Giovani e cambiamento climatico, per quanti è una questione prioritaria (e quanti sanno di cosa si tratta)?

Alla Cop28 il Maestro Giovanni Allevi sostiene le nuove generazioni nella lotta per il clima

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Solo il 50% dei giovani riesce ad identificare correttamente cos’è il cambiamento climatico, ma resta in ogni caso la questione più importante per il 71% di loro. I sondaggi e la giornata alla Cop28 dedicata ai giovani supportati dal Maestro Giovanni Allevi.

La stragrande maggioranza dei giovani in tutto il mondo è a conoscenza del cambiamento climatico, ma solo la metà di loro saprebbe darne una definizione. A dirlo è un recente sondaggio condotto da Unicef in collaborazione con Gallup.

Ai partecipanti è stato chiesto di indicare quali tra queste due opzioni corrispondesse al significato di cambiamento climatico: 1) cambiamenti stagionali del clima che si verificano ogni anno; 2) eventi meteorologici più estremi e un aumento delle temperature medie mondiali derivanti dall’attività umana.  Secondo i dati dell’Unfccc, soltanto un intervistato su due ha fornito la risposta giusta.

I risultati del sondaggio. Unicef: “Occorre coinvolgere un numero ancora maggiore di giovani sulla crisi climatica”

Su oltre 55.000 interviste in 55 Paesi, l’85% dei giovani tra i 15 e i 24 anni ha sentito parlare del cambiamento climatico, ma solo il 50% riesce a identificare correttamente i suoi elementi distintivi.

Il sondaggio ha, inoltre, riscontrato minore consapevolezza dei giovani che risiedono in Paesi a basso reddito e medio-basso, quelli che, tra l’altro, sono anche i più vulnerabili agli impatti climatici. Questi numeri indicano la necessità di un impegno urgente per educare i giovani di tutto il mondo alle questioni ambientali e climatiche.

I giovani sono stati tra i più grandi eroi nel guidare l’azione per affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici. Hanno chiesto un’azione per il clima nelle strade e nelle sale riunioni. Dobbiamo fare ancora di più per garantire che tutti i bambini e i giovani comprendano la crisi che incombe sul loro futuro. Avendo constatato la forza del movimento giovanile per il clima, sono certa che informare e coinvolgere un numero ancora maggiore di giovani sulla crisi climatica potrebbe contribuire a dare un impulso al senso collettivo di urgenza di cui il mondo ha disperatamente bisogno“, afferma la direttrice generale Unicef, Catherine Russell.

Cop28, Giovanni Allevi sostiene le nuove generazioni nella lotta al cambiamento climatico

L’appello dell’Unicef si è intensificato in occasione della Cop28  a Dubai. In particolare, una giornata è stata dedicata proprio ai temi Youth and Education, che hanno sottolineato la necessità di assicurare un coinvolgimento maggiore e una partecipazione attiva e inclusiva dei giovani di tutto il mondo nei processi decisionali globali finalizzati all’azione climatica.

Se la pace e la sicurezza globale sono considerate in cima alla lista dall’80% di chi ha più di 55 anni, tra gli under 35, però, resta il cambiamento climatico la questione più importante, ovvero per il 71% (sondaggio realizzato da Quorum/YouTrend).

Proprio nella giornata dedicata ai giovani, è stato presentato, per la prima volta nella storia delle negoziazioni, lo Youth Stocktake, guidato da Youngo (la Costituente dei Bambini e dei Giovani della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici) e supportato da Shamma Al Mazrui, Youth Climate Champion (Ycc). E, sempre in occasione dello Youth and Education Day, 38 Paesi hanno sottoscritto Greening Education Partnership Declaration, promossa da Unesco, con l’impegno di incorporare l’educazione climatica nei loro Contributi Nazionali Determinati (Ndc) e nei Piani di Adattamento Nazionale (Nap).

Anche il Maestro Giovanni Allevi, dopo due anni di assenza dalla scena musicale, è tornato ad emozionare il pubblico proprio durante la Cop28, con un brano inedito dal titolo “Tomorrow”, un video clip girato a Roma durante la terza edizione della Youth4Climate, dedicato ai giovani, per sostenere la voce delle nuove generazioni nella lotta al cambiamento climatico.

Da un punto di vista filosofico la lotta al cambiamento climatico ci pone di fronte la scelta etica tra due posizioni completamente opposte – ha ricordato Giovanni Allevi lanciando un messaggio ai giovani a margine della sua esibizione al Colosseo – Una è questa: agisco per il bene delle generazioni future. Per arrecare un sollievo a persone che neanche mi conoscono. L’altra è non agisco affatto; mi disinteresso delle generazioni future; tengo a me strette le poche certezze che ho, nella speranza che il problema mi raggiunga il più tardi possibile. Altruismo o egoismo? Cosa scegliere? Io dico altruismo. Ora però vi devo convincere. Perché il mondo contemporaneo sta andando da tutt’altra parte. Amare significa compiere un salto nell’abisso, dove io con coraggio do tutto me stesso senza chiedere nulla in cambio. Perché è meglio. Perché così io sono libero dalle cose; sono libero dal mio stesso desiderio di potere. Questa si chiama libertà, ed è ciò che ci contraddistingue da tutti gli altri esseri viventi”.

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