«Essere ambientalisti per prenderci cura della nostra vita», l’intervista a Licia Colò

La conduttrice televisiva ha aperto "New World in Green", l'evento promosso da Anter il 14 aprile a Roma, presentando il talk scientifico iniziale. Qui ci parla di comunicazione e cultura ambientale

Licia Colò durante il talk di apertura di New World in Green

È stata la presentatrice televisiva Licia Colò a dare il via, con la conduzione del talk scientifico di apertura,  a “New World in Green”, l’iniziativa promossa da Anter che si è tenuta lo scorso 14 aprile a Roma e che ha visto svolgersi al suo interno anche la quinta edizione degli Anter Green Awards. Nell’intervista per Anter la conduttrice ha spiegato come si fa ad avvicinare il pubblico alle tematiche dell’ambiente e qual è l’importanza del diffondere la cultura ambientale.

 

Tv, radio, social network: il suo impegno per l’ambiente e per la sostenibilità attraversa davvero ogni canale di comunicazione ed è costante nel tempo. Secondo lei qual è il segreto per riuscire a coinvolgere il pubblico su temi che ad alcuni possono sembrare così lontani ma in realtà sono così vicini?

Parlare in maniera semplice, facendo esempi molto facili da comprendere. Molte volte quando si parla di queste tematiche i tecnici o gli scienziati fanno discorsi troppo complicati. Invece bisogna arrivare dritti all’obiettivo. Non bisogna essere ambientalisti per motivi particolari, bisogna essere ambientalisti, ecologisti semplicemente perché ci vogliamo prendere cura della nostra vita, del nostro benessere. Se passasse questo concetto non ci sarebbero più persone che dicono che prendersi cura dell’ambiente è un discorso politico. Credo che ognuno di noi possa desiderare di vivere meglio.

 

Licia Colò conduce il talk di apertura di "New World in Green", l'evento promosso da Anter il 14 aprile a Roma

Licia Colò conduce il talk di apertura di “New World in Green”, l’evento promosso da Anter il 14 aprile a Roma

 

Ci sono ancora strade poco battute che dovremmo utilizzare per parlare di ambiente e sostenibilità secondo lei?

Io credo che serva continuare a parlarne in spazi più popolari. Perché ancora oggi parlare di ambiente molte volte si fa in seconda serata in televisione o comunque su riviste specializzate. E non ci rendiamo conto che parlare di ambiente dovrebbe essere fatto in qualsiasi momento della giornata, perché dobbiamo arrivare a tutti: alla casalinga o alla persona che lavora e torno a casa alla sera tardi. Quindi dovrebbe essere un discorso trasversale.

 

Lei da sempre è impegnata nel diffondere la cultura ambientale. Inizialmente ci sarà stata sicuramente molta resistenza. Ma secondo lei oggi c’è effettivamente una maggiore sensibilità nella collettività o si parla molto adesso di ambiente ma più per moda?

Io dico sempre che se anche l’ambiente diventasse una moda mi andrebbe bene. Perché la moda purtroppo guida il mondo. Allora se l’ambiente diventa di moda evviva la moda! Poi, che se ne parli di più, sicuramente. Però, ad esempio, parliamo di cose pratiche: adesso la plastica è diventata il nemico numero uno. Siamo sempre molto estremisti. La plastica non ritengo sia il nemico numero uno: la plastica comunque è stata un’invenzione preziosissima per tante cose. Però la plastica può essere molto pericolosa e ha distrutto i nostri oceani, le nostre acque, perché noi non le abbiamo dato il giusto valore. E quindi lo si è detto per tanti anni e tutti sono rimasti sordi. Adesso fortunatamente si inizia una politica contro l’usa e getta, ma bisognerebbe fare molto molto di più. Il concetto qual è? Che ci siamo iniziati ad occupare della plastica quando le microplastiche ci sono tornate contro, cioè sono entrate nell’alimentazione, nell’acqua che beviamo. Quindi, paradossalmente, dobbiamo aspettare di pagare prezzi così cari per parlare di ambiente?

 

Anter quest’anno compie i suoi primi 10 anni. C’è un augurio che vuole fare all’associazione?

L’augurio che voglio fare ad Anter è di continuare con tanta grinta e tanta passione nel promuovere certe idee. E poi mi auguro che fra 10 anni non serva più che esista Anter perché significherebbe che le energie rinnovabili ed eco-sostenibili sarebbero una realtà di tutti.

 

Licia Colò con il meteorologo Luca Lombroso durante il talk iniziale di "New World in Green", Roma, 14 aprile 2019

Licia Colò con il meteorologo Luca Lombroso durante il talk iniziale di “New World in Green”, Roma, 14 aprile 2019

 

Oggi parleremo di promesse e azioni grandi e piccole che possiamo fare nel nostro quotidiano per invertire il senso di marcia.  Lei come donna, ma anche come mamma, qual è la promessa che si sente di fare per promuovere un reale cambiamento?

La promessa che mi sento di fare dopo tanto tempo è di continuare ad andare avanti per la mia strada. Perché comunque non è sempre una strada facile, anzi, ci sono state scelte difficili e controcorrente. E a volte uno dice “Ma chi me lo fa fare?”, ad esempio di beccarmi gli insulti o il disprezzo di tanta gente perché mi occupo di determinate tematiche. Invece la mia promessa è che, finché avrò forza, andrò avanti in quello che è il mio credo. E che insisterò per comunicare a mia figlia di diventare un’adulta responsabile un domani, che è un’altra “mission impossible”, però ci possiamo riuscire. Questo mi sembra già una bella promessa.

 

Anter si rivolge principalmente ai bambini per educarli all’ambiente, oltre che ai grandi. Vuole salutare i bambini di Anter de “Il Sole in Classe” che seguono l’associazione?

Allora, a tutti ragazzi che seguono “Il Sole in Classe”, che seguono Anter: mi raccomando, avanti tutta! Non bisogna demordere mai perché, ricordiamoci una frase che secondo me è bellissima: l’unica battaglia che non potremo mai vincere è quella che non abbiamo mai intrapreso o che non intraprenderemo mai. Ricordiamocelo: c’è sempre la possibilità di migliorare le cose.

 

 

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