo”, la comunità internazionale per quelle che sono le azioni messe in programma, è ancora lontana dal raggiungimento degli obiettivi di Parigi. Il report sollecita, infatti, “urgenti trasformazioni dell’intero sistema, nei settori dell’approvvigionamento elettrico, dell’industria, dei trasporti e dell’edilizia, nonché nel sistema alimentare e finanziario”. Ciò potrebbe aiutare a contenere il disastro climatico.  E aggiunge: “Efficienza e risparmio energetico, sui quali noi dell’associazione ANTER puntiamo, sono un fattore chiave sia per la transizione energetica che per la sicurezza energetica”.

 

L’Italia continua ad essere in Europa tra i primi paesi per consumo energetico

In base ai dati forniti dal bilancio energetico Istat 2022 (FIGURA 1), il consumo interno lordo di energia in Italia nel 2020 è di circa 141 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Nonostante il calo rispetto al 2019 a causa della pandemia, l’Italia continua ad essere in Europa ai primi posti, dopo Germania e Francia.

FIGURA 1

L’unico settore che non è andato a calare e quello degli usi civili (FIGURA 2). “Questo ragionamento conferma, ancora una volta, che siamo proprio noi, con le abitazioni, ad essere i principali responsabili di consumo energetico e produttori, quindi, di gas ad effetto serra. – spiega la dottoressa Russo – Nel 2020 il consumo di energia elettrica per abitante è stato di 4.777 kwh. 1/3 delle abitazioni italiane è un ‘colabrodo’ energetico. Il lavoro va fatto, quindi, sulla famiglia italiana con adeguata informazione e formazione”.

FIGURA 2

In particolare, la climatizzazione assorbe il 68,3% dei consumi energetici del residenziale, seguita dall’illuminazione e gli apparecchi elettrici (13,9%), l’acqua calda sanitaria (11,4%) e gli usi cucina (6,4%) (FIGURA 3)

FIGURA 3

“Ecco perché bisogna puntare sull’informazione delle famiglie, sia per l’aspetto normativo che per l’aspetto tecnico proponibile necessario per raggiungere l’obiettivo”, aggiunge la dottoressa Russo.

Dal report il bilancio energetico Istat 2022 emerge che la maggior parte delle famiglie non ha in programma interventi futuri, o perché non ci ha mai pensato, o perché non li ritiene necessari per ridurre le spese per l’energia elettrica.

Allo stesso modo utile l’azione di associazioni come ANTER che puntano a tutelare azioni di efficienza, risparmio e sicurezza fondamentali nella transizione energetica.

A tal proposito, il Comitato scientifico di ANTER ha realizzato una guida all’utilizzo consapevole e consigli pratici per non sprecare energia indirizzata alle famiglie (SCARICA LA GUIDA QUI), affiancando la campagna per una nuova cultura del risparmio e dell’efficienza energetica, “Italia in Classe A”, lanciata da Enea. Maggiori informazioni QUI

Entrambe le iniziative hanno compreso l’importanza di sensibilizzare e formare soprattutto i più piccoli, coloro che rappresentano le future generazioni.

Ad esempio, ANTER, attraverso il progetto “Il Sole in Classe”, promuove nelle scuole italiane la conoscenza delle energie rinnovabili, nonché le buone pratiche e stili di vita corretti, così come sul sito dell’Enea è presente la piattaforma KDZENERGY dedicata ai ragazzi di età compresa tra i 7 e i 14 anni, che esplora sotto la lente della sostenibilità energetica non solo l’ambiente domestico, ma anche quello urbano, attraverso strumenti innovativi e tecnologici.

 

Come è cambiata la domanda di energia negli ultimi 30 anni?

Il mix energetico per la domanda di energia negli ultimi 30 anni ha subito una importante evoluzione. Sono in riduzione le fonti fossili, anche se ancora ben rappresentate, crescono le fonti rinnovabili, ma soprattutto l’utilizzo del gas naturale, in virtù anche della guerra in Ucraina e della pandemia (FIGURA 4)

FIGURA 4

Ma quanto è dannoso il gas naturale per l’ambiente e la salute? “Chi non si occupa di temi ambientali di solito pensa che non sia inquinante. Nessuno nega che per ora il gas serva.  – afferma la dottoressa Russo – Pesano le tensioni internazionali. Pesano anche i tempi necessari per sfruttare in modo decisivo le fonti davvero alternative (solare ed eolico soprattutto). Però occorre essere consapevoli dei rischi e non nasconderli. Perché anche il gas provoca moltissimi danni alla salute, con costi astronomici in campo sanitario”.

Secondo la review presentata a fine gennaio in Italia con ISDE (International Society of Doctors for the Environment) e ReCommon, è soprattutto il nostro paese a pagare di più i costi sanitari collegati alla presenza del gas naturale. Il falso presupposto è che il gas naturale sia considerato il più verde tra i combustibili fossili: inquina di meno ma non vuol dire che non inquina.

“Ci siamo orientati verso un gas alternativo per ridurre la produzione di combustibili fossili, però così non stiamo andando verso la strada giusta. La priorità è sempre nelle energie rinnovabili”, sottolinea la dottoressa Russo.

Sono anche in aumento l’utilizzo di pelletlegna perché più convenienti dal punto di vista economico, ma con alto rischio di inquinamento indoor.

“Da questo scenario appare chiaro quanto sia importante non perdere di vista l’aspetto della salute, soprattutto dei più piccoli. Pertanto, a nostro avviso, la migliore scelta resta nell’acquisizione di corretti stili di vita e buone pratiche al fine di ridurre il personale contributo all’inquinamento atmosferico”, conclude la dottoressa Russo.

 

Agisci per l’ambiente di oggi e di domani, con la tessera anter.

Iscriviti