Giardinieri d’assalto: il primo documentario italiano sul guerrilla gardening

Anche piantare un seme può essere un gesto rivoluzionario. Lo dimostrano le tante azioni di “giardinaggio non autorizzato”, al centro del documentario di Angelo Camba Giardinieri d’assalto: storie di guerrilla gardening in Italia

Ci sono anziani, adulti, giovani e giovanissimi. Operai, dottori, insegnanti, studenti e casalinghe. Molti si muovono in gruppo, altri lo fanno in modo autonomo. Alcuni nemmeno se lo immaginano, ma di fatto sono dei “fuori legge”. Stiamo parlando dei guerrilla gardener: persone attivamente impegnate nell’utopica – ma concreta – missione di strappare le loro città dal grigiore e dal degrado. Potremmo definirli anche dei moderni Robin Hood, che, stanchi di aspettare che aiuole e parchi tracurati tornino a rifiorire da soli o che qualcuno intervenga per riqualificarli, si rimboccano le maniche e, zappe in spalla, scendono in strada, di giorno o di notte, per piantumare o prendersi cura del verde pubblico.

 

Il guerrilla gardening in Italia

Nato a New York negli anni Settanta, il guerrilla gardening si è poi diffuso anche in Europa e, in seguito, in Italia, in particolare dopo il boom dei social network, che hanno consentito ai tanti gruppi, sorti in tutto il Paese, di mettersi più facilmente in contatto. Tanto da riuscire a organizzare (oltre a numerosi “attacchi green” e iniziative varie) anche 4 grandi raduni nazionali, svoltisi dal 2013 al 2016 a Bologna, Roma, Taranto e Milano.

A raccontare il fenomeno ora sarà il documentario Giardinieri d’assalto: storie di guerrilla gardening in Italia di Angelo Camba, che da anni segue e partecipa a eventi di guerrilla gardening in tutto il Paese.

A conquistarlo da subito l’idea che “i guerrilla gardener fossero persone decise a fare qualcosa di concreto, senza aspettare aiuti dall’alto”. Uomini e donne d’azione, pronti a scendere in campo – letteralmente –  e a risvegliare le coscienze e il senso civico di cittadini e governanti. “Credo che questo sia il modo migliore per affrontare l’immobilismo che c’è in Italia rispetto a certi tipi di problemi, come il degrado e i rifiuti”, spiega il regista, che tra i protagonisti del suo film ha voluto l’architetto e artista poliedrico Gianni Manfredini, seguendolo ai raduni e durante azioni di guerrilla. Conosciuto anche con lo pseudonimo di Piante volanti, Manfredini è stato tra i primi “guerriglieri verdi” attivi nella città di Milano, dove per anni ha abbellito le strade con i suoi variopinti “vasi-lattina” appesi ai lampioni.

Da qualche tempo lo street artist ha messo la sua passione e la sua esperienza al servizio dei più piccoli, portando nelle scuole spettacoli incentrati proprio sulla bellezza rivoluzionaria che può nascondersi nel semplice gesto di piantare un seme. “Durante i miei spettacoli, che si svolgono principalmente all’aperto, dico ai bambini che possono sporcarsi con la terra e piantare una ghianda”, ci racconta Manfredini, sottolinenando: “anche questo è un modo di fare guerrilla gardening!”.

Sì, perché essere giardinieri non autorizzati non significa solo lanciare bombe di semi in cantieri abbandonati o ripiantumare aiuole spartitraffico, ma può tradursi in una miriade di azioni e iniziative. Dai community garden (sempre più diffusi nelle città) agli orti urbani, concessi dai Comuni e affidati alle cure dei cittadini; fino alle azioni dal basso, organizzate in modo autonomo dagli abitanti di un quartiere, per far rifiorire non solo angoli di terra inariditi, ma anche (e soprattutto) le coscienze. Fare aggregazione sociale è, infatti, uno degli obiettivi principali del guerrilla gardening, in cui a muovere tutto – in fondo – è il principio secondo cui la bellezza esteriore, inevitabilmente, contagia anche gli animi, ravvivando il desiderio di partecipazione e il senso di responsabilità verso il proprio territorio.

 

 

Giardinieri d’assalto, premiato dal crowdfunding e da Infinity

Il progetto di Angelo Camba ha così preso vita a poco a poco, catturando anche l’interesse di Infinity Lab (il laboratorio di Infinity per individuare e premiare il talento dei filmmaker indipendenti), che ha deciso di cofinanziare il documentario.

Per sostenerlo è stata lanciata anche una campagna di crowdfunding in paralleo sia su Facebook che su Produzioni dal Basso, che si è conclusa con successo a fine ottobre.  “Fare un crowdfunding non è mai semplice”, ci racconta il regista, “ma, nonostante questo, abbiamo avuto, in totale, oltre 140 donatori. L’entusiasmo di chi ha partecipato è stato davvero tanto e qualcuno ha fatto anche donazioni importanti”. Un risultato, che è lo specchio del crescente interesse della gente verso i temi ambientali. “Questa cosa non c’era anni fa, quando iniziava a diffondersi il movimento del guerrilla gardening in Italia”, constata Camba. “Allora sembravano uno sparuto gruppo di utopisti, mentre oggi c’è una grande attenzione su questi temi”.

Tutto questo rende il racconto di Giardinieri d’assalto ancora più interessante: “Racconteremo il fenomeno a partire da un periodo in cui l’attenzione alla sostenibilità non era argomento mainstream, per arrivare fino ad oggi, quando, grazie anche a movimenti come i Fridays for Future, le cose stanno prendendo una nuova direzione”.

La data fissata per consegnare a Infinity il documentario completo è il 20 luglio 2020. Spiega Camba: “Adesso stiamo sviluppando la narrazione, definendo trame e sottotrame, e stiamo studiando il piano di produzione. Tra qualche mese inizieremo a girare, tornando nei luoghi dei raduni nazionali, per andare a vedere cosa è successo da allora e incontrare i protagonisti”. Una chiusura del cerchio ideale, in cui potremo scoprire quali frutti hanno portato tutti i semi piantati.

 

Alice Zampa

 

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