La missione dell’eco-attivista Gary Bencheghib: cambiare il mondo un fiume alla volta

Dall'Isola di Bali il team di Gary sperimenta le barriere per catturare i rifiuti diretti verso l'oceano

Un paradiso terrestre invaso dai rifiuti. Ecco come Gary Benchghib combatte con il suo team e volontari locali l’inquinamento da plastica sulle coste della splendida Isola di Bali. 

L’Isola di Bali, conosciuta per le sue meravigliose spiagge, purtroppo, anno dopo anno, sta diventando “famosa” per le tonnellate di rifiuti e plastica che si riversano sulle coste. Chi lo sa bene è Gary Bencheghib, eco-attivista fondatore di “Sungai watch“, che dal 2019 affronta l’enorme problema dell’inquinamento da plastica dell’Indonesia.

Smistare un flusso inquinato non è un’attività a cui la maggior parte delle persone sceglierebbe di partecipare nell’oasi dell’Isola di Bali. Ma in poco tempo il team di Gary, composto da 50 dipendenti, in combinazione con volontari locali, ha posizionato 100 barriere per bloccare i rifiuti fluviali diretti all’oceano. I rifiuti vengono estratti regolarmente dalle barriere e spostati in una delle tre strutture di smistamento locali dove per ogni pezzo, una volta raccolti i dati, viene spostato per essere adeguatamente smaltito o, quando possibile, riciclato.

Il forte supporto della comunità e la meticolosa gestione dei dati rende il lavoro di “Sungai Watch” particolarmente importante: il sistema che hanno sviluppato potrebbe essere replicato in tutto il mondo per aiutare a combattere la plastica che soffoca i nostri fiumi e oceani.

 

 

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L’organizzazione no profit è solo una delle impressionanti iniziative guidate da Gary e dai suoi partner. Il gruppo, infatti, lavora per aumentare la consapevolezza sulla crisi dell’inquinamento da plastica attraverso la produzione di media e l’organizzazione di spedizioni.

Gary e il suo team hanno coordinato e partecipato a una serie di missioni, tra cui il galleggiamento lungo il fiume Mississippi in una zattera ispirata a Huckleberry Finn fatta di bottiglie di plastica, il kayak lungo il fiume più inquinato dell’Indonesia e il paddle boarding lungo i corsi d’acqua più inquinati di New York City. Forse il più impressionante è stato un recente tentativo di “portare l’oceano nell’America centrale“, in cui il fratello di Gary, Sam, ha attraversato di corsa gli Stati Uniti con scarpe fatte di plastica oceanica.

Gary Bencheghib è nato in Francia da genitori francesi. Sua madre, un’artista di professione, e suo padre, un esperto professionista della finanza, sono stati attratti da Bali dopo diverse vacanze in famiglia e si così trasferiti sull’isola. “Mi ha cambiato la vita. Siamo passati dalla giungla di cemento che è Parigi al paradiso. Correre, fare surf, fare di tutto” ricorda Gary.  “Nel corso dei primi 5 anni vissuti a Bali c’è stato un vero e proprio cambiamento, abbiamo potuto vedere l’impatto della plastica sull’ambiente – racconta Gary – Ogni singola settimana sceglievamo una spiaggia diversa, è iniziato come una piccola cosa e man mano che le persone acquisivano familiarità con la loro routine, più persone del quartiere hanno cominciato ad unirsi a noi“.

 

 

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